La frutta secca è un ottimo alimento per la nostra salute, specialmente le mandorle che, non solo sono buone, ma fanno anche bene
La frutta secca contiene dei grassi buoni, che sono fondamentali per la nostra salute e il nostro benessere, ovviamente, come qualsiasi altra cosa, non bisognerebbe esagerare. Tra gli alimenti rientranti in questa categoria, spiccano le mandorle, che non solo sono buone, ma hanno moltissime proprietà, ottime per il nostro organismo. Inoltre, a chi non piacciono? Le possiamo ritrovare nel latte vegetale, nei dolci, ma anche nelle ricette salate.
Le mandorle sono dei semi oleosi, che provengono dalla pianta del mandorlo, da cui il nome. Nella cucina mediterranea, quelle più usate provengono dalla Sicilia, ma anche dalla Calabria, dalla Sardegna e dalla Puglia, nonostante quelle siciliane vengano considerate migliori e un prodotto di tipicità, inserite nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T.) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf). Tuttavia, le mandorle sono arrivate in Sicilia, grazie alla popolazione Fenicia, dunque, hanno una storia antichissima e da sempre vengono utilizzate per le loro proprietà benefiche.
Mandorle: un seme dal buon sapore e con proprietà benefiche
Le origini della mandorla, come abbiamo già detto, sono antichissime, infatti, questo alimento è sbarcato in Sicilia grazie alla popolazione semitica cananea dei Fenici, dalla quale si hanno tracce fino al XII secolo a.C. I Fenici provenivano dalle coste del Mediterraneo Orientale, quindi, dall’odierno Libano, Siria Meridionale e Israele Settentrionale, luoghi in cui l’albero di mandorlo cresceva naturalmente, infatti, la pianta nasce nei Paesi bagnati dal Mediterraneo.
La mandorla, inoltre, nasconde dei grandi significati, rivelandosi, nell’arte, come il simbolo della natura che accerchia la figura di Cristo e della Madonna. Viene anche citata nelle Sacre Scritture, associata alla redenzione del popolo d’Israele. Ma non finisce qui, la si può trovare anche nei miti e nelle leggende dell’Antica Grecia. Una di queste racconta di Fillide, una principessa della Tracia, che si innamorò di Demofonte, figlio di Teseo. Il ragazzo si trovava in viaggio verso la città di Troia, per combattere nell’omonima battaglia e la principessa lo aspettò per ben dieci anni. Tuttavia, Fillide, non vedendo tornare Demofonte, si disperò talmente tanto da arrivare a morire, per questo motivo, la Dea Atena, provò pietà nei confronti di questa straziante storia d’amore, e trasformò la defunta principessa in un mandorlo. Quando Demofonte tornò e venne a conoscenza della morte della sua amata, abbracciò l’albero, da cui crebbero dei fiori bianchi, invece delle foglie, grazie al suo gesto d’amore.
Anche nella letteratura classica latina viene nominata la mandorla, specialmente da Virgilio, nelle Bucoliche e nelle Georgiche. Nel Medioevo, invece, al posto dell’olio d’oliva era usuale utilizzare l’olio di mandorla. Inoltre, Carlo Magno fece coltivare delle piante di mandorlo nei suoi campi imperiali, mentre Riccardo Cuor di Leone, aveva un libro di ricette in cui la mandorla era ampiamente consigliata, questo cibo era anche diventato merce di scambio tra Venezia e Alessandria, apprezzate anche dai Templari nell’isola di Cipro. Come abbiamo potuto vedere, il seme della mandorla è stato largamente apprezzato dal tempo dei tempi, come lo è ancora oggi, l’unica differenza è che noi, attualmente, abbiamo ancora più informazioni sulle proprietà benefiche di questo alimento.
Tipologie di mandorle: quante ne esistono?
Innanzitutto, bisogna distinguere le tre tipologie di mandorle esistenti: la dolce, l’amara e l’armellina. Solitamente, si mangiano di più le dolci, anche perché le amare sono tossiche, poiché contengono amigdalina, che può causare avvelenamento da cianuro, inoltre provocano cefalee, vomito e morte, soprattutto nei bambini. Tuttavia, in piccole quantità vengono utilizzate come ingredienti, per conferire un determinato sapore in molte ricette, tra cui estratti per dolci, liquori e altri alimenti. Le armelline, invece, sono i semi contenuti nei noccioli di albicocche e pesche, e vengono insaporite industrialmente, per poter togliere l’amaro che le contraddistingue, ottenendo le armelline dolci, in netta competizione con le mandorle dolci, a causa del prezzo molto inferiore.
Le mandorle vengono considerate un alimento completo, infatti, si consiglia di mangiarne tra i venti e trenta grammi al giorno. Come tutti i semi oleaginosi, hanno un grandissimo apporto calorico, per esempio, dieci grammi di mandorle contengono dalle cinquecento alle seicento Kilocalorie, costituite dal cinquanta per cento di lipidi. Tuttavia, contengono moltissimo magnesio, come duecentosettanta milligrammi in cento grammi di esse, mentre, nella stessa quantità, contengono tre milligrammi di ferro e duecentoventi milligrammi di calcio.
Tra le migliori proprietà benefiche contenute nella mandorla, troviamo i suoi poteri antinfiammatori, che riducono il colesterolo, favoriscono il normale funzionamento del cuore e la circolazione, inoltre, aiutano l’intestino; questo è anche grazie alla presenza dei grassi di omega tre che contengono. Le mandorle sono anche ricche di vitamina E, importantissime per il sistema nervoso e per le ossa, grazie anche ai sali minerali.
Inoltre, da sempre, le mandorle sono considerate energizzanti e ricostituenti, con proprietà antiossidanti, dunque, consigliate per chi soffre di anemia, per chi è in dolce attesa e per chi sta cercando di dimagrire e perdere peso, nonostante il grande apporto calorico, poiché sono perfette come spuntini per spezzare la fame, ma solo in giuste quantità. Anche la buccia della mandorla non va buttata, perché è ricca di nutrimenti, come i flavonoidi, che hanno un’azione antiossidante, ostacolando la formazione di radicali liberi e rallentando l’invecchiamento cellulare.
La loro utilità si rivela anche nel sistema immunitario e nella difesa antivirale, dandoci una maggiore protezione verso le malattie stagionali. Se vi trovate al supermercato e vi si richiede di scegliere tra mandorle sbucciate o con la buccia, prendere le seconde è sempre meglio, proprio per avere un completo miglioramento salutare.
Come usare le mandorle
Tra le varie ricette possibili, in cui utilizzare la mandorla come ingrediente principale, ce ne sono di vari tipi, come la torta di mandorle, i torroni, il pollo alle mandorle, le crocchette di patate e mandorle, latte di mandorle, pasta di mandorle, farina di mandorle, marzapane, possono essere aggiunte in un’insalatona o nella pasta, specialmente negli spaghetti al limone.
Inoltre, per conservarle non ci sono grandi problemi, perché si mantengono a lungo, specialmente quelle non sgusciate, basta che siano in un luogo asciutto e lontano da fonti di calore. Evitare il contatto con l’umidità, che può rovinarle. Per quanto riguarda quelle già sbucciate, invece, possono essere poste in contenitori ermetici, in un posto che sia fresco e asciutto, lontane sia da fonti di luce che di calore. Possono anche essere conservati in frigorifero o anche nel freezer, contenute da sacchetti appositi e rispolverabili anche dopo un anno, mentre in frigo, dopo sei mesi.