Le parole di Djokovic sono pronte a far scalpore nel mondo del tennis. Secondo lui, si può lottare per delle condizioni migliori.
Era il lontano 1877 quando a Wimbledon si svolse il primo torneo della storia e di lì, nel giro di pochi anni, divenne uno sport molto diffuso in tutto il mondo. Le sue origini sono ancora più antiche, dato che arrivano dai Normanni presenti in Inghilterra (Treccani) e, ad oggi, non si comprende ancora come sia possibile che il suo sviluppo non abbia toccato i livelli sperati dai protagonisti.
In effetti, a parlare di tale situazione è stato Novak Djokovic, il quale ha voluto dettare le condizioni per poter migliorare la situazione del tennis a livello globale. Per fare ciò, ha anche intenzione di lottare come più gli è possibile, visto che proprio non riesce a gradire il fatto che quello da lui praticato sia uno sport molto meno valorizzato di tanti altri. Eppure, parliamo di un’attività più antica di molte altre e che, oggigiorno, possiede un seguito a dir poco sorprendente.
Il tennista serbo ricorda quando faceva i suoi primi passi nel mondo agonistico, i quali partirono sin da quando aveva 4 anni, per poi arrivare ai suoi primissimi punti guadagnati nel mondo del tennis professionistico, nell’ATP. Era il 2003 quando il serbo, all’età di 16 anni, riuscì a conquistarli, per poi debuttare l’anno successivo nella coppa Davis. Pur venendo da una famiglia di sportivi, il serbo in giovane età, anche se aveva un grande talento, sembra aver faticato per continuare l’attività.
Le parole del campione rimbombano nel mondo del tennis
Novak Djokovic ha voluto esprimere il suo pensiero in merito alla situazione agonistica del momento nel suo settore. Le affermazioni del talento di Belgrado sono rintracciabili sull’account di Eurosport Italia su Instagram e hanno immediatamente fatto rumore in tutto l’ambiente.
“Ci sono meno di 400 giocatori che riescono a vivere di tennis e ciò non può che essere un fallimento”, ha affermato il campione. Nella sua mente non svaniscono gli anni in cui ha dovuto lottare per poter divenire ciò che è, senza troppo aiuto da parte di chi gestiva il mondo del tennis nel periodo in cui faceva i suoi primi passi e la cosa sembra non esser cambiata nel tempo.
“Ero nei panni di tutti quei giocatori che si trovano in difficoltà”, prosegue Djokovic. “Le spese di viaggio, quelle per gli allenatori e per i fisioterapisti pesano nell’economia di un giocatore agonista”, ha poi detto il talento. Infine, ha voluto concludere l’intervista dichiarando tutto il suo impegno per far sì che le federazioni possano andare incontro a tali esigenze: “Voglio lottare per delle condizioni migliori”.
