Da molti anni per i nuovi nati esistono delle regole inerenti il nome attribuito all’anagrafe, ma molti non le conoscono a fondo.
Mentre la natalità cala nel nostro Paese tanto da essere diventato quasi un allarme, c’è chi fa ancora figli e si trova alle prese con alcune regole e Leggi, come quelle sul nome. Possiamo facilmente immaginare che sia vietato chiamare i propri figli con nomi offensivi o troppo strani ma in realtà esistono numerose indicazioni da rispettare.
Pensiamo ai nomi dei figli dei Vip e inevitabilmente ci vengono in mente quelli più particolari: Chanel (figlia di Ilary e Totti), Nathan Falco (figlio di Elisabetta Gregoraci e Flavio Briatore) e altri.
I personaggi famosi stranieri, poi, hanno una predilezione per i nomi molto particolari. Facendo una semplice ricerca in rete ne troviamo diversi. Le figlie di Demi Moore e Bruce Willis si chiamano Rumer (che in italiano sarebbe qualcosa di simile a “zingara“), Scout LaRue (è il nome di un personaggio di un film), e Tallulah Belle, che tradotto dalla lingua dei nativi americani significa “Cascata d’acqua“.
Stiamo aspettando un figlio e andiamo a cercare in rete qualche ispirazione, o magari il significato dei nomi più classici: immaginiamo di imbatterci nella lista di quelli più strani dati dai Vip ai loro figli.
Senza andare molto lontano, scopriremo che i volti noti dello spettacolo hanno un’inclinazione particolare nel volersi distinguere, anche e soprattutto chiamando i figli in modo molto particolare.
Ad esempio il famoso cantante Zucchero e la compagna hanno chiamato loro figlio Adelmo Blue; Elenoire Casalegno e DJ Ringo hanno chiamato loro figlia Swami; Maelle è invece il nome della figlia nata da Antonella Clerici e Eddie Martins; il nome Leone è stato scelto dagli Elkan e dai Ferragnez.
Si tratta di nomi senza dubbio un po’ sopra le righe, ma in linea con le Leggi attuali. Potemmo allora pensare che non è poi così limitata la scelta, e invece tra i tanti divieti ce ne sono alcuni davvero stringenti.
Sulla questione dei nomi concessi e di quelli proibiti non siamo ovviamente di fronte ad una mera abitudine culturale. La lista dei nomi che non si possono dare assolutamente ai figli è contemplata in un Decreto del Presidente della repubblica.
Le limitazioni inoltre vanno a comprendere anche i nomi multipli e le varie composizioni che si possono creare con essi. Ad esempio in Italia si possono avere 3 nomi ma non 4. Inoltre non si possono aggiungere abbreviazioni come “jr”, cosa che invece in America è consentita e molto usata.
Forse non tutti sanno, però, che nel nostro Paese è anche vietato usare il nome del padre oppure di un fratello/sorella viventi. Le uniche eccezioni ammesse sono quelle dell’aggiunta di un secondo nome. Ad esempio se il nome del padre è Franco e si desidera chiamare così anche il figlio maschio si potrà fare soltanto registrandolo all’Anagrafe con Franco Maria (o Francomaria oppure Gianmaria). Maria è l’unico secondo nome ammesso, tra l’altro.
E approfondendo sui nomi maschili e femminili ricordiamo che non si possono dare nomi da femmina ai maschi e viceversa. Le eccezioni in questo caso si possono usare con il nome di Andrea, che è unisex e per il quale è concesso l’utilizzo in entrambi i sessi.
Tra i divieti esistenti troviamo anche quello di usare il nome di un personaggio storico con valenza negativa. Ad esempio è vietato chiamare il figlio Hitler (ma Adolfo sì) o Benito Mussolini (il solo Benito però si può usare).
Alcuni nomi che penseremo vietati, però, sono invece concessi dalla Legge. Ad esempio Lucifero o Satana: Lucifero era anche il nome di un santo. Ovviamente sono altamente sconsigliati ma non escludibili per Legge. In Svezia, però, ad una coppia è stato vietato di assegnare Lucifero come nome al figlio.
Di conseguenza, potremmo pensare che anche il nome Gesù sia vietato, invece non lo è. In molti, per non dare però un nome così importante, preferiscono ripiegare su Giosuè, Gesuino o Gesualdo. Il nome Jésus tra l’altro è molto diffuso in Spagna, quindi si tratta solamente di preferenze culturali e non di normative specifiche a cui sottostare.
Come per i personaggi storici “scomodi” anche andare a sviscerare nomi letterari è vietato. Non potremo, dunque, chiamare i nostri figli con nomi del tipo Dracula, Madame Bovary, Hannibal Lecter (ma Hannibal sì), Laura Palmer (ovviamente solo Laura è concesso), e nemmeno con Doraemon, Pollon, Creamy o Lamù, tanto per citarne alcuni.
Chi desidera usare nomi stranieri invece dei “classici” può farlo, anche se esistono alcune limitazioni e/o regole da rispettare. Si possono sostituire le lettere dell’alfabeto anglosassone (w, j, k eccetera) in nomi che richiamano quelli italiani. Ad esempio si può usare il nome Walter al posto di Valter – e viceversa – Katia e Jolanda al posto di Catia e Iolanda e così via.
La lista dei nomi vietati dalla Legge – ogni Paese ha le sue regole – non è completa o fine a sé stessa. L’ufficio Anagrafe, così come i Giudici, hanno ovviamente la facoltà di prendere in considerazione il singolo caso. Lo scopo è ovviamente quello di tutelare il minore e impedire che il suo nome diventi oggetto di scherno e possa compromettere la sua vita sociale.
Ad esempio il nome venerdì è vietato, perché rimanda a simboli di sfortuna, così come Nutella (che è un marchio aziendale) oppure IKEA, e anche Chanel se fosse abbinato al numero 5 sarebbe vietato. Alcuni casi sono oggetto di discussione, come ad esempio Hermes: è il nome di un famoso brand ma anche di un personaggio della mitologia greca, e quindi in teoria potrebbe essere ammesso. Ma pensiamo a marchi famosi come Armani, Dior, Nivea, Nutella… sicuramente è meglio evitare a prescindere, per una questione di semplice buonsenso.
Sono vietati anche i numeri, ma non i nomi che rimandano a numerazione, come Secondo, Terzilia, Primo… Nomi che comunque venivano dati in passato e oggi non vanno più di moda.
L’anagrafe potrebbe anche impedire combinazioni nome+cognome che creano frasi di senso compiuto, ovviamente offensive o lesive della dignità.
Per fare qualche esempio Domenica Melalavo, Perla Madonna, Leon Cino, Buonanno Felice, Bianca Farina, Vera Pagnotta, Smeralda Costa, Gustavo Crema, Vera Pasta, Franco Forte, Viola Rosa, Rosa Chiappa, Rosa Fiocco, Santo Natale…. Ce ne sono davvero tanti e in questo caso l’umorismo dei genitori ha sicuramente creato dei disagi ai poveri figli chiamati così.
In conclusione, abbiamo a disposizione davvero molti nomi da dare ai nostri figli, e la regola del buon senso è quella che dovrebbe prevalere; anche in base alle culture del momento, visto che un concetto/appellativo può essere più o meno offensivo a seconda dell’epoca in cui lo si usa.
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