Assegno di inclusione 2024, quali sono i requisiti per ottenere il nuovo aiuto che dal prossimo anno prenderà il posto del reddito di cittadinanza.
Qual è l’importo massimo e quello minimo, a chi spetta la misura di sostegno e come si calcola. Ecco come fare a capire quanto si riceverà ogni mese e come verificare i limiti del reddito.
Già dall’ultima campagna elettorale si sapeva che in caso di vittoria del Centrodestra alle elezioni politiche il reddito di cittadinanza avrebbe avuto i giorni contati. Una facile profezia, possiamo dire col senno di poi? Poco importa. Fatto sta che si è realizzata: il cavallo di battaglia dei Cinque stelle il prossimo anno andrà definitivamente in archivio. Al suo posto il governo Meloni ha già pronto un altro sussidio, con un nome nuovo di zecca: l’Assegno di inclusione.
La nuova misura entrerà in vigore a partire dal gennaio 2024, con un costo di oltre 5,4 miliardi di euro per le casse dello Stato (un esborso pur sempre inferiore di 2 miliardi al vecchio reddito di cittadinanza). Anche se partirà solo col prossimo anno è però già possibile calcolare l’importo del nuovo sussidio che spetta in base all’integrazione del reddito e alla scala di equivalenza.
Stesso discorso per le cause che portano all’esclusione dei richiedenti. Tra queste ci sono l’Isee, l’inizio di un’attività lavorativa, patrimoni mobiliari e immobiliari. L’Assegno di inclusione, previsto dal Decreto “Lavoro” dello scorso 4 maggio, prenderà il posto lasciato vacante dal reddito di cittadinanza a partire dal 1° gennaio 2024.
A beneficiare dell’Assegno di inclusione saranno le famiglie al cui interno sono presenti figli minorenni, disabili oppure anziani che abbiano almeno compiuto 60 anni di età. La normativa prevede che a richiedere l’Assegno di inclusione possano essere tutti quei soggetti che hanno la cittadinanza europea o i familiari di cittadini europei, a patto che siano regolari. Possono ottenere il sussidio anche gli immigrati regolari e chi gode della protezione internazionale.
Tra le altre condizioni per poter fare richiesta dell’Assegno di inclusione c’è la residenza in Italia (da non meno di cinque anni, contro i dieci del vecchio reddito di cittadinanza) al momento della presentazione della domanda. Gli ultimi due anni di residenza in Italia devono essere continuativi.
Ma quali sono i requisiti per accedere all’Assegno di inclusione 2024? E quali importi spetteranno ai beneficiari della nuova misura di sostegno che dal prossimo anno andrà a sostituirsi al reddito di cittadinanza?
Per poter accedere al nuovo assegno occorre che l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (noto anche con la sigla ISEE) della famiglia non superi i 9.630 euro: un valore derivante dal reddito familiare – non superiore a 6 mila euro – moltiplicato per l’indice della scala di equivalenza. Nel caso di famiglie composte da sole persone over 67 (o da over 67 e portatori di disabilità) il tetto massimo del reddito familiare si innalza da 6 mila a 7.650 euro.
Non sono gli unici requisiti necessario per accedere all’Assegno di inclusione 2024. Tra questi sono compresi anche i patrimoni (sia immobiliari che mobiliari) e il possesso di veicoli. Chi dovesse possedere navi e imbarcazioni o essere stato colpito da misure cautelari e condanne non si vedrà accettare la domanda. Più nel dettaglio:
Per il calcolo dell’importo dell’Assegno di inclusione bisogna considerare le due categorie di famiglie:
Per calcolare l’importo del sussidio andranno moltiplicati i 6 mila o i 7.500 euro (a seconda della presenza di over 67 e/o di disabili in famiglia) per l’indice che risulterà dalla scala di equivalenza. L’importo annuale risultante potrà essere integrato da un aiuto per pagare l’affitto (per un tetto massimo di 3.360 euro annuali, 280 euro mensili). Per i nuclei familiari costituiti da soli over 67 l’importo massimo per il pagamento dell’affitto non potrà superare i 1.800 euro all’anno. Il minimo previsto dall’Assegno di inclusione è di 480 euro annuali.
La misura di sostegno sarà versata per 18 mesi alle famiglie dalla data del 1° gennaio 2024, con possibilità di rinnovo per un anno, con un mese di sospensione dell’assegno. In caso uno dei membri della famiglia dovesse cominciare un’attività lavorativa (dipendente o autonoma), l’importo dell’assegno non sarà soggetto a modificazioni entro il limite massimo di 3 mila euro (lordi) all’anno di remunerazione. Il limite di 3 mila euro vale anche nel caso in cui uno dei membri del nucleo familiare si iscrivesse a percorsi di politiche attive.
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