Finalmente una buona notizia dall’Inps: ecco chi riceverà un nuovo bonus che, sebbene non milionario, aiuterà senz’altro ad andare avanti.
Se avete fatto domanda all’Inps per ricevere un contributo, o bonus che dir si voglia, e l’istituto l’ha respinta, oggi potrebbe essere la vostra giornata fortunata. L’ente di previdenza ha infatti appena annunciato un “ripescaggio” che farà felici molti contribuenti. Vediamo insieme tutti i dettagli.
L’Istituto di previdenza sociale ha incluso tra i beneficiari di un contributo varato dall’ex governo a guida Mario Draghi anche alcune categorie che a suo tempo si erano viste respingere la domanda, in quanto non formalmente iscritte alla Gestione separata Inps. Adesso basterà dimostrare di aver ricevuto un pagamento per vedersi riconosciuto l’aiuto richiesto.
La buona notizia riguarda chi aveva richiesto i bonus di 200 e 150 euro introdotti nei mesi scorsi dai vari decreti Aiuti. Applicando quanto effettivamente previsto dalla normativa, l’Inps ha allargato la platea dei beneficiari includendovi anche i collaboratori, i dottorandi e gli assegnisti di ricerca che non sono formalmente iscritti alla Gestione separata dell’istituto.
Ebbene, dopo essere stati inizialmente esclusi dal contributo, anche costoro adesso riceveranno i soldi stanziati dall’ex governo Draghi per far fronte al caro energia. Ne ha dato comunicazione l’Inps con il messaggio n. 635 del 2023, facendo chiarezza anche su cosa bisogna fare per avere diritto ai suddetti bonus se in passato la domanda è stata respinta.
Ricordiamo che il bonus 200 euro spetta a chi ha un reddito inferiore a 35mila euro, e quello da 150 euro a chi ha un reddito sotto i 20mila, con “una contribuzione connessa all’attività svolta dagli utenti interessati”, come chiarisce sempre l’Inps. Il problema era che molti collaboratori, assegnisti e dottorandi non avevano mai effettuato l’iscrizione al fondo, prevista dalla legge. E questo sebbene negli archivi della Gestione separata ci fossero i dati forniti dai committenti relativi al periodo di attività svolta.
Due sono le condizioni per ricevere il bonus. Chi lo richiede deve aver presentato domanda in qualità di collaboratore, assegnista di ricerca o dottorando e la richiesta deve essere stata respinta con la sola motivazione dell’assenza del requisito d’iscrizione alla Gestione separata. Occorre poi che siano presenti denunce Uniemens presentate dal committente per periodi di competenza antecedenti al 18 maggio 2022 e una contribuzione connessa all’attività svolta dagli interessati. Inoltre, i richiedenti non devono risultare iscritti ad altre forme di previdenza obbligatorie.
Se tutte queste condizioni sono soddisfatte, non c’è bisogno di ripresentare la domanda. Tutte le richieste respinte saranno nuovamente esaminate d’ufficio e, se del caso, accolte, dopo di che il bonus sarà accreditato in automatico. Un lieto fine che non era affatto scontato.
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