Il futuro del Superbonus è sempre più incerto. Dopo aver scoperto le truffe e l’ingente spesa per lo stato, si prevedono diverse modifiche.
Attualmente si tratta solamente di una proposta, ma il Superbonus potrebbe subire un cambiamento radicale molto presto. Almeno, questa è l’intenzione del Governo, che ha elaborato un piano per rilanciare l’incentivo utilizzato dagli italiani negli ultimi anni per ristrutturare le proprie abitazioni.
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha deciso di accelerare la preparazione della prossima manovra di bilancio. Dopo il suo ritorno dalla riunione dei ministri finanziari del G7 in India, ha programmato una serie di incontri con i singoli ministeri per valutare la situazione delle finanze pubbliche e inviare un chiaro segnale a tutti i colleghi: tutte le proposte di spesa dovranno tener conto della scarsità di risorse.
Il ministero del Tesoro, infatti, guarda con preoccupazione all’affluenza di richieste di intervento in vari settori: dai nuovi bonus per la ristrutturazione edilizia alla riforma delle pensioni, dal taglio delle imposte sul reddito alle tredicesime.
Per quanto riguarda i bonus per la ristrutturazione edilizia, c’è la questione dei costi delle ristrutturazioni Green richiesti dalla direttiva europea, che prevede di portare gli edifici almeno alla classe energetica E entro il 2030. Sono state presentate numerose proposte in Parlamento, tra cui quella della Lega, che vorrebbe nuovi bonus in base al reddito.
Secondo le nuove proposte, la percentuale degli incentivi potrà essere differenziata in base all’ISEE del richiedente, fino al 100% per chi ha un ISEE di 15.000 euro. Inoltre, potrebbe essere introdotto un meccanismo progressivo che premia chi apporta maggiori miglioramenti energetici, con un salto di classe energetica doppio o triplo. In altre parole, più lavori di miglioramento vengono effettuati sulla residenza, maggiore sarà l’aiuto finanziario.
Tuttavia, bisogna considerare che questa è solo una proposta e sarà necessario trovare i fondi necessari per attuarla. Le decisioni future dipenderanno dalle previsioni in corso e dalla scadenza dei bonus attuali, che per la maggior parte sono previsti per il 2024.
Secondo la Lega, le risorse dovrebbero arrivare dall’UE stessa, come prescritto dalla direttiva. Anche in questo caso, tuttavia, il Ministero dell’Economia, nonostante sia guidato dalla Lega, ha frenato dicendo che “i margini per la prossima manovra sono davvero ristretti”.
Le modifiche al Superbonus degli ultimi mesi sono state necessarie perché ci si è resi conto che la spesa dello Stato per questa misura è stata quasi il doppio rispetto alla stima iniziale.
Secondo il direttore generale del dipartimento Finanze del ministero dell’Economia, Giovanni Spalletta, la spesa prevista è passata da 35 miliardi a una stima aggiornata di 67,12 miliardi per il Superbonus, e da 5,9 miliardi a 19 miliardi per il Bonus facciate.
L’aumento delle spese del Superbonus ha subito un’accelerazione particolarmente marcata a partire dal 2021. In quel periodo, infatti, c’era stato un allentamento di alcuni vincoli che hanno favorito un accesso più ampio ai benefici.
Secondo i dati dell’Enea, alla fine di aprile 2023 erano in corso circa 407.000 interventi edilizi incentivati. Si trattava di investimenti per un valore di 74,6 miliardi di euro. Ciò si traduce in un beneficio fiscale effettivo di circa 82 miliardi di euro.
La serie di eventi negativi che ha coinvolto il Superbonus 2023 ha generato un forte scetticismo nei confronti del bonus stesso. A causa delle frodi e delle attività illecite che hanno interessato il sistema, il bonus è stato improvvisamente considerato come un problema da risolvere anziché come un’opportunità.
Questo cambio di percezione ha avuto un impatto diretto su coloro che avevano intenzione di beneficiare del Superbonus. In molti hanno avuto paura di trovarsi intrappolati in un meccanismo rischioso. Inoltre, la significativa riduzione delle future agevolazioni reso sempre più lontano l’obiettivo di una rinnovazione su larga scala del settore immobiliare italiano.
Purtroppo, quando esiste la possibilità di eludere le regole per ottenere un vantaggio ingiustificato, c’è sempre qualcuno che ne approfitta. Ed è stato proprio questo il caso del Superbonus e del bonus facciate. Molti individui hanno sfruttato illecitamente le opportunità offerte dagli incentivi fiscali con la complicità di professionisti corrotti o collusi.
Alla fine del 2021, l’Agenzia delle Entrate ha denunciato frodi riguardanti crediti inesistenti derivanti da lavori mai effettuati, per un valore di milioni di euro. Questa situazione ha spinto il governo dell’epoca, guidato da Draghi, a intervenire con il Decreto Antifrodi.
Il provvedimento aveva esteso gli obblighi del Superbonus a tutti gli altri bonus, in particolare al bonus facciate al 90%. Proprio questo bonus è stato il principale veicolo di speculazioni e attività illecite, poiché richiedeva praticamente zero adempimenti e non aveva un limite massimo di spesa. In altre parole, era possibile spendere qualsiasi cifra e comunque beneficiare del 90% dell’importo totale come agevolazione.
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