Grande novità in ambito scientifico: è stato approvato un vaccino per il virus sinciziale. Ecco tutto quello che c’è da sapere
L’incredibile ruolo dei vaccini nel prevenire e debellare le malattie lo conosciamo ormai tutti e, sebbene ci sia una percentuale di popolazione che ancora non si fida e dubita di queste formulazioni, fortunatamente la maggior parte delle persone a cui vengono proposte le accetta e, in questo modo, si risolvono epidemie e si debellano morbi potenzialmente pericolosissimi. Proprio in queste ore, l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha approvato un vaccino contro il virus respiratorio sinciziale (VRS): ecco perché e per chi.
Il Virus Respiratorio Sinciziale è un agente virale molto contagioso e causa principale della bronchiolite, un’infiammazione che coinvolge le diramazioni bronchiali e anche della polmonite, soprattutto nei bambini con meno di due anni. Per i bambini nati prematuramente o con una pregressa patologia polmonare cronica, cardiaca o neuromuscolare, l’infezione con VRS può risultare molto pericolosa: ecco perché, quindi, è stato formulato un vaccino.
Quasi tutti i bambini, nei primi quattro anni di vita, contraggono il virus respiratorio sinciziale. Contagiarsi, però, non rende del tutto immuni e sono quindi possibili casi di reinfezione: il virus, inoltre, può attaccare anche i bambini più grandi, nonché gli adulti, sebbene in questi casi risulti meno pericoloso. Il periodo in cui è più diffuso è quello invernale, nel quale passa da un soggetto all’altro mediante la trasmissione aerea, anche se è possibile prenderlo mediante contatto diretto con il materiale infetto. Una volta contagiati, i sintomi si manifestano 4/6 giorni dopo il contatto con il virus e si risolvono entro 15 giorni, senza cure particolari.
I sintomi sono riferibili a quelli di una normale influenza stagionale quindi tosse, mal di gola, raffreddore, astenia e otite. Nel caso in cui però sia più severo e coinvolga le basse vie respiratorie può causare polmoniti e bronchioliti con febbre, affanno, tosse insistente, apnea, rifiuto dell’alimentazione e disidratazione. Per la diagnosi è necessario effettuare un tampone molecolare, così da individuare il virus nelle secrezioni respiratorie e, per curarlo, solitamente i pediatri e i medici consigliano antipiretici in caso di febbre, antinfiammatori e mucolitici.
Ogni anno, il Virus Respiratorio Sinciziale causa più di 270mila ricoveri ospedalieri e più di 20mila decessi nelle persone dai 60 anni in su. Nei bambini di età inferiore ai cinque anni, invece, ogni anno si registrano 245mila ricoveri solo in Europa a causa di questo virus e, la maggior parte di questi, è di bambini con meno di un anno. Proteggere queste categorie così delicate significa quindi tutelarle da un’infezione potenzialmente molto grave ed anche, parallelamente, ridurre le spese sanitarie pubbliche necessarie a sostenere tutti questi ricoveri.
Proprio in questi giorni, però, ci sono grandi novità in merito al Virus Respiratorio Sinciziale: la Commissione Europea ha infatti concesso l’autorizzazione all’immissione in commercio di Abrysvo, il vaccino prodotto da Pfizer che contribuisce a proteggere i neonati e gli anziani dal VRS, potenzialmente molto pericoloso. Di fatto consiste nella vaccinazione della mamma durante il periodo della gravidanza: in questo modo, i neonati saranno protetti dal virus fino al compimento dei sei mesi di età. Inoltre, è rivolto anche ad individui di età pari o superiore ai 60 anni per tutelarli dalle eventuali complicanze di VRS nelle basse vie respiratorie.
L’approvazione del vaccino contro il Virus Respiratorio Sinciziale “…segna un importante progresso negli sforzi della comunità scientifica per fornire una protezione significativa contro l’Rsv, un virus respiratorio comune, potenzialmente grave e persino pericoloso per la vita” spiega Annaliesa Anderson, senior vice president e head Vaccine Research and Development di Pfizer. Tale autorizzazione si riferisce quindi a tutti i ventisette stati membri dell’Unione Europea, ai quali si aggiungono la Norvegia, l’Islanda e il Liechtenstein.
Quello appena approvato è il primo vaccino studiato, progettato ed approvato in modo specifico per l’immunizzazione materna: una sola singola dosa potrà essere somministrata alle donne tra le 24esima e la 36esima settimana di gravidanza. Inoltre, è sicuro e consigliato anche dai 60 anni in su, per proteggere i più anziani e fragili dalla forma più grave di VRS: anche in questo caso, è sufficiente una singola dose.
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