Pacchetto famiglia: come funzionano i tanti nuovi bonus per chi ha figli

La manovra economica destinerà fondi alle famiglie con figli? Le ipotesi su bonus e agevolazioni che il governo Meloni potrebbe introdurre

Che il governo Meloni stia valutando come e dove estrapolare risorse per redigere la nuova manovra non è certo una novità. Da giorni si rincorrono quali saranno le voci di spesa che inevitabilmente subiranno un taglio al fine di finanziare altri progetti economici, il tutto in tempi decisamente ristretti dal momento che la conversione della manovra in Legge di Bilancio dovrà avvenire entro la fine del 2023. All’interno del testo di legge dovranno infatti essere presenti molteplici misure fiscali e monetarie che fanno capo alla politica economica e far quadrare i conti in tale contesto è davvero difficile.

Nuovo pacchetto di bonus per famiglie nel 2024?
Manovra economica, il governo sta lavorando a nuovi bonus (grantennistoscana.it)

Tanto più qualora si intendano realizzare riforme strutturali che richiedono un notevole apporto economico annuale. Peraltro la legge di bilancio ha oggi una duplice valenza, perché attuata nel contesto del Pnrr e dei fondi europei che questo progetto comporta per l’Italia. Verranno, a conti fatti, previsti tutti una serie di provvedimenti che non solo andranno a definire entrate ed uscite previste per il 2024 ma che influenzeranno l’andamento economico dell’Italia per lungo tempo.

Manovra economica, quali bonus e agevolazioni per famiglie con figli nel 2024?

Partendo dal presupposto che al momento non vi è ancora nulla di definito è però possibile azzardare una serie di ipotesi in merito a quali provvedimenti verranno concretizzati, in particolare sul fronte dei bonus e delle agevolazioni per le famiglie. Già nel corso del 2023 è emerso come l’Esecutivo punti molto su questo aspetto e non è da escludere che nuovi bonus che vadano ad affiancare quelli già esistenti possano essere introdotti già nel corso del 2024.

Bonus secondo figlio 2024: cosa prevede
Entro il 31 dicembre 2023 deve essere approvata la Legge di Bilancio (grantennistoscana.it)

Un esempio? Potrebbe essere previsto un bonus secondo figlio che andrebbe a ‘potenziare’ l’attuale assegno unico ma si valuta anche la possibilità di sostenere le famiglie con la possibilità di accesso a mutui agevolati e di supportare le neo mamme con ulteriori aiuti specifici.

Il governo Meloni ha come finalità principale quella di contrastare il calo demografico, problema particolarmente sentito in Italia, con misure che agevolino la natalità. Questo in particolar modo per le coppie intenzionate ad avere figli ma che rinunciano o rimandano il loro progetto di vita proprio a causa delle difficoltà di sostenerlo economicamente.

Un miliardo e mezzo per incentivare la natalità

Ribadendo che si tratta ancora di proposte preliminari e che andranno analizzate e valutate sul fronte delle spese che ognuna di esse comporterà annualmente, bisognerà anche capire quante saranno a conti fatti le risorse che la manovra avrà a disposizione e come la delega fiscale verrà finanziata. In ogni caso si può ipotizzare un accantonamento di almeno un miliardo e mezzo da inserire in manovra allo scopo di incentivare le nascite accanto alle risorse che invece verranno stanziate per le riforme di ammodernamento del Paese, a cominciare da quella delle pensioni.

Misure per incentivare la natalità
Parte dei fondi deriveranno dalle risorse stanziate per l’assegno unico (grantennistoscana.it)

Come dicevamo in precedenza del bonus legato alle coppie che vogliono concepire un secondo figlio si parla insistentemente da giorni. Se mettere al mondo il primogenito è una decisione per certi versi più ‘facile’ da prendere perché sostenibile seppur nelle difficoltà, un secondo figlio comporta spese extra che molti nuclei familiari non possono permettersi. Avere a disposizione un incentivo economico li aiuterebbe ad ammortizzare tali esborsi. Non è chiaro al momento con quali modalità sarà proposto tale bonus dal Ministero della Famiglia (che sta lavorando in tal senso di concerto con il Ministero dell’Economia) ma si pensa che potrebbe andare a calmierare i costi della retta del nido ed altre spese correlate alla venuta al mondo di un bebè.

Stando a ciò che emerge da ambienti politici, parte di tali risorse sarebbe già stata individuata; si tratterebbe dei risparmio legati a quanto stanziato per l’assegno unico ovvero parte di quei 18 miliardi che dovrebbero finanziare il sussidio mensile legato ai figli a carico. Nel corso dei primi cinque mesi del 2023 sono stati spesi solo 7 miliardi, pertanto potrebbero avanzare molte risorse da impiegare per un ulteriore bonus.

Assunzione di mamme con famiglie numerose e sconti alle imprese

Oltre all’agevolazione per il secondo figlio e al sostegno all’incremento demografico, il governo è orientato allo sviluppo di ulteriori misure di sostegno alla nuova occupazione ed in tal senso potrebbero essere messi in campo sconti specifici a livello di tassazione per quelle imprese che decidono di assumere madri con famiglie numerose ovvero con almeno tre figli.

Se i datori di lavoro assumeranno verranno tassati di meno dal Fisco, almeno stando alle anticipazioni del progetto economico dell’Esecutivo che sta lavorando ad un’attenta revisione del sistema tributario in tal senso.

Detrazioni sui redditi: sgravi e sconti per figli a carico

Terza anticipazione riguarda la possibilità di reintrodurre la detrazione sui redditi per figli a carico. Questa detrazione, proposta dal Ministero del Made in Italy nella misura di 10mila euro, andrebbe ad affiancare l’assegno unico.

Anche il Ministero dell’Economia ha avanzato una proposta in tal senso ovvero una serie di sgravi che crescano sulla base del numero dei figli partendo da 2.500 euro per arrivare a 5 e 10mila per secondo e terzo figlio.

Bonus figli, la strategia per superare la legge fornero
Il piano del governo: incentivare la natalità per sostenere la riforma delle pensioni-Credit ANSA-(grantennistoscana.it)

Lo sgravio fiscale sarebbe destinato, secondo quanto si apprende, alla madre lavoratrice andando in tal modo ad incrementare il suo stipendio e favorendone la permanenza nel mondo del lavoro. Chiaramente dietro al progetto di favorire la natalità c’è un piano ancora più grande, legato al superamento della Legge Fornero.

Ad oggi, con un tasso di denatalità troppo elevato, è estremamente difficile se non impossibile riformare il sistema previdenziale, che rischierebbe un irreversibile collasso. Prima di concretizzare una riforma delle pensioni strutturale bisognerà pertanto investire sulle nascite puntando in particolare sulle famiglie intenzionate ad avere figli ma oggi ferme a causa di barriere economiche insormontabili.

Si tratta di un progetto i cui risultati, se attuato, difficilmente si potranno toccare con mano già dal prossimo anno ma che dovrebbe dare i suoi frutti nell’arco dell’attuale legislatura.

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