La tomba del Papa Benedetto XVI in Vaticano cela un segreto che è sconosciuto ai più: vi sveleremo di cosa si tratta.
La Chiesa cattolica è stata guidata nella fine del ‘900 da Papa Giovanni Paolo II, uno dei pontefici più longevi e più carismatici che si ricordino. Lavorando sul solco tracciato dai suoi predecessori, questo pontefice ha guidato la Chiesa durante un periodo di profondo rinnovamento che ha condotto ad un’avvicinamento di tutte le confessioni religiose di matrice cristiana.
Il lavoro evangelico svolto dal pontefice è stato utile anche per far crescere il seguito del cattolicesimo nell’est Europa. Proprio grazie a lui sono sorti movimenti indipendentisti in molti Paesi dell’ex Unione Sovietica ed è sempre grazie a questo papa che si è assistito ad un periodo di diffusione del credo cattolico in molte parti del mondo.
Il rapporto tra Ratzinger e Wojtyla
Dopo 26 anni di pontificato, il compito di sostituirlo non sarebbe stato semplice per nessuno. Alla sua morte nel 2005, il conclave di cardinali ha deciso di eleggere un uomo che fosse sulla stessa lunghezza d’onda di Giovanni Paolo II, qualcuno che potesse portare avanti il lavoro svolto fino a quel momento. La scelta è dunque ricaduta su Joseph Ratzinger, il quale scelse come nome da pontefice Benedetto XVI.
A parlare di questo legame intenso tra loro è stato lo stesso Ratzinger in un’intervista concessa al quotidiano ‘La Stampa‘ diverso tempo fa. Benedetto XVI ha spiegato come ritenesse Wojtyla un esempio da seguire e un Santo in vita per la dedizione che aveva nei confronti di Dio e della missione pastorale.
In quella stessa intervista spiegò come non abbia mai voluto imitarlo poiché riteneva fosse impossibile farlo. La stima era reciproca e già nel 1979, un anno dopo la sua elezione, Giovanni Paolo II lo chiamò a Roma e gli offrì il ruolo di capo della Congregazione per l’Educazione Cattolica. Un incarico per il quale non si sentiva pronto e che Ratzinger decise di declinare. Tre anni più tardi però accettò il ruolo di capo della Dottrina della Fede.
Benedetto XVI, il segreto sulla tomba in Vaticano che pochi conoscono
Come tutti saprete, il pontificato di Benedetto XVI è stato breve. Nel 2013 Ratzinger ha deciso di abdicare (evento successo solo un’altra volta nella storia della Chiesa cattolica) ed al suo posto è stato eletto l’attuale Papa Francesco I. Da quel momento sino al giorno della sua morte, avvenuta il 31 dicembre del 2022, il Papa Emerito ha avuto il compito di supportare il suo successore e si è dedicato alla ricerca e alla scrittura.
Il mese scorso sono state celebrate le esequie in Piazza San Pietro, al termine delle quali il corpo del Santo Padre è rimasto esposto per tre giorni. In questo lasso di tempo ben 200mila persone hanno fatto visita a Benedetto XVI da ogni parte del mondo. Conclusi i tre giorni, la bara in cipresso all’interno della quale sono stati inseriti i simboli del ruolo ricoperto (il Rogito, le monete e le medaglie del pontificato e il pallio) è stata inserita all’interno di una bara di zinco ed è stata tumulata all’interno delle Grotte Vaticane.
Le Grotte Vaticane sono il luogo preposto per la sepoltura dei papi ed ognuna delle tombe è protetta da una lastra di marmo nella quale si legge il nome del papa che vi riposa. Non molti sanno però, che il posto scelto per Benedetto XVI è lo stesso che ha ospitato le spoglie di Giovanni Paolo II fino al 2011, ovvero fino alla beatificazione di Wojtyla. Una volta sancita la santità del pontefice, infatti, le sue spoglie sono state spostate nella cappella di San Sebastiano, di fianco alla ‘Pietà’ di Michelangelo.
