Parcheggio auto: si può bloccare il posto a piedi? Sentenza a sorpresa della Cassazione

Si può “occupare” un parcheggio per prenotarlo mentre l’automobilista che ci accompagna fa manovra? La risposta vi stupirà.

Alzi la mano chi, dopo aver trovato un posticino in un parcheggio affollato, temendo di vederselo soffiare non ha mai chiesto a qualcuno di scendere e “prenotarlo”, occupando lo spazio delimitato dalle strisce bianche o blu. In città come Roma o Milano (ma non solo), dove parcheggiare l’auto è spesso un’impresa, questa prassi regna sovrana.

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La sentenza della Cassazione fa chiarezza sulle norme relative al parcheggio auto – AnsaFoto (Grantennistoscana.it)

Dopo l’ennesima lite tra automobilisti sul parcheggio “mio” o “tuo”, però, è toccato niente meno che alla Corte di Cassazione pronunciarsi in materia e stabilire se effettivamente si possa o meno bloccare (a piedi) il posto auto per un’altra persona. La sentenza, emessa nel 2022, fa definitivamente chiarezza sul punto, anche se è per certi versi spiazzante.

La querelle sul parcheggio “prenotato”: cosa dice la legge

Chiamata a pronunciarsi sulla legittimità o meno del “parcheggio trattenuto”, la Corte di Cassazione si è espressa dando parere positivo. Dunque è del tutto lecito e legale bloccare una piazzola di sosta in attesa dell’arrivo di una macchina. A meno che ciò non comporti l’invasione di terreni o edifici altrui, pubblici o privati, tale prassi non contravviene ad alcuna legge.

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Non è raro che scoppino liti feroci tra automobilisti anche solo per un parcheggio – AnsaFoto (Grantennistoscana.it)

Per fare un paragone efficace, dal punto di vista giuridico tenere il posto auto per qualcuno ha la stessa validità di una delega, la quale, come noto, non deve essere per forza scritta, ma può essere conferita anche verbalmente. Per dirla con gli Ermellini, “in tema di elemento soggettivo del reato, il dolo eventuale ricorre quando l’agente si sia chiaramente rappresentata la significativa possibilità di verificazione dell’evento concreto e ciò nonostante – spiegano i giudici- si sia determinato ad agire comunque, anche a costo di causare l’evento lesivo”.

“Ricorre invece la colpa cosciente – si legge ancora nella sentenza della Suprema Corte – quando la volontà dell’agente non è diretta verso l’evento ed egli si astiene dall’agire doveroso per trascuratezza, imperizia, insipienza, irragionevolezza o altro biasimevole motivo”.

La legge di riferimento è l’articolo 633 del Codice penale, in base al quale chiunque invada arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di occuparli o di trarne profitto, è punito con la reclusione fino a un massimo di 2 anni e con multe da 103 ai 1.032 euro. Occhio dunque a dove parcheggiate…

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