L’ondata generale di rincari non ha risparmiato il pellet, il cui prezzo è ormai alle stelle. C’è allora chi si è attrezzato per realizzarlo con i fondi di caffè. Ecco come si fa.
I prezzi del pellet non accennano a calare, nonostante la riduzione dell’IVA dal 22% al 10%. Se fino a pochi giorni fa per acquistare un sacco da 15 kg di pellet servivano circa 15 euro (più del triplo rispetto al 2021) oggi non stiamo messi tanto meglio. Un bel problema per chi non può permettersi di spendere tanto ma deve pur scaldarsi. Come fare dunque?
Come spesso avviene in questi casi, qualcuno ha aguzzato l’ingegno e messo a punto una nuova valida alternativa: un pellet economico e sostenibile prodotto con i fondi del caffè. Vediamo di cosa si tratta e quali sono i vantaggi.
Un riutilizzo geniale dei fondi di caffè
Ebbene sì, dai fondi di caffè si può ricavare un pellet ecologico: una valida alternativa di riciclo che consente anche un notevole risparmio di denaro, a tutto vantaggio dell’ambiente e delle nostre tasche. La materia prima, del resto, non manca: in Italia ogni anno vengono prodotte circa 360 tonnellate di fondi del caffè. E i costi di smaltimento sono altissimi. Eppure, il nostro paese è tra i maggiori importatori di pellet: circa l’80% arriva dall’estero…
A partire da circa 100 tonnellate di fondi di caffè si può ottenere un’ottantina di tonnellate di pellet per il riscaldamento domestico. Ma c’è anche la possibilità di realizzare tronchetti con i fondi riciclati che, opportunamente lavorati, possono diventare un biocombustibile con le stesse caratteristiche del pellet. Oltretutto il potere calorifico del pellet prodotto dal caffè è superiore (+20%) a quello del pellet di legna a parità di prezzo.
Come noto, i residui del caffè sono una sostanza di origine biologica e in quanto tale rispettano le direttive del protocollo di Kyoto sulle emissioni, garantendo un minore impatto ambientale rispetto ai combustibili fossili. Togliendo il caffè dal ciclo dei rifiuti, inoltre, si valorizza uno scarto che altrimenti verrebbe buttato in discarica, il tutto senza costi extra. Per di più, dimenticare che la cenere prodotta dalla combustione diventa un ottimo fertilizzante!
E’ importante notare però che difficilmente un nucleo materiale produce scarti di caffè a sufficienza per riscaldarsi. Inoltre, i fondi possono essere utilizzati a tale scopo solo se completamente asciutti: con un’umidità superiore al 20% non riuscirebbero a bruciare. Ciò detto, su Youtube c’è l’imbarazzo della scelta dei tutorial per i tronchetti fai-da-te usando i rotoli di carta igienica riempiti di fondi, pressati e poi chiusi alle estremità con dei filtri di caffè. Il pellet, invece, può essere prodotto solo con la pellettizzatrice, almeno per ora…