Non vi immaginerete mai come sia possibile riciclare col pellet. Ormai in questi giorni freddi questo materiale sta diventando utile anche perché la crisi energetica ci porta a delle ottiche differenti di consumo.
Negli ultimi mesi le bollette sono aumentate a dismisura e per questo motivo risulta difficile pensare di riscaldarsi in maniera convenzionale. Attenzione però anche per il pellet è aumentato a dismisura a livello di costi e anche difficile da reperire.
Nonostante questo in molti, soprattutto nel nord del nostro paese, continuano a utilizzare stufe a pellet, una fonte di riscaldamento davvero molto utile, efficiente, funzionale e anche facile da utilizzare. Per questo diventa importante capire bene alcune dinamiche che si possono attuare con questa tipologia di materiale.
Infatti si presta al riciclo e con il materiale bruciato recuperato si possono fare davvero cose impensabili all’interno delle nostre abitazioni. Proprio per motivi come questi dovete leggere fino alla fine questo articolo e comprendere come diventa fondamentale utilizzare i materiali citati con parsimonia e grande intelligenza, nonché con una certa attenzione al riciclo.
Se volete riciclare nel modo giusto il pallet dovete per prima cosa pulire il braciere dalla cenere che si è accumulata sulle pareti. Sicuramente si tratta di un’operazione delicata che deve essere effettuata con grande precisione e senza nessuna fretta. Si può utilizzare un aspiratore per aspirare la cenere in eccesso o recuperarla anche in prima persona. Ma in che modo si può usare?
In realtà la cenere prodotta dal pellet bruciato può avere tanti utilizzi secondari interessanti che possono tornare utili dentro casa. Intanto per prima cosa si può trasformare in lisciva che diventerà utilissima per la pulizia del bucato o di utensili da cucina. Per crearla basterà miscelarla con un po’ di acqua e olio d’oliva fino a ottenere una sostanza che possa essere anche un po’ cremosa.
Se invece mescoliamo la cenere a della sabbia otteniamo un bagno antiparassitario per le galline, utilizzato in campagna per togliere alle galline acari o germi. Ancora si può ben usare come fertilizzante per le piante mescolandola alla terra e fornendo così alla pianta degli utili nutrienti, proteggendola anche dall’attacco di agenti patogeni esterni.
Insomma si possono fare molte cose che possono rientrare nell’utilizzo giornaliero di molti di noi, pronti a farne tesoro per vedere di non buttarla più via e anzi per farne un uso alternativo davvero molto interessante.
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