Pensione anticipata se hai il diabete: la legge più giusta | Vai in pensione subito

Chi soffre di diabete e deve conviverci ha la possibilità di andare in pensione prima. Bisogna però considerare diversi fattori tra cui la gravità della malattia.

Per evitare di creare equivoci parlando di pensione anticipata, va chiarito che di per sé non esiste una misura specifica per chi soffre di diabete. Questa condizione però può portare a rientrare in determinati requisiti che consentono di accedere al trattamento pensionistico prima del previsto. Il tasso di invalidità che patologie come questa possono provocare non può essere trascurato.

pensione anticipata per chi ha diabete
Grazie ad alcuni fattori, i diabetici possono andare in pensione anticipata – grantennistoscana.it

Come sempre occorre fare riferimento alla tabelle INPS per capire quale percentuale sia assegnata a questa malattia. La condizione più lieve riguarda il diabete di tipo 1 e 2 non complicato ossia che non prevede l’uso di insulina o la richiede in dosaggio lieve. In questo caso il tasso di invalidità assegnato non supera il 10%. Con le prime complicazioni la percentuale si alza al 20%.

Se il diabete inizia a compromettere la funzionalità renale o oculare e si riscontrano problemi vascolari periferici a seconda di quanto queste si mostrino gravi si può arrivare a una percentuale variabile fra il 21 e il 100%. Se le complicazioni del diabete mellito sono di grado moderato si parte già all’81%.

La pensione anticipata per invalidità per chi ha il diabete

La soglia di invalidità minima per accedere a questa misura è dell’80%, ma ci sono altri requisiti tra cui quello di essere lavoratori dipendenti del settore privato e avere alle spalle almeno vent’anni di contributi. L’età minima per fare richiesta varia tra uomini e donne perché per i primi è di 60 anni e sette mesi, per le seconde 55 anni e 7 mesi. L’attesa può durare un anno in cui si valuta se le condizioni di salute possano migliorare.

pensione anticipata per chi ha diabete
Una possibilità che potrebbe aiutare i malati – grantennistoscana.it

Grazie alla legge Amato sono previste alcune deroghe a questi requisiti relative agli anni di contributi versati. Tuttavia come precisato non vale per tutti i lavoratori infatti chi è dipendente del settore pubblico non ha questa possibilità di andare in pensione in anticipo così come chi lavora in proprio.

Se la percentuale riconosciuta dall’INPS per il proprio caso non arriva all’80% ma supera il 67% si può accedere all’assegno ordinario di invalidità. Deve trattarsi però di invalidità specifica ossia tarata sulla mansione che si svolge. Questo contributo è compatibile con l’attività lavorativa e lo si può richiedere anche con soli cinque anni di contributi.

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