Pensioni cambia tutto con doppia modifica su scaglioni e deduzioni: cifre appena comunicate

Dal cantiere delle pensioni arrivano altre importanti novità: cambiano gli importi e le deduzioni con la modifica degli scaglioni Irpef.

Il nuovo anno che inizia simbolicamente a settembre, con la fine della stagione vacanziera e la ripresa dell’attività lavorativa, si apre con alcune importanti novità nel cantiere delle pensioni. Novità che, com’è facile immaginare, vanno a incidere direttamente sul portafogli di centinaia di migliaia di ex lavoratori, e indirettamente su migliaia di famiglie. Spesso, infatti, interi nuclei dipendono dall’assegno di un pensionato (o più d’uno) per arrivare a fine mese.

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I cambiamenti riguardano gli importi delle pensioni tra 500 e 5mila euro (Grantennistoscana.it)

La platea interessata dalle novità in questione è molto ampia: i cambiamenti riguardano infatti gli importi delle pensioni tra 500 e 5mila euro. Si parla di nuove deduzioni da applicare anche all’assegno pensionistico. Vediamo nel dettaglio tutte le ultime novità annunciate dal governo in carica e come incideranno sugli importi percepiti dal popolo dei pensionati italiani.

Cosa bolle nella pentola delle pensioni

La riforma fiscale approvata lo scorso 4 agosto è stata annunciata come una vera e propria svolta politica, un cambiamento atteso da tanti anni e che finalmente consentirà di modificare il sistema della tassazione in Italia. Le nuove spese deducibili (e il riferimento non è solo all’intervento sull’Irpef) si tradurranno in importanti conseguenze per pensioni di importo compreso tra 500 e 5mila euro. Oltre alla misura cardine della riforma del fisco varata dal governo Meloni, appunto la revisione delle aliquote Irpef di tassazione dei redditi (che passano da quattro a tre), sul piatto ci sono anche modifiche per Ires e Iva, l’azzeramento dell’Irap e novità sul versante delle detrazioni fiscali e delle deduzioni. Di quali spese si tratta?

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Le nuove deduzioni potrebbero riguardare le spese mediche o per l’assistenza di un anziano (Grantennistoscana.it)

Precisiamo innanzi tutto che le novità introdotte dall’ultima riforma fiscale riguardano i lavoratori dipendenti, con riferimento alle deduzioni dei costi direttamente in busta paga. Ma secondo le ultime notizie dal fronte economico la svolta potrebbe interessare anche gli assegni pensionistici. L’ipotesi è quella di una deduzione dei costi direttamente sull’importo di trattamenti pensionistici particolari o di pensioni percepite da chi ha problemi particolari. Più nel dettaglio, le nuove deduzioni potrebbero riguardare le spese mediche o per l’assistenza di un anziano, o ancora quelle sostenute per ausili indispensabili (come i girelli per supporto per i movimenti), il trasporto e così via.

Gli effetti, come accennato, interesseranno le pensioni tra 500 e 5mila, ma l’impatto sarà differenziato, a seconda dei costi sostenuti e di altri criteri. Di conseguenza, in base alla spesa deducibile si avrà una base imponibile proporzionalmente ridotta rispetto al reddito complessivo. Tradotto: si andranno a pagare meno tasse Irpef, dato che riducendo l’imponibile ai fini fiscali, il reddito si abbassa e di conseguenza scendono le tasse da pagare.

Il risparmio in cifre per i pensionati italiani

In soldoni, e con tutti i condizionali del caso, si può stimare che le nuove deduzioni su pensioni tra 500 e 5mila euro abbiano un impatto, in termini di risparmi sulle tasse, di qualche centinaia di euro. Resta però da chiarire un aspetto importante, ovvero se il governo intende modulare le deduzioni come le detrazioni, applicando percentuali diverse in base alle diverse fasce di reddito dei contribuenti interessati.

riforma fiscale a sostegno delle pensioni più basse
Le novità andrebbero a incidere soprattutto sulle pensioni più basse (Grantennistoscana.it)

Al momento, l’ipotesi più accreditata è quella di una revisione delle detrazioni in vigore, con percentuali diverse in base ai redditi conseguiti, e nello specifico:

  • detrazioni del 4% del reddito per lo scaglione fino a 15mila euro;
  • detrazioni del 3% del reddito per lo scaglione tra 15mila e 50mila euro;
  • detrazioni del 2% del reddito per lo scaglione tra 50mila e 100mila euro;
  • 0 detrazione per redditi oltre i 100mila euro.

Va da sé che, se lo schema di revisione delle detrazioni fosse effettivamente questo, le novità andrebbero a incidere soprattutto sulle pensioni più basse (fino a 1.150 euro circa). Mentre risulterebbero penalizzati i contribuenti con un reddito più alto (ferma restano la vantaggiosità della misura anche per questi ultimi).

Le altre novità introdotte dalla riforma fiscale

Come noto, il governo ha proposto di dare una sforbiciata alle quattro aliquote Irpef portandole a tre. Anche se ovviamente bisogna ancora calcolare le varie fasce di reddito, che potranno andare dal 23% al 43%. La prima percentuale si applicherà per i redditi che arrivano a 15.000 euro, mentre l’ultima per quelli che eccedono la soglia di 50.000 euro.

Nel mezzo abbiamo invece il 25% e il 35%, che andranno rispettivamente applicati come percentuale per chi ha un reddito compreso tra 15.000 e 28.000 euro e per coloro che vanno dai 28.000 ai 50.000 euro. Stando alle nuove disposizioni, si introdurrà un’ulteriore percentuale intermedia, pari al 27% o giù di lì, per lo scaglione che va dai 15 ai 50.000 euro.

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