Pensioni: cambia tutto e i calcoli sono da rifare: quanto spetta su invalidità, vecchiaia e reversibilità

Invalidità, vecchiaia e reversibilità, i calcoli si devono rifare. Ecco come cambiano le cose per chi percepisce queste pensioni.

La questione calda in questo momento sembra essere quella delle pensioni, e della tanto attesa riforma da parte del Governo Meloni.

pensioni cosa cambia
Pensioni: cambia tutto e i conti sono da rifare Grantennistoscana.it

Quella delle pensioni e del lavoro, è una questione molto importante e chiaramente delicata per ogni governo, a prescindere dal momento storico. I cittadini aspettano ogni anno con grande interesse, e a volte preoccupazione, di sapere se ci saranno cambiamenti rispetto alla loro condizione sociale.

Riforma delle pensioni, a che punto siamo

Per quello che riguarda l’argomento caldo delle pensioni, il governo è ancora sul tavolo dei colloqui con i sindacati, e la riforma annunciata è ancora ferma.

Riforma pensioni
Riforma pensioni, a che punto siamo (Foto Ansa) Grantennistoscana.it

Come detto, da inizio anno i colloqui tra Governo e sindacati vanno avanti, ma nel frattempo il dato di fatto è che la riforma pensionistica a cui il Governo tiene da sempre, continua a subire dei rallentamenti. Nella pratica si dovrà attendere la nuova legge di bilancio in vista del 2024, prevista in autunno. Il punto nevralgico è anche la mancanza di risorse adeguate.

Anche per questo, secondo quanto riferito dal sottosegretario al Lavoro leghista Claudio Durigon, si potrebbe auspicare a una Quota 41 allargata, ma non è questione di poco tempo.

Quando si va in pensione oggi?

Al momento in Italia esiste la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata (anche detta pensione di anzianità).

quando si va in pensione
Quando si va in pensione oggi in Italia Grantennistoscana.it

Alla pensione di vecchiaia si accede quando si hanno almeno 20 anni di contributi versati e 67 anni di età (questo requisito anagrafico resta in vigore e quindi invariato fino al 31 dicembre 2024).

Alla pensione anticipata si può accedere invece (requisito valido fino al 2026) senza un limite di età; basta arrivare a 42 anni e 10 mesi di contributi versati per gli uomini e a 41 anni e 10 mesi per le donne. Con la legge n. 197/2022 esiste anche la possibilità di accedere alla “pensione anticipata flessibile”, disponibile per chi ha maturato 62 anni e 41 anni di contributi tra il 1° gennaio ed il 31 dicembre 2023.

Per la pensione anticipate esiste anche l’APE volontario o sociale, Quota 103, Isopensione, la pensione anticipata per mansioni usuranti e per i lavoratori precoci, e l’Opzione Donna.

Altri contributi lavorativi

Come spiegato da Fiscoetasse, al requisito anagrafico si aggiunge il requisito contributivo di 20 anni, per il cui raggiungimento si ritengono validi altri contributi lavorativi e quelli versati.

I contributi versati ritenuti validi sono quelli per riscatti di laurea, accrediti gratuiti del servizio militare, contribuzione figurativa correlata alla indennità di disoccupazione Naspi e maternità. In più, si possono sommare anche contributi versati in tutte le gestioni Inps o presso casse professionali (importante che non siano però in periodi coincidenti).

In molti non sanno che sono ritenuti validi anche i contributi accantonati in un altro Paese della UE o anche extra Ue (purché esista una convenzione internazionale in materia di sicurezza sociale).

Opzione Donna, come funziona

Con la legge di bilancio 2023, si prevede che la proroga del regime sperimentale per tutto l’anno riguardi solo lavoratrici che sono in condizioni di svantaggio.

Opzione donna pensione
Come funziona l’Opzione Donna per le pensioni – Grantennistoscana.it

Il meccanismo agevolato di pensionamento dedicato alle donne si chiama, appunto, “Opzione donna” esiste da circa 20 anni, e fino ad oggi ha permesso di andare in pensione a 58 anni di età per le dipendenti e a 59 per le lavoratrici autonome (requisito anagrafico), o con il raggiungendo di 35 anni di contributi versati.

Le categorie a cui ci si riferisce oggi Opzione Donna, per quanto concerne le lavoratrici svantaggiate, riguarda: sono le donne licenziate o dipendenti in aziende con tavolo di crisi aperto presso il Ministero, con disabilità pari o oltre il 74% o che assistono, da almeno 6 mesi, persone disabili conviventi , con handicap in situazione di gravità ex legge 104 1992.

Riforma fiscale 2023, come cambia le pensioni

La Riforma fiscale 2023, per via delle nuove aliquote Irpef, andrà a modificare anche le pensioni. Ecco come.

pensioni riforma fiscale
Come la riforma Fiscale cambia le pensioni (Foto Ansa) Grantennistoscana.it

La revisione delle aliquote Irpef di tassazione sui redditi, prevista dalla riforma fiscale 2023, andrà a cambiare le pensioni di vecchiaia e reversibilità (non quelle di invalidità). Attualmente le quattro aliquote Irpef in vigore sono:

23% per redditi fino a 15.000 euro;
25% per redditi tra 15.000 e 28.000 euro;
35% per redditi tra 28.000 e 50.000 euro;
43% per redditi oltre i 50.000 euro.

La modifica prevista, come esempio, in una delle ipotesi di revisione Irpef, vedrebbe salire al 27% l’aliquota per redditi tra 15.000 e 28.000 euro, sparisce quella del 35% tra i 28 e i 50 mila, e restano quella del 23% e del 43%. In questo modo, chi ha redditi tra i 28 e i 50 mila avrà un abbassamento dell’aliquota dell’8%, con conseguente aumento dell’importo della pensione.

Nello specifico delle pensioni, questi nuovi numeri vanno a influire su alcuni tipi di trattamenti, e andare ad incidere su spese mediche, per ausili ed anche mediche. Le pensioni, quindi, possono subire dei cambiamenti di conseguenza alla variazione delle aliquote Irpef, e proprio per questo è importante stare con gli occhi aperti e seguire tutte le variazioni e le novità che arriveranno in materia.

Gestione cookie