Il termine gaslighting è usato per descrivere una delle tante forme di manipolazione che alcuni individui operano sulle persone.
La mente umana è davvero complessa e anche a livello psicologico esistono numerose forme di manipolazione. Chi pensa che il fenomeno sia qualcosa che succede di rado, sbaglia perché purtroppo i soggetti che tentano di manipolare chi gli sta accanto sono praticamente ovunque.
A volte il comportamento è attuato in modo inconsapevole, anche se ovviamente è il segnale di un qualche tipo di disturbo o trauma che l’ha innescato. Poi ci sono le persone che hanno intenzioni malevole e sfruttano le loro “capacità” per ottenere ciò che vogliono dagli altri.
Le dinamiche, poi, sono davvero tante ed esiste una miriade di sfumature che a volte è impossibile riconoscere, almeno di primo impatto. Anche il gaslighting, comunque, è una forma di violenza e di sopruso che non deve essere né giustificata né subita. Gli esperti, in un video pubblicato su Instagram, spiegano come riconoscerla e cosa fare per salvarsi.
Cos’è il gaslighting, come riconoscere le dinamiche e cosa fare se pensiamo di esserci imbattuti in un manipolatore
Abbiamo detto che le persone manipolano gli altri per ottenere ciò che vogliono, e può accadere al lavoro, in famiglia e anche in coppia.
Nel video pubblicato sul suo canale Instagram @psyrenesanguineti, l’esperta ci racconta un esempio “classico”: una coppia di partner che litiga. Dalle frasi pronunciate durante la lite, però, si evince che uno dei due vuole manipolare l’altra persona, facendola sentire poco importante. Non solo: in questo caso si vuole che l’altra persona dubiti persino di se stessa, dei suoi pensieri, delle sue reali volontà e diritti.
L’abuso psicologico può essere da sottile a brutale. Spesso il soggetto viene prima conquistato con complimenti e gesti affettuosi, per poi essere trattato male, sempre peggio, passando dalla violenza verbale a quella fisica. Un’altra dinamica manipolatoria consiste nel silenzio prolungato, che mette l’altra persona in estrema difficoltà, e colma di sensi di colpa che non può risolvere. Ovviamente il manipolatore tenterà sempre di negare di esserlo, e anzi, attua tecniche sempre più decise per far credere all’altra persona di essere dalla parte del torto.
Durante una discussione il manipolatore accusa l’altra persona di essere “esagerata”, “troppo sensibile”, “isterica”, o di arrabbiarsi “per niente”, come se la rabbia non avesse importanza, fosse inopportuna, e dunque “sbagliata”. Il manipolatore minimizza i sentimenti dell’altra persona, sia quelli buoni che quelli “negativi”, fino a che la persona si sente una nullità.
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L’esperta, nel video, spiega che se ci si accorge di avere a che fare con un manipolatore non si deve aver timore o vergogna di farsi aiutare da qualcuno. Reagire da soli è difficile e serve una consulenza specializzata, al fine di uscirne indenni e più consapevoli.