Perché parliamo in modo diverso ai figli a seconda se sono maschio o femmina: ci hai mai pensato?

Forse nessuno ci aveva mai riflettuto a fondo, ma sembra proprio che ci comportiamo in modo diverso coi bambini maschi e femmine.

Un interessante studio ha posto l’accento su una questione attuale più che mai, non fosse altro per il fatto che oggi i bambini possono “scegliere” se sentirsi in modo differente rispetto al loro sesso.

perché parliamo in modo diverso a maschi e femmine
Uno studio ha sollevato una questione interessante e anche tante altre domande – Grantennistoscana.it

Non si sa bene di preciso quando sia iniziato questo fenomeno, fatto sta che oggi molte più persone rispetto al passato possono scegliere a quale genere appartenere. L’argomento, seppur affrontato ad ampio raggio, è comunque spinoso e di non facile comprensione, almeno inizialmente. Anche perché il cambio di genere – tra gli adulti in questo caso – sta creando non poche difficoltà “tecnico-pratiche”.

Pensiamo allo sport, dove le donne trans hanno ottenuto la possibilità di gareggiare insieme alle cisgender (donne nate fisiologicamente donne e che si sentono tali) ma le hanno surclassate fisicamente. Infatti, sempre prendendo ad esempio lo sport, molto difficilmente vediamo l’effetto opposto, ovvero donne che sono diventate uomini e che gareggiano con uomini nati fisiologicamente tali.

Che differenza c’è tra sesso e genere

Per chi si trovasse ancora un po’ spiazzato da questo nuovo modo di vivere il proprio Io, ricordiamo la definizione tecnica-sociologica di sesso e di genere:

sesso è il termine utilizzato in riferimento alle differenze anatomiche e fisiologiche dei corpi maschili e femminili; genere è inerente alle differenze psicologiche, culturali e sociali tra maschi e femmine (e può essere diverso dal sesso biologico).

Oggi dunque in famiglia possiamo avere dei figli maschi, femmine o di genere neutro. Indipendentemente da ciò, però, uno studio ha rivelato che i genitori si rivolgono alla propria prole con modi e toni di voce diversi a seconda del loro genere.

Come i genitori parlano in modo diverso a seconda del genere/sesso del figlio con cui interagiscono

In passato altri studi avevano cercato di capire il comportamento dei genitori – e comunque delle persone – che cambiava in base al sesso dei figli. In sostanza, quando una madre e un padre parlano coi bambini attuano delle modalità comunicative (ovviamente inconsce) molto variabili.

il confronto tra generi è difficile
Oggi confrontarsi con generi diversi può innescare molte difficoltà – Grantennistoscana.it

Uno studio, che è stato poi pubblicato su Sex Roles, ha voluto dimostrare definitivamente questo fenomeno; per farlo, ha assoldato circa 500 mila persone adulte. I soggetti, sia genitori che non, hanno dovuto rispondere a delle domande ed effettuare dei test.

Ai soggetti coinvolti sono state mostrate delle foto di bambini maschi, di femmine e di bambini di genere neutro. Ipotizzando una situazione comune, come quella di un bambino che fa delle domande mentre gioca, gli adulti hanno fornito le loro risposte.

Ciò che è emerso è davvero interessante, ma per certi versi anche preoccupante. Come sappiamo, l’atteggiamento di un genitore o adulto che si confronta con un bambino ha sempre un imprinting molto forte. A seconda del feedback che ricevono, i bambini possono crescere emotivamente equilibrati oppure no.

I genitori/adulti hanno dimostrato atteggiamenti molto diversi nel rispondere alle domande del test, e più nel particolare:

  • con le femmine hanno argomentato in maniera molto dettagliata, enfatizzando anche aspetti emotivi e/o sentimentali;
  • ai maschi hanno dato risposte meno emotive e più incentrate al lato pratico;
  • coi bambini di genere neutro si sono comportati più “freddamente”, dando risposte più brevi e meno esaustive.

Perché questa diversità di atteggiamento?

Gli studiosi adesso dovranno mettere insieme un bel po’ di pezzi, perché c’è in gioco l’evoluzione psicologica delle nuove generazioni.

attualmente l'identità è difficile da formare
L’identità dei nuovi generi potrebbe essere più difficile da formare psicologicamente – Grantennistoscana.it

Fino ad oggi, in una società in cui la maggior parte delle persone rispondeva a generei femminili e maschili, la questione era già complicata. Perché i retaggi delle culture passate resistono ancora e indirizzano – anche se involontariamente – i genitori a trattare le femmine come più sensibili, delicate, “fragili” ed emotive, mentre i maschi devono rispondere ad uno stereotipo di forza, coraggio e senso pratico.

Già questa è una limitazione, e nonostante le “battaglie” in corso da decenni la donna è ancora oggetto di discriminazioni, psicologiche e fisiche. Adesso però entra in gioco anche un altro genere e di fronte a questa opzione non esistono nemmeno linee guida specifiche. Pensiamo non soltanto ai genitori ma anche al comparto scolastico, all’atteggiamento degli insegnanti, e comprendiamo che se non verranno attuate politiche di informazione i nuovi generi potrebbero presentare maggiori difficoltà nella crescita emotiva.

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