Resterai sbalordito dal significato di questa ed altre espressioni che usi tutti i giorni: ecco cosa significano davvero.
I modi di dire sono un po’ un piccolo tesoro della lingua italiana. Sono delle piccole frasi un po’ strane che hanno un senso che tutti conoscono, eppure la loro origine ed il loro significato sono spesso misteriosi. Vedremo in questo articolo che cosa significano dei popolarissimi modi di dire che usiamo tutti i giorni e la loro origine ci sorprenderà non poco. Il primo modo di dire che spiegheremo è “andarsene con le pive nel sacco“. La piva non è altro che uno strumento a fiato simile ad un piffero. Questo strumento veniva usato negli eserciti per dare la carica durante le avanzate in battaglia.
Ma quando la piva rimaneva nel sacco significava che la battaglia era stata perduta e che ci si stava ritirando. Ecco perché quando ce ne torniamo a casa con una brutta delusione si dice che ce ne siamo andati con le pive nel sacco. Un’altra espressione molto diffusa è “freddo cane“.
Secondo alcuni questo deriverebbe dalla cosiddetta morsa del freddo che sarebbe simile a quella di un mastino agguerrito che ci stringe tra le sue fauci. Un’altra espressione molto diffusa è “gattabuia“ che è un modo per dire prigione. Questo modo di dire verosimilmente deriva dalla gattaiola e cioè la piccola porta che serve per far entrare ed uscire i gatti da casa.
Legarsela al dito
“Legarsela al dito” è un’altra espressione molto popolare e fa riferimento ad una antichissima tradizione secondo la quale alla mano si legavano piccole strisce di pergamena contenenti alcuni importanti precetti religiosi per essere sicuri di non dimenticarli. Quindi così come anticamente ci si legava al dito i principi più importanti per essere sicuri che non uscissero mai dalla mente, metaforicamente si dice che si fa qualche cosa del genere per essere sicuri di non dimenticare un brutto torto subito.
Un altro modo di dire che usiamo è “fare un 48“. Per la verità si tratta di un’espressione un po’ desueta e chi è più giovane probabilmente non la usa. Questa espressione deriva dal fatto che durante l’anno 1848 praticamente tutta l’Europa fu attraversata da un’ondata di tumulti veramente forti.
Toccare ferro: che significa?
Ma vediamo che cosa vuol dire proprio “toccare ferro“. Questo modo di dire così usato è legato ad un’antica simbologia. Nel medioevo era molto diffusa l’abitudine di inchiodare un ferro di cavallo alla porta fissato però rigorosamente con un numero dispari di chiodi e con le due estremità rivolte verso l’alto. Questa pratica, secondo le convinzioni dell’epoca, allontanava la sfortuna dalla casa o dal luogo di lavoro.
Se si inchiodava un ferro di cavallo in questo modo le streghe sarebbero state lontane dalla casa. Nel tempo nessuno più ha attaccato un ferro di cavallo sulla porta di casa ma è rimasta intatta la credenza che toccando ferro ci si potesse proteggere dalle pericolose streghe (che potevano rovinare la vita) ed anche dalla sfortuna.
Toccare legno
Tuttavia è curiosa la circostanza per la quale invece in Inghilterra e nei paesi nordici si usa l’espressione “toccare legno“ al posto della nostra toccare ferro. Probabilmente l’espressione toccare legno faceva riferimento alla credenza pagana secondo la quale negli alberi vivessero spiriti benevoli nei confronti dell’uomo. L’espressione “non avere voce in capitolo“ deriva dal fatto che nel medioevo il capitolo era l’assemblea dei monaci che in un monastero avveniva una volta al giorno per prendere le decisioni più importanti.
Questa riunione avveniva nella sala capitolare e tutti i monaci potevano accedervi. Tuttavia benché tutti quanti potessero partecipare al capitolo, soltanto alcuni avevano diritto di parola. Di conseguenza non avere voce in capitolo significava non avere la possibilità di partecipare alle decisioni più importanti. Per quanto riguarda l’espressione “essere al verde“, deriva dal fatto che anticamente la fodera interna del portafogli era di colore verde e quindi se si riusciva a vedere la fodera voleva dire che purtroppo il portafogli era proprio vuoto.