Attenzione a seguire l’istinto che ci dice di schiacciare il calabrone asiatico. Farlo potrebbe rivelarsi molto pericoloso per la nostra salute.
In presenza di un insetto il nostro istinto ci detta sostanzialmente una di queste due azioni: o metterci in fuga oppure provare a schiacciarlo con una qualche “arma” a nostra disposizione. Questo vale soprattutto per insetti dalla puntura particolarmente dolorosa, come vespe e calabroni.
Ma reagire d’istinto non sempre è la cosa migliore da fare. A volte si rischia di peggiorare, se non di far precipitare la situazione. Come ammonisce la vecchia favola di La Fontaine intitolata “L’orso e il giardiniere” che racconta dell’incontro casuale tra un vecchio giardiniere solitario e un orso. Impaurito dall’improvvisa apparizione dell’orso, il giardiniere riesce a mantenere il sangue freddo. E così, facendo finta di essere coraggioso, per evitare il peggio offre all’orso amicizia e ospitalità.
L’animale accetta e in cambio dell’ospitalità si offre di procurare selvaggina al suo nuovo amico. In più ogni tanto, quando il giardiniere si riposa, con un grosso ramo allontana dal suo volto le fastidiosissime mosche. Una mossa astuta quella del giardiniere? Sì, ma fino a un certo punto. Infatti un giorno, per scacciare una mosca più ostinata del solito, l’orso pensa bene di raccogliere una pietra della pavimentazione (un pavé) per scagliarla addosso alla mosca, nel tentativo di schiacciarla.
Peccato che sotto la mosca ci sia anche il viso del giardiniere, che finisce per essere ucciso dal maldestro tentativo dell’orso che, evidentemente, malgrado le buonissime intenzioni aveva usato molto istinto ma poco ragionamento. Da qui la proverbiale espressione con cui in Francia si avverte di maneggiare con cautela il “pavé de l’ours”, ovvero la pietra dell’orso, e di non fidarsi troppo degli istinti – mantenendo anzi una certa distanza da loro. Insomma, la morale è che il raziocinio non può mai addormentarsi e lasciare il comando delle operazioni alle reazioni di pancia: è un lusso che può costare caro, come mostra la triste fine del giardiniere.
Come riconoscere il calabrone asiatico
A volte le buone intenzioni, ahinoi, sono sconsiderate. Perciò attenzione a seguire sempre ciò che ci dettano gli istinti. Come quando ci dicono, nel caso specifico, di schiacciare certi insetti. E mai avvertenza fu più vera come nel caso del calabrone asiatico, chiamato anche vespa dalle zampe gialle. Si tratta di una grossa vespa, lunga anche più di cinque centimetri, originaria del Sud-Est asiatico e arrivata da qualche tempo anche in Europa.
Leggermente più piccolo del classico calabrone europeo (Vespa crabro), il calabrone asiatico non va confuso con la Vespa mandarinia, molto più aggressiva di lui ma che non è presente alle nostre latitudini.
All’origine di uno dei suoi nomi comuni c’è la colorazione giallastra, anche gialloarancio, molto più vivace rispetto a quella del calabrone che conosciamo di solito, che presenta delle zone rossicce e più scure.
Calabrone asiatico: è pericoloso per l’uomo? Ecco come si comporta
Una entomologa lo ha definito una specie di «mostro da cartone animato, con il muso gialloarancio». Commento che la dice lunga sull’aspetto poco rassicurante del calabrone asiatico anche se, ad ogni modo, la sua reale pericolosità non è poi di tanto superiore a quella di qualunque altra vespa europea.
Con l’uomo il calabrone asiatico si rivela aggressivo se sente di essere minacciato o nel caso in cui dovesse percepire che il suo nido è in pericolo. La puntura di questo insetto – il cui nome scientifico è Vespa velutina – è dolorosa ma non mortale, a meno che non vada a pungere una persona allergica.
Il vero pericolo – e il motivo per cui si è guadagnato il poco lusinghiero nome di “calabrone killer” – rappresentato dal calabrone asiatico riguarda soprattutto le api mellifere. Il calabrone asiatico le attacca con voracità, decapitandole non appena mettono fuori la testa dall’alveare. Il maschio della vespa velutina tende a essere più distruttivo. I calabroni asiatici attaccano gli alveari delle api e divorano le larve per portare nutrimento alle regine.
Questi insetti sono in grado di uccidere fino a 30 mila api in poche ore. Il che spiega perché da anni gli apicoltori italiani lottino contro i calabroni asiatici per preservare le loro colonie di api. Infatti se le api asiatiche sono riuscite a sviluppare una tecnica di difesa contro questi calabroni giganti, le api europee si trovano ancora in grossa difficoltà.
Perché il calabrone asiatico non va mai schiacciato: ecco che rischi si corrono
Come detto all’inizio dell’articolo, non è saggio cercare di schiacciare una velutina quando ne vediamo una. Certo, la prima reazione di “pancia” sarebbe quella di provare a schiacciarli con tutto quello che abbiamo a disposizione. Ma ascoltare la pancia nel caso del calabrone asiatico potrebbe portarci su un sentiero pericoloso.
Meglio quindi posare il “pavé de l’ours” e evitare di agitarlo. Anche se sembra controintuitivo, i calabroni asiatici non vanno schiacciati e provare a farlo sarebbe molto rischioso per noi. Questo non soltanto perché, sentendosi minacciato da noi, l’insetto potrebbe reagire proprio nel modo che vorremmo evitare, cioè pungendoci. Non solo: anche dovessimo riuscire in qualche modo a prevalere – e dunque a schiacciarlo – bisogna sapere che così facendo rischiamo di scatenare un poco piacevole effetto a catena.
Infatti quando viene schiacciato, il calabrone gigante rilascia una sostanza odorosa che avverte gli altri calabroni membri della colonia. In sostanza, rilascerà un segnale chimico che stimolerà l’aggressività degli altri calabroni asiatici, in particolare quando si è all’aperto. Così allertati, questi insetti non soltanto non gireranno al largo dalla zona ma, al contrario, questo consentirà loro di individuare l’aggressore.
Cosa fare se notiamo la presenza di un nido di calabroni asiatici
Per quanto la presenza di questi calabroni giganti possa essere spaventosa, è indispensabile mantenere il sangue freddo e la calma senza lasciarsi prendere dal panico. A meno che non ci sia un pericolo imminente – come la vicinanza a una scuola, a un ospedale o il nido presente dentro una casa – meglio rivolgersi a un professionista invece di chiamare i vigili del fuoco.
Ad ogni modo la cosa da non fare mai è lanciarsi all’avventura nel tentativo di eliminarli da soli. Se notiamo la presenza di un nido di calabroni asiatici la cosa migliore da fare è prendere contatto con un professionista in grado di gestire al meglio la situazione.