Fare un aperitivo in alcune zone d’Italia può essere molto costoso. Tuttavia, è importante mantenere sempre un servizio di qualità.
Deve essere capitato a tutti di ricevere uno scontrino dopo aver consumato al bar e aver letto cifre impensabili. Recentemente, la città di Como è stata teatro di accese polemiche a causa del costo di uno spritz, uno dei cocktail più popolari e amati in Italia. I residenti e i visitatori sono rimasti sconcertati quando hanno scoperto che alcuni locali stavano addebitando prezzi elevati per questa bevanda iconica.
Come sempre accade ultimamente, la questione è diventata oggetto di discussione sui social media, con molte persone che si sono indignate per il prezzo e hanno espresso la loro frustrazione. Allo stesso tempo, alcuni proprietari di locali hanno difeso i loro prezzi, sostenendo che il costo era giustificato dalla qualità degli ingredienti e dall’ambiente offerto.
Cosa è successo a Como
Un turista svizzero ha postato sui social la foto dello scontrino di un aperitivo fatto a Como. La cittadina è notoriamente tra le mete più costose d’Italia, un titolo che si è guadagnata grazie al suo fascino e alla sua posizione sul bellissimo lago omonimo. Tuttavia, la fama della città non sempre giustifica i prezzi che offre per qualche turista.
Il turista svizzero, evidentemente molto colpito dall’evento, ha inviato la foto dello scontrino anche al quotidiano web locale, QuiComo, e ha commentato: “Un aperitivo in piazza Cavour a Como? Un furto. Quindici euro. Più costoso che a Lugano“.
“Vado a Como qualche volta all’anno, ho cenato in vari ristoranti molto buoni a prezzi ragionevoli, ma non mi ero mai avventurato in piazza Cavour per un aperitivo“, riporta la segnalazione citata da QuiComo. “Mi sono seduto per un aperitivo, consapevole che avrebbe avuto un costo leggermente superiore, ma rispetto alla norma di qualsiasi altro locale avrei pagato 8 euro, 10 euro, forse al massimo 12 euro per un aperitivo. Mi ha sconvolto leggere sullo scontrino che lo spritz costava 15 euro“.
La denuncia del cittadino svizzero si fa ancora più pesante quando aggiunge che è stato fatto sedere a “un tavolo sporco, con cuscini completamente macchiati“.
La polemica sui prezzi delle consumazioni a Como e nelle zone turistiche non è certamente nuova. Quello che colpisce è il confronto con i prezzi svizzeri, che sono notoriamente altrettanto alti: “Ho preso uno spritz a Lugano, in Svizzera, la stessa sera e ho speso 12 franchi svizzeri nel centro città, con vista sul lago e seduto a un tavolo pulito“. Il franco svizzero equivale a 0,98 euro.
La discussione sui social: quanto dovrebbe costare uno spritz?
La questione del prezzo adeguato di uno spritz è oggetto di dibattito da molto tempo. Già nel lontano 2011, quando l’inflazione non era così alta e i costi di vita erano inferiori, il Corriere della Sera riportava una controversia simile. La differenza era che, in quel caso, un cliente si lamentava del fatto di dover pagare 5 euro per uno spritz, una cifra esorbitante secondo i parametri dell’epoca.
Secondo alcuni commentatori, considerando solamente le materie prime utilizzate, per i produttori lo spritz ha un costo di circa un euro e mezzo: si utilizza acqua (che ha un costo praticamente inesistente, dato che molti utilizzano quella del rubinetto), Aperol (versato nel bicchiere per una quantità pari a circa 50 centesimi) e vino (il cui prezzo varia tra 30 centesimi e un euro a seconda del tipo). Si aggiungono poi piccole quantità di acqua frizzante o soda, entrambe dal costo irrisorio.
Ovviamente, il prezzo per il cliente deve includere molti altri fattori: costi gestionali, eventuali accompagnamenti come patatine e olive, costi di pulizia, servizio e un piccolo margine di guadagno per il gestore.
Nonostante queste considerazioni, la questione rimane complessa e soggettiva. È vero che il prezzo adeguato dipende da molti fattori e non solo dalle materie prime. Tuttavia, è importante considerare anche la trasparenza e l’onestà dei prezzi nei confronti del cliente.
Indipendentemente dal locale e dalle disponibilità economiche, se i clienti si sentono frustrati o ritengono di aver sprecato i propri soldi, si lamenteranno comunque. D’altro canto, i locali hanno il diritto di stabilire i propri prezzi in base ai costi operativi e ai margini di profitto desiderati. Tuttavia, non devono stupirsi se i clienti si lamentano quando ricevono un servizio che non corrisponde al prezzo richiesto. Inoltre, siamo nell’era delle recensioni online, rendendo ancora più facile esprimere disappunto.
In ogni caso, i turisti che visitano le nostre città farebbero bene a prepararsi: l’estate in Italia non si prospetta affatto economica. Lo spritz non è l’unico prodotto che ha subito un aumento di prezzo.
Non solo lo spritz: tutti i rincari dell’estate italiana
Secondo le ultime stime del Codacons (l’organizzazione per la tutela dei diritti dei consumatori) siamo di fronte a un vero e proprio “caro estate“. Gli italiani sono ormai abituati a questo tipo di espressione: negli ultimi mesi abbiamo sentito continuamente parlare prima di “caro bollette” e poi di “caro vita”.
Secondo i dati dell’Istat, subiranno aumenti significativi tutti quei beni e quei servizi che sono tipici del periodo delle vacanze. “Anche se l’inflazione dovesse scendere, il costo di beni e servizi legati alla bella stagione saliranno tra giugno e agosto“, ha affermato il presidente del Codacons.
Costi in aumento per tutte le bevande da aperitivo: +11,5% per gli spritz e in generale gli aperitivi alcolici e + 15,5% per le birre. Per chi sceglie drink analcolici la situazione è ancora peggiore: rincari tra il +17% e il +18%, a causa dei prezzi altri della frutta.
Si alzeranno i prezzi anche di tutti i servizi relativi alle vacanze: prenotare ombrellone e lettino in spiaggia costerà il 10-15% in più, ad esempio. Acquistare un volo invece ci costerà fino al 46% in più rispetto allo scorso anno. Il costo di alberghi, villaggi vacanze e campeggi crescerà invece tra il 7% e il 15%.