Quando si tratta di fare la spesa, è sempre bene prestare attenzione agli alimenti acquistati, così da poter prevenire i rischi per la nostra salute.
Nel caso dei pomodori, in particolare, alcune indagini recenti hanno messo in evidenza i pericoli legati all’utilizzo di pesticidi. Questi ortaggi, tanto popolari sulle nostre tavole, vengono maggiormente intaccati dalle sostanze usate per tenere lontano qualsiasi organismo possa rivelarsi dannoso durante la loro coltivazione e lavorazione. Esistono però alcuni importanti accorgimenti da seguire per evitare conseguenze spiacevoli.
Negli ultimi tempi il dibattito intorno ai pesticidi e al loro impiego nel settore alimentare si è fatto sempre più acceso. È un tema senza dubbio delicato, che non riguarda solamente i consumatori ma anche gli agricoltori e i produttori. Non si può negare che il loro sviluppo abbia portato ad alcuni vantaggi per quanto concerne la qualità dei prodotti agricoli.
Pesticidi come il DDT, per fare un esempio, hanno avuto un fondamentale contributo nella battaglia contro malattie come la malaria, un tempo molto diffuse e pericolose. I problemi hanno cominciato a sorgere quando, col passare degli anni, si è iniziato ad abusare di tali sostanze, che nonostante i loro benefici si legano a conseguenze negative non solo per la nostra salute ma anche per l’ambiente.
Pesticidi, i rischi per gli agricoltori e l’ambiente
Molto spesso gli agricoltori si trovano a dover far fronte a criticità che non sono assolutamente di poco conto. Sono infatti i primi ad avere a che fare con queste sostanze chimiche e con i rischi connessi al loro uso, in un panorama in cui le alternative sostenibili e biologiche sono pressoché inesistenti.
A ciò si aggiunge anche il fattore economico. Nell’intento di non andare incontro a perdite ed ottenere un guadagno celere, in molti fanno ricorso ai pesticidi senza prestare la giusta attenzione e, soprattutto, senza un’adeguata considerazione dei loro effetti a lungo termine. La contaminazione coinvolge la frutta e la verdura, ma anche le acque ed il terreno circostanti ai campi, nei quali si trovano residui di pesticidi inquinanti.
Tali sostanze mettono a dura prova la biodiversità, andando a danneggiare flora e fauna. Inoltre, sebbene il loro uso sia definito dalla legge, il contatto con i pesticidi (anche se in dosi che si trovano sotto alla soglia indicata) ha effetti nocivi per il nostro organismo. Ad essere interessati sono in particolare il sistema nervoso centrale e quello endocrino, insieme agli apparati riproduttivi.
Le conseguenze del contatto a lungo termine per l’organismo
Numerosi studiosi hanno affrontato l’argomento, sottolineando gli esiti di un’esposizione prolungata a queste sostanze sintetiche. I pesticidi aumentano le probabilità di incappare in tumori al sangue (leucemia, mieloma e linfoma) e alla pelle (melanoma). Si legano, inoltre, alla comparsa della cosiddetta Pandemia Silenziosa, che si manifesta tramite disturbi neuropsichici che coinvolgono soprattutto i più piccoli.
Autismo, problemi di attenzione e un ridotto QI sono alcuni esempi. Le sostanze utilizzate in agricoltura non si limitano ad intaccare l’organismo che vi entra a contatto: anche la prole è esposta ai rischi annessi. I pesticidi, infatti, fanno parte della temibile famiglia degli interferenti endocrini, in grado di alterare il sistema endocrino con effetti negativi che vengono trasmessi anche alla progenie.
Infine, ci sono le morti per avvelenamento. In base ai dati forniti dall’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS), ogni anno gli episodi di avvelenamento sono più di 26 milioni. Mentre i decessi sono circa 258 mila in tutto il mondo. Per questo motivo è fondamentale che l’utilizzo dei pesticidi venga regolarizzato, trovando soluzioni in grado di tutelare la salute di agricoltori e consumatori e di proteggere l’ambiente e gli animali.
Visto il loro ampio uso, l’esposizione ai pesticidi è inevitabile per ognuno di noi. In tale ottica, è importante seguire alcuni accorgimenti che ci possano permettere di difenderci. Prestare attenzione ai prodotti che compriamo è centrale. In questo articolo ci concentreremo sui pomodori che – come affermato inizialmente – sono tra gli alimenti più interessati dall’influenza di tali sostanze.
Cosa sapere prima dell’acquisto di pomodori
La ragione di tanta pericolosità è data dalla loro buccia, particolarmente sottile e portata ad assorbire i pesticidi. Questi deliziosi ortaggi vengono coltivati, raccolti e commercializzati in ben 177 Paesi in tutto il mondo. L’Italia rientra tra i produttori ma, vista la grande domanda e la possibilità di condizioni climatiche avverse, è anche un’attiva importatrice.
L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) si è occupata di svolgere un’analisi relativa proprio ai dati sulla produzione di pomodori. Nel Bel Paese, i controlli relativi all’utilizzo dei pesticidi (e delle sostanze chimiche in generale) sono piuttosto stringenti. Il che significa che i consumatori sono esposti a minori pericoli per la loro salute.
Lo stesso, tuttavia, non si può dire per i prodotti provenienti dall’estero. Le leggi, in diverse aree del mondo, sono meno severe e nonostante vengano rispettati i limiti imposti molto spesso l’uso di pesticidi è elevato. Per tale motivo, quando ci si trova al supermercato (anche se sarebbe preferibile rivolgersi ad un fruttivendolo), è importante dare un’occhiata all’etichetta di ciò che si sta per acquistare.
Il consiglio è di controllare che i pomodori siano stati prodotti in Italia e di evitare di comprare prodotti provenienti fuori dall’Europa. Come evidenziato da alcune recenti indagini, inoltre, sono tanti i casi di Paesi esteri e soprattutto in via di sviluppo che si ritrovano ad acquistare pesticidi venduti dagli Stati europei bannati sul territorio proprio per via della loro pericolosità.