La questione delle prenotazioni mancate è diventata un serio problema per l’industria della ristorazione negli ultimi anni.
I ristoratori si trovano costantemente a prepararsi per ospitare i clienti che hanno prenotato, solo per scoprire che molti di loro poi non si presentano. Questa tendenza ha un impatto devastante sulle entrate e sul prestigio di un ristorante, creando una grande delusione per i proprietari e i dipendenti.
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Lorenzo Tosa, il gestore del ristorante “La Risacca“, ha recentemente espresso la sua frustrazione riguardo a questa situazione. Parlando con Il Tirreno, ha evidenziato come il mancato rispetto delle prenotazioni sia un atteggiamento irresponsabile e inaccettabile. Nell’intervista, il giovane ristoratore ha sottolineato l’importanza di mettere fine a questa situazione. Ecco cosa intende fare.
“I ristoranti di alto livello lo fanno tutti”: ecco l’idea del ristoratore Tosa per mettere fine a questo fenomeno
“Anche l’ultimo sabato abbiamo avuto prenotazioni che non si sono presentate per un tavolo da 2 e un tavolo da 5 a pranzo, e un tavolo da 6 a cena. E domenica a pranzo un altro tavolo da 5 è saltato. Parlando con i colleghi nella zona della Versilia, la situazione è la stessa per tutti“, ha lamentato Tosa.
Lorenzo ha esposto poi l’idea di adottare una pratica sempre più diffusa nei ristoranti di alta gamma: la pre-autorizzazione con carta di credito. Questo metodo comporta un addebito anticipato, che viene trattenuto nel caso in cui i clienti non comunichino la loro assenza.
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“Mi sono trovato in situazioni in cui ho dovuto respingere clienti, anche coloro che volevano fermarsi dopo una giornata al mare, perché avevo il ristorante completamente prenotato. Poi mi ritrovo con i tavoli vuoti. La cosa che mi fa arrabbiare è che ci si impegna per fare bene il proprio lavoro e la gente manca di rispetto. È assurdo“, ha concluso Tosa con una nota di frustrazione e disappunto.
La sfida delle prenotazioni mancate rimane un problema significativo per i ristoratori, ma con l’adozione di misure come la pre-autorizzazione con carta di credito, si può cercare di attenuare le conseguenze negative. Tuttavia, è importante trovare un equilibrio tra la prevenzione delle prenotazioni mancate e il mantenimento di un’atmosfera accogliente per i clienti. Vediamo come nel resto del mondo i ristoratori provano ad affrontare la questione.
Come i ristoranti possono ridurre il fenomeno del no-show
Le prenotazioni che vengono poi disattese dai clienti sono un fenomeno che i ristoratori di tutto il mondo stanno sperimentando. Nell’ambiente, questa pratica è conosciuta come il “no-show“. Di seguito abbiamo raccolto alcune delle pratiche che i gestori dei locali stanno utilizzando per contrastare questi comportamenti. È importante ricordare che ogni ristorante ha le sue particolarità e queste tecniche non sono adatte a tutti i locali. Solo uno di questi consigli ha una validità pressoché universale: la sensibilizzazione dei clienti.
Sensibilizzazione
Alla base del problema del no-show c’è la mancanza di comprensione da parte dei clienti dell’impatto delle loro azioni sui ristoranti e sul loro personale. Se fosse possibile educare i clienti sull’impatto che la mancata prenotazione ha sul ristorante, molti dei problemi sarebbero risolti. Purtroppo, questa sensibilizzazione deve essere fatta dai ristoratori stessi.
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Sulle piattaforme come i social media e i blog, si possono creare dei post che facciano capire quanto duro lavoro c’è dietro a un semplice pranzo al ristorante. Anche quando si parla con il cliente, al telefono o via e-mail, sarebbe opportuno trovare le parole e il tono di voce giusti per far capire che avvisare della propria assenza (possibilmente con anticipo) è una forma di rispetto verso tutti i lavoratori del locale.
Addebitare una tassa di prenotazione
Uno dei metodi per ridurre i no-show in un ristorante è quello di richiedere un deposito per la prenotazione o trattenere i dati della carta di credito. Si tratta di una tecnica ampiamente utilizzata, soprattutto nei ristoranti di fascia alta e popolari, come il ristorante Gordon Ramsay di Londra, tre stelle Michelin, che addebita 225 dollari a persona in caso di mancata presentazione o cancellazione.
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Tuttavia, questi costi elevati non sono applicabili a tutti i ristoranti. I clienti possono essere disposti a versare un acconto elevato per questi ristoranti esclusivi, ma per i piccoli locali, l’applicazione di una politica di no-show così elevata rischia di far desistere le persone dal prenotare. Un approccio migliore per i ristoranti più piccoli sarebbe quello di far pagare un piccolo deposito per la prenotazione, come 10-20 euro, che può essere poi detratto dal conto finale.
Limitare le prenotazioni
Se possedete un ristorante molto frequentato, potreste provare a limitare le prenotazioni e accettarle solo negli orari meno frequentati. Questo consentirà di accogliere tutti i clienti che si presentano all’ingresso senza prenotazione, fino al raggiungimento della capienza, e far aspettare gli altri all’esterno.
A seconda dell’ubicazione e della struttura del locale, questa soluzione non è sempre praticabile, in quanto potreste non avere spazio per far aspettare i clienti che poi si mettono in fila.
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Se decidete di limitare le prenotazioni nel vostro ristorante, è bene osservare le tendenze del passato per riconoscere le ore di punta o quelle in cui gli ingressi sono più numerosi, in modo da scegliere il momento giusto per limitare le prenotazioni di conseguenza.
Utilizzare l’overbooking in modo strategico
L’overbooking strategico è un’altra tattica ancora poco utilizzata per combatter il fenomeno del no-show. Consiste nel prendere più prenotazioni dell’effettiva capacità del ristorante, contando sul fatto che qualcuno disdirà. È una tecnica rischiosa ma, ad esempio, l’industria aeronautica lo fa da anni. Se adottata nel modo giusto, potrebbe rivelarsi un successo anche per i ristoranti.
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La chiave per un overbooking efficace è il conoscere i dati relativi ai comportamenti dei clienti. Tenete traccia dei no-show del vostro ristorante per identificare schemi e tendenze: cercate le variabili che portano a tassi più elevati, come il giorno della settimana, il turno di pranzo rispetto a quello di cena, le prenotazioni online rispetto a quelle telefoniche.
Una volta fatta la ricerca, potete iniziare a sperimentare l’overbooking, ma con cautela.
Facilitare le cancellazioni
Uno dei motivi per cui spesso le persone non cancellano le loro prenotazioni è perché è difficile o frustrante farlo. Se ai clienti viene fornito un modo semplice e comodo per annullarle, è più probabile che lo facciano in anticipo, riducendo così il tasso di mancata presentazione.
Il modo più semplice per semplificare la cancellazione è utilizzare un software di prenotazione, che consente ai clienti di cancellare la prenotazione direttamente attraverso l’e-mail di conferma della prenotazione con pochi clic.
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Anche se non utilizzate un software di prenotazione, assicuratevi che i clienti siano in grado di contattarvi facilmente (e di ottenere una risposta) per le cancellazioni attraverso altre piattaforme come telefonate, piattaforme di social media, SMS e WhatsApp.
Tuttavia, in alcuni casi facilitare le cancellazioni potrebbe rivelarsi un controsenso e incoraggiare le persone a effettuare più prenotazioni senza la minima intenzione di cenare effettivamente al ristorante. Anche se quelle dell’ultimo minuto sono meglio dei no-show, non sempre portano a riempire i tavoli vuoti.
Le tecniche che abbiamo visto possono avere un efficacia variabile a seconda del ristorante di cui si parla. Se sperimentate con cura e abbinate al fattore più importante, la sensibilizzazione dei clienti, possono avere i loro effetti positivi.