Prepara una scorta di mascherine: i contagi per Covid aumentano e torneranno obbligatorie in alcuni luoghi

La storia si ripete. Proprio ora che pensavamo di aver definitivamente superato la fase del Covid, il virus torna a minacciare l’Italia (e non solo).

La maggior parte di noi ha sostanzialmente rimosso i lunghi mesi di emergenza Covid, tra lockdown, mascherine, guanti in lattice e gel igienizzanti. Il ritorno alla normalità dopo due anni e più in una dimensione sospesa e surreale ha come spazzato via tutto, tanta era la voglia di lasciarsi quel brutto incubo alle spalle. Ma nel frattempo il nemico, sebbene meno aggressivo e invadente, è rimasto tra noi. E ora torna ad alzare la testa.

Covid aumento casi ritorno mascherine obbligatorie
Da più parti si prevede il ritorno a stretto giro delle mascherine obbligatorie, o comunque caldamente raccomandate. (Grantennistoscana.it)

I dati sono chiari quanto impietosi: i casi di contagio da Covid sono in costante aumento. Tanto che da più parti si prevede il ritorno a stretto giro delle mascherine obbligatorie, o comunque caldamente raccomandate. Il tutto per evitare, stavolta, di dover correre ai ripari quando è già troppo tardi. Ecco le novità in arrivo (e in certi casi già in vigore).

Il Covid versione autunno 2023

Nessuno di noi vuole tornare ai tempi dei bollettini quotidiani con il conteggio di morti e pazienti positivi al Coronavirus. Un triste rito che per mesi e mesi ha scandito le giornate del mondo intero. Ma il rischio è concreto. Così almeno sostengono le autorità che tengono d’occhio la situazione dei contagi ora per ora e minuto per minuto. E che in questo momento mettono soprattutto in guardia chi ha soggetti fragili in famiglia o è in condizioni di salute precarie, dunque in serio pericolo in caso di contagio.

Covid aumento casi ritorno mascherine obbligatorie
Sebbene al momento la situazione sia ancora ampiamente sotto controllo, serpeggiano timori per la capacità di gestione del sistema sanitario nazionale. (Grantennistoscana.it)

Va da sé che non è il caso di alimentare inutili allarmismi. Ma i numeri dicono che i casi sono in aumento e che, sebbene al momento la situazione sia ancora ampiamente sotto controllo, serpeggiano timori per la capacità di gestione del sistema sanitario nazionale nell’eventualità di una nuova ondata pandemica. L’appello del ministero della Salute, dunque, è al senso di responsabilità dei cittadini, soprattutto ora che l’isolamento non è più obbligatorio. Il governo di Giorgia Meloni, tanto critico nei confronti della gestione della pandemia da parte del pentastellato Giuseppe Conte, intende a quanto pare giocare d’anticipo.

Come detto, il ritorno del Covid è un fenomeno che interessa anche altri paesi oltre all’Italia. Alcuni dei quali hanno già iniziato a ripescare dai cassetti le mascherine, imponendone l’uso obbligatoria come formula regolare di tutela per tutti i cittadini. Perché se è vero che i numeri sui ricoveri al momento non destano preoccupazione, è altrettanto vero che stiamo andando incontro ai mesi freddi dell’anno e, di conseguenza, a un generale fisiologico aumento delle influenze e del rischio di un’impennata dei contagi.

Lo scenario che si prospetta per l’Italia

In Italia, come noto, gli ospedali e gli studi medici sono stati gli ultimi luoghi in cui è stato eliminato l’obbligo delle mascherine come dispositivo medico anti-Covid. Va da sé che sarebbero anche i primi a reintrodurlo, nell’interesse della salute dell’intera popolazione. Il ministero della Salute nelle scorse ore si è messo al lavoro per predisporre una circolare con nuove regole per limitare il più possibile i contagi in determinati contesti, come appunto le strutture ospedaliere. E con un disciplinare ad hoc per i tamponi da eseguire all’arrivo dei pazienti. Ma ci si aspetta anche l’emanazione di regolamenti speciali per le residenze per anziani, considerate luoghi particolarmente a rischio.

Covid aumento casi ritorno mascherine obbligatorie
L’indicazione che arriva dai presidi ai professori e bidelli è quella di evitare gli assembramenti degli alunni, soprattutto in questi primi giorni di scuola. (Grantennistoscana.it)

Per il momento, l’ipotesi più accreditata è che le Regioni agiscano in piena autonomia, almeno all’inizio, alla luce delle situazioni specifiche dei territori di competenza. La Lombardia lo ha già fatto, imponendo le mascherine negli ospedali e nelle Rsa, tanto per i visitatori quanto per gli operatori. E c’è chi è pronto a scommettere che ben presto la stessa misura verrà adottata nell’intero territorio nazionale, ora che le scuole stanno riaprendo i battenti, con tutte le conseguenze del caso in termini di rischio infettivo.

Dalla prossima settimana, infatti, circa 7 milioni di studenti saranno di nuovo in classe e, alla luce dell’aumento di casi di positività al Covid nelle ultime settimane in Italia, “l’indicazione che arriva dai presidi ai professori e bidelli è quella di evitare gli assembramenti degli alunni, soprattutto in questi primi giorni di scuola“, ha dichiarato Mario Rusconi dell’Associazione Nazionale Presidi.

Non solo: “In molte scuole a chi lo chiederà distribuiremo le mascherine utilizzando le tantissime scorte che ci furono date durante la fase critica della pandemia. Stessa cosa avverrà con il gel disinfettante“. Nel dettaglio, “l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale è consigliato ai docenti e alunni con fragilità. Il nostro è un invito in quanto l’utilizzo non è obbligatorio – continua Rusconi -. Mi sento, poi, in dovere di lanciare un appello agli enti affinché siano più solleciti nei lavori di ristrutturazione negli istituti scolastici: avere classi con 27-28 alunni, in ambienti non grandi, non può che favorire la trasmissione di qualsiasi virus“.

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