C’è un «super cibo» praticamente sconosciuto ai più in grado di apportare un notevole contributo nella prevenzione del cancro e del diabete.
Pochi lo conoscono ma una lunga tradizione medica e la ricerca sottolineano le importanti virtù di questo alimento e le sue proprietà benefiche per l’organismo, anche in termini di longevità.
Un regime alimentare sano, mantenuto con regolarità e costanza nell’arco della vita, svolge un ruolo fondamentale in termini di prevenzione. Si tratta di prevenire non soltanto la malnutrizione, ma di tenere sotto controllo condizioni di salute associate a un’eccessiva assunzione di grassi saturi, sale e zuccheri. Per questo gli esperti consigliano di osservare una dieta ben bilanciata.
Al suo interno non dovrebbe mai mancare un giusto mix di proteine, carboidrati, vitamine, lipidi, acqua e minerale. Altrettanto importante poi condurre uno stile di vita sano, con buone pratiche e buone abitudini come fare attività fisica con regolarità.
A una dieta e a uno stile di vita sani si possono poi aggiungere i cosiddetti «super alimenti». Si tratta di cibi dall’alto potere nutritivo, ricchi di sostanze nutritive e composti bioattivi altamente salutari e benefici. I nutrizionisti ne consigliano l’integrazione all’interno di una dieta ben equilibrata. Un’ottima opzione dato l’eccezionale valore nutrizionale di questi alimenti che possono essere impiegati anche per preparare molte ricette benefiche per l’organismo.
Tra questi «super cibi» c’è anche un fungo molto raro. Si chiama Ganoderma lucidum (nome scientifico), meglio noto a livello popolare come Reishi. Appartiene alla famiglia delle Ganodermataceae e viene chiamato anche Lingzhi (Ganoderma lucidum Lingzhi). Questo nome giapponese indica anche l’origine asiatica del fungo utilizzato da moltissimo tempo (da più di tremila anni) nella medicina tradizionale cinese e giapponese.
Più che la sua commestibilità è dunque il suo interesse per la fitoterapia che lo ha reso noto anche in Occidente. Il Reishi è utilizzato a scopo medicinale. La medicina tradizionale cinese usa e associa infatti questo «super food» alla longevità e alla felicità. Tanto che viene considerato una sorta di «fungo dell’immortalità».
Povero di calorie e grassi, il Reishi contiene invece molte proteine vegetali, aminoacidi essenziali, vitamine e minerali. In più il Reishi ha importanti proprietà antiossidanti. Questo ne fa un cibo ideale per favorire la rigenerazione dei tessuti e prevenire dall’invecchiamento delle cellule. Il Reishi contribuisce inoltre a neutralizzare i radicali liberi. In questo modo contribuisce ad allungare la vita di chi se ne ciba.
Ma non è tutto: il «fungo della lunga vita» è accreditato anche di significative virtù terapeutiche. Come antivirale infatti sembra prevenire il cancro, ma riduce anche il colesterolo e abbassa la pressione sanguigna. La medicina tradizionale cinese lo usa da secoli nella lotta contro il cancro alla prostata.
Nel 2007 alcuni ricercatori israeliani dell’Università di Haifa hanno annunciato di aver scoperto che una molecola prodotta dal Reishi potrebbe effettivamente ostacolare la proliferazione delle cellule tumorali della prostata. «In combinazione con altri fitoterapici viene proposto nel trattamento del cancro alla prostata», si legge sul sito Humanitas.it.
Interpellato dal sito La Razón, il dottor Raúl Fraile (Dipartimento di Micologia dell’Università di Valladolid) ricorda come la Società Spagnola di Oncologia Medica (SEOM) abbia dedicato al Reishi una sezione sul suo sito dove risulta che il fungo, per la sua composizione, «contiene, come altri funghi della famiglia Basidiomycota, Maitake, Shiitake e Reishi, peptidi polisaccaridi beta-glucani che potenziano il sistema immunitario e hanno proprietà contro il cancro confermate da studi scientifici». In particolare, l’aumento delle difese immunitarie fa sì che il Reishi «venga utilizzato in chemioterapia e radioterapia perché il suo consumo aiuta ad aumentare le difese, il che ci permette anche di terminare la cura e non doverla interrompere», sottolinea Fraile.
Più nel dettaglio, le principali virtù di questo fungo e sulle quali si concentrano gli studi sono essenzialmente due. In primo luogo, spiega Fraile, «ha un elevato potere antiossidante che permette alle cellule di mantenersi “giovani“ e di essere meno alterate dagli inquinanti ambientali che finiscono per danneggiare il Dna».
Il secondo pregio del Reishi è la sua «virtù immunomodulante, ovvero il consumo di Reishi aiuta il nostro sistema immunitario a reagire più rapidamente. Ciò consente al prodotto di essere utile per combattere una malattia, ridurre i tempi di recupero, ecc.».
Inoltre il Reishi agisce come attivatore del sistema immunitario riducendo la produzione di stamina, contribuendo a migliorare problemi di salute come bronchite e asma.
I ricercatori cinesi affermano che tra le benefiche proprietà del Reishi ci sono anche vantaggi per la circolazione del sangue: riducendo il consumo di ossigeno da parte del cuore lo protegge dalle malattie.
Sempre il sito La Razón ricorda invece le oltre 700 pubblicazioni scientifiche che attestano le proprietà benefiche apportate dal Reishi al nostro organismo, tra le quali:
Talvolta il Reishi cresce sul terreno ma soprattutto sui tronchi degli alberi che possono essere in decomposizione oppure sulle radici semisepolte di legni duri e alberi da frutto. Molto raramente cresce invece sulle conifere. Il periodo di sviluppo del Reishi va da luglio a novembre ma è difficile incontrarlo in natura. Viene soprattutto coltivato per soddisfare la domanda medicinale.
Quanto alla forma del fungo della longevità, il cappello del Reishi (a forma di fagiolo o di rene) misura da 5 a 15 cm di diametro, è ricoperto da una crosta da bruno-rossastra a rosso vivo che può dare l’impressione che si tratti di legno verniciato. Per ragioni estetiche, in Europa il Reishi viene esaltato anche all’interno di composizioni di arte floreale e di decorazione d’interni, dopo essere stato essiccato, trattato contro gli insetti e verniciato.
Il cappello del Reishi si inserisce lateralmente sul piede cilindrico dentellato dalle medesime tonalità. L’altezza del Reishi può variare dai 5 ai 20 cm. La polpa ha un colore bruno scuro e la sua consistenza coriacea può ricordare il sughero. Ha un sapore amaro ed è poco odorato. Data la sua mancanza di sapore, il Reishi non viene cotto.
Il Reishi (Ganoderma lucidum) può essere confuso col ganoderma carnoso (Ganoderma carnosum), che però cresce sotto gli abeti, è più grande di dimensioni e più raro. Ma si può confondere anche con il ganoderma del Vallese (Ganoderma valesiacum), riconoscibile dalla mancanza di piede e perché cresce sul larice.
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