Se avete problemi a prendere sonno, la colpa potrebbe essere della vostra dieta: l’esperto spiega cosa non bisogna mangiare la sera.
L’insonnia e in generale i disturbi del sonno, se prolungati nel tempo, possono portare ad un peggioramento delle condizioni di salute e della nostra vita. Chi ha avuto dei bambini sicuramente ha provato sulla propria pelle cosa significa perdere ore di sonno durante la notte e come sia difficile durante la giornata sopperire alla mancanza di giusto riposo.
In quel caso, però, la causa dello scarso sonno è evidente, dunque non c’è bisogno di preoccuparsi e non si può fare nulla per evitarla se non aspettare che il piccolo cominci a dormire con maggiore regolarità.
Quando non sono fattori esterni a causare la perdita di sonno è necessario comprendere quali possano essere le cause che ci portano ad avere difficoltà ad addormentarci o che ci fanno svegliare durante la notte. Possono essere diverse, dunque non è sempre semplice risalire alla radice del problema. La prima cosa da fare in questi casi, dunque, è escludere che il fenomeno sia causato da problematiche di natura fisica.
I risvegli notturni possono capitare a tutti, ma quando diventano frequenti possono essere un segnale d’allarme. A causarli infatti possono essere le apnee notturne, ovvero delle brevi interruzioni del passaggio di aria che causano un principio di soffocamento.
Solitamente queste si verificano durante la fase leggera del sonno, dunque il risultato è un brusco e brutto risveglio, ma potrebbe verificarsi anche durante la fase acuta e questo potrebbe essere letale.
Al di là del caso eccezionale e più grave, chi soffre di apnee notturne generalmente ha una maggiore stanchezza durante il giorno, soffre di problemi di pressione e può sviluppare dei coaguli nel sangue. Di fatto aumenta la percentuale di rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, di subire un maggiore declino cognitivo, di sviluppare un tumore oppure il tromboembolismo venoso profondo.
Come in gran parte delle patologie croniche, anche in questo caso la prevenzione è lo strumento fondamentale per evitare problemi di salute gravi. Al fine di scongiurare simili problematiche si procede solitamente ad una dieta per diminuire il peso.
Nei casi in cui questo non dovesse bastare, si interviene ad una correzione del difetto strutturale delle vie aeree che impedisce il passaggio dell’aria. Un altro sistema molto diffuso è l’utilizzo del dispositivo Cpap che impedisce la chiusura della via aerea immettendo aria all’interno del corpo dal naso.
Tra le cause più comuni di insonnia ci sono lo stress e l’assunzione di sostanze psicoattive. Un elevato livello di stress porta il soggetto a non rilassarsi prima di andare a letto e la difficoltà a prendere sonno contribuisce ad aumentare nervosismo e livello di ansia, dunque ad alimentarla. In questi casi può bastare semplicemente ridurre l’assunzione di sostanze psicoattive come caffé, alcol e una costante attività fisica giornaliera.
In altri casi la mancanza di sonno può essere causata dal reflusso gastrico. Questo non è altro che il malfunzionamento dello sfintere esofageo inferiore che permette la risalita di sostanze acide dallo stomaco. Questo fenomeno può causare sintomi come la pirosi (bruciore del tratto gastro-esofageo), dolore al petto – nella sede retrosternale – cattivo sapore in bocca e rigurgito.
I fastidi causati dal reflusso gastrico possono impedire al soggetto di trovare il giusto riposo quando si è a letto, specie se si ha l’abitudine di coricarsi subito dopo aver consumato il pasto.
La correlazione tra il disturbo e i problemi ad addormentarsi è stata spiegata recentemente al programma inglese ‘Everyday Health‘ dalla dietologa britannica Carrie Gabriel: “Le persone che hanno una forma cronica di reflusso acido, possono avere maggiori problemi ad addormentarsi“.
Dopo aver illustrato la possibile correlazione tra il reflusso cronico e i problemi di riposo notturno, la dietologa ha spiegato che sia buona abitudine evitare cibi pesanti a cena e soprattutto di consumarli poco prima di andare a dormire. L’esperta ha anche spiegato che quelli altamente elaborati e ricchi di grassi saturi andrebbero eliminati o comunque limitati. Vediamo quali sono le pietanze da ridurre nell’alimentazione serale:
Ma allora cosa bisogna mangiare prima di andare a letto per favorire il corretto riposo? L’esperta britannica consiglia di optare per cibi altamente proteici o per carboidati complessi: ad esempio un toast o una banana accompagnata da uno yogurt. Un altra scelta potrebbe essere quella di un pacco di cracker con sopra del burro d’arachidi.
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