Consigli utili per i prodotti in saldo, prima di comprare controllate sempre questo sull’etichetta, l’avvertimento di Altroconsumo. Tutte le informazioni utili da conoscere.
Sono in corso i saldi estivi in tutta Italia, il momento ideale per acquistare prodotti a prezzi scontati, risparmiando, in particolare accessori e abbigliamento. Come tutti sappiamo, più o meno, è importante prestare attenzione a quello che si acquisita in saldo, per evitare brutte sorprese o, peggio, vere e proprie fregature.
Le cautele non sono mai troppe e ogni volta che iniziano i saldi escono anche le guide e i consigli delle associazioni a tutela dei consumatori. In primo luogo, tutti dovremmo sapere che quando si acquista un prodotto in saldo, sul cartellino devono essere indicati con chiarezza il prezzo pieno, poi la percentuale di sconto applicata e il prezzo scontato.
Queste sono le basi. Se teniamo tanto a un prodotto che vorremmo acquistare in saldo, il consiglio è spesso quello di muoversi in anticipo, controllando il prezzo applicato prima dei saldi, anche diverse settimane prima, e poi verificare che lo stesso prezzo non sia stato aumentato. Un trucchetto sleale purtroppo non infrequente.
Di seguito, vi riportiamo i consigli degli esperti su quello che bisogna controllare su cartellini ed etichette prima di acquistare prodotti in saldo. Ecco tutto quello che bisogna sapere.
Quando si acquistano prodotti in saldo è bene farlo in modo consapevole. Perché un acquisto informato è vantaggioso non solo per il singolo acquirente ma per tutti i consumatori. Infatti, gli acquisti consapevoli riducono le truffe e i trucchetti sleali. Esistono, poi, alcune regole che agevolano gli acquisti consapevoli e che i venditori sono tenuti a rispettare.
Ad esempio, dallo scorso 1° luglio sono entrate in vigore nuove regole, introdotte dal nuovo Codice del Consumo, che obbligano i negozi a esporre il prezzo applicato nei 30 giorni precedenti. L’obbligo di doppio prezzo, prima dello sconto e dopo lo sconto, c’era già. la novità in questo caso è che deve essere indicato il prezzo applicato negli ultimi 30 giorni, perché nel frattempo potrebbe essere cambiato rispetto a quello originario di listino. Come spiega Altroconsumo. Pensiamo, ad esempio, agli effetti dell’inflazione degli ultimi mesi che hanno portato a un generale aumento dei prezzi. Tra l’altro, prezzi che rimangono piuttosto alti, nonostante il calo del tasso di inflazione.
Come spiegato in un video, Altroconsumo ha fatto un giro in alcuni negozi del centro di Milano per vedere se la nuova regola era rispettata. In alcuni casi, ha rilevato poca chiarezza nelle diciture dei cartellini, nonostante l’esposizione del doppio prezzo. Nell’indicazione del prezzo pieno, infatti, andrebbe segnalato che è quello applicato negli utlimi 30 giorni.
Il nuovo Codice del Consumo prevede altre regole a tutela dei consumatori, di cui diverse riguardano l’ecommerce. Una molto importante considera come pratiche commerciali ingannevoli i casi in cui un prodotto venga venduto come identico a uno proveniente da un altro Stato dell’Unione Europea quando invece ha caratteristiche o composizione diverse.
Sempre nel commercio online, poi, è ritenuta pratica commerciale ingannevole anche la mancata indicazione di annunci pubblicitari a pagamento per ottenere una classificazione migliore dei prodotti. Questo riguarda i siti di ecommerce che propongono prodotti e servizi offerti da diversi venditori e dove devono essere indicati obbligatoriamente i parametri di presentazione dei risultati dal motore di ricerca, segnalando se alcuni prodotti sono mostrati prima di altri o con maggiore evidenza a scopi pubblicitari. Insomma, il consumatore deve sapere se vede un prodotto prima di un altro o in evidenza perché frutto di un annuncio pubblicitario o perché il venditore ha pagato per una migliore classificazione.
Il nuovo Codice del Consumo, poi, inserisce tra le pratiche commerciali scorrette anche le false recensioni di prodotti sui social. Inoltre, è considerato scorretto manipolare le recensioni e le raccomandazioni dei consumatori, ad esempio pubblicando solo le recensioni positive ed eliminando quelle negative o linkare ad apprezzamenti riferiti ad altri prodotti.I venditori devono verificare che le recensioni provengano da clienti che hanno effettivamente acquistato il prodotto che recensiscono. I consumatori devono anche essere informati che le recensioni siano verificate.
Sono previste, poi, sanzioni severe per chi infrange le regole sulle pratiche commerciali. L’Antitrust può intervenire direttamente per sanzionare il mancato rispetto delle norme di tutela dei consumatori. Inoltre, in caso di infrazioni gravi e che colpiscono i consumatori di diversi Paesi dell’Unione Europea, sono previste multe a dei venditori fino a un massimo del 4% del fatturato annuo o fino a 2 milioni di euro se mancano le informazioni sul fatturato. In caso di pratiche commerciali scorrette, poi, l’Antitrust potrà anche ordinare la rimozione di iniziative o attività rivolte ai consumatori italiani.
Ulteriori informazioni sul nuovo Codice del Consumo le trovate sul sito web di Altroconsumo.
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