Prostatite: altro non è che un termine che indica un determinato tipo di infiammazione alla prostata, e non sempre si riconoscono i sintomi.
Nella vita dell’uomo avvengono moltissimi cambiamenti fisiologici, e soprattutto intorno ad una certa età si possono manifestare alcune patologie, come la prostatite.
Solitamente le problematiche legate alla prostata si acutizzano in età avanzata, ma anche i soggetti maschili già intorno ai 30-40 anni possono accusare diversi disturbi. Fondamentale è riconoscere le prime avvisaglie, in modo da intervenire con le terapie più adeguate.
La prevenzione rimane sempre l’arma più efficace, poiché la salute della prostata equivale a salute sessuale e di fertilità. Non dobbiamo dimenticare, poi, che un’infiammazione in questa importantissima ghiandola se non viene curata diventa cronica e va a compromettere non solo la qualità dello sperma ma anche la salute dei reni. Nei casi più gravi, quando le terapie non sono riuscite ad arginare la problematica, il soggetto rischia anche di dover intervenire chirurgicamente.
Innanzitutto andiamo a capire cos’è la prostatite e quali sono le cause che la innescano. Questa malattia presenta infatti diverse varianti.
Abbiamo detto che la prostatite è un’infiammazione che colpisce la prostata, una ghiandola che fa parte dell’apparato riproduttivo maschile.
Come tutte le infiammazioni può insorgere a causa di infezioni batteriche, che si possono trasformare in infiammazioni croniche.
Esistono anche cause non batteriche che derivano da stili di vita errati e ci si può trovare anche di fronte ad una sindrome dolorosa pelvica cronica. Infine, esiste anche la prostatite asintomatica, di cui non si conoscono ancora bene i meccanismi di sviluppo.
Molto spesso si confonde la prostatite con l’ipertrofia prostatica, ma quest’ultima è una condizione fisiologica che insorge con l’avanzare dell’età.
La prostatite può avvenire, come detto, a causa di alcuni batteri, anche quelli che popolano l’intestino, che possono raggiungere la ghiandola attraverso il sangue, i linfonodi o l’uretra. Proprio su quest’ultimo aspetto bisogna ricordare che l’infiammazione può avvenire anche attraverso rapporti sessuali con persone infette, e in special modo se c’è una penetrazione anale.
Altre cause che vanno ad aumentare l’infiammazione sono legate ad esempio ad una lesione intestinale, dalla quale i batteri vanno a invadere anche la prostata. L’ampliamento dell’infezione avviene facilmente proprio perché anatomicamente le parti sono vicine.
Inoltre ci sono altri fattori di rischio che aumentano la probabilità di avere una prostatite, Le tipologie croniche non batteriche infatti possono svilupparsi a causa di un’alimentazione scorretta, fumo, stati prolungati di stress che inducono anche a immunosoppressione, e per via di condizioni fisiche come i danni ai nervi del tratto urinario inferiore.
Altro fattore di rischio è l’astinenza sessuale o l’abitudine di ricorrere al coito interrotto. Persino la sedentarietà e la mancanza di adeguato esercizio fisico aumentano il rischio di prostatite non batterica.
Se ne evince che qualsiasi soggetto è a rischio, anche in età giovane, e per minimizzare i rischi è opportuno saper riconoscere i primi sintomi. Inoltre si possono adottare alcune strategie per prevenire il più possibile l’insorgenza della malattia infiammatoria.
Sebbene per quanto riguarda la prostatite asintomatica la Scienza stia ancora cercando di capirne i meccanismi, per le altre tipologie esistono sintomi chiari.
Solitamente un’infiammazione alla prostata ha un decorso veloce e il soggetto avverte disagi abbastanza importanti. Tra i sintomi più comuni troviamo:
Tutti questi sintomi sono spesso confusi con quelli delle classiche malattie stagionali, ecco perché se insieme ad essi si manifestano altre condizioni è opportuno approfondire. Tra i disagi dovuti ad una prostatite troviamo infatti anche:
C’è un altro sintomo più subdolo, però, che forse non tutti conoscono: parliamo della mancanza di desiderio sessuale. Il soggetto potrebbe ricondurlo ad un fattore emotivo, allo stress o stanchezza mentale o a problemi di coppia, ecco perché questo sintomo, magari associato ad alcuni di quelli sopra citati, avverte che è meglio effettuare una visita di controllo.
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