Svelato uno dei misteri più sorprendenti: ecco perché non riesci a farti il solletico da solo. Non ci crederai mai!
Un nuovo studio chiarisce uno dei piccoli e grandi misteri che più ci incuriosiscono. Può sembrare strano ma dietro il solletico si nasconde una vera e propria ricerca scientifica, proprio perché questo meccanismo coinvolge tanti centri nervosi del nostro corpo. Varie ricerche si sono occupate di questo curioso fenomeno e sono emerse delle novità davvero interessanti che spiegano come funziona il solletico ed anche perché il solletico auto-inferto non riesce a farci ridere.
Il solletico è materia di studio fin dagli antichi greci. Infatti già Socrate, Aristotele e Platone si chiedevano perché ad alcuni soggetti il solletico scatenasse una risata irrefrenabile, mentre ad altri no. Tanti scienziati nel corso del tempo si sono posti questa domanda. In questo nuovo esperimento molto interessante sono state selezionate sei coppie di volontari e sono stati divisi a turno in un solleticatore ed una vittima. Il tutto è stato registrato con delle videocamere. Le coppie erano state formate da persone che si conoscevano già prima del test e che quindi avevano una discreta confidenza fisica tra loro.
Ansia e disagio bloccano il solletico
Questa è una cosa molto importante perché già studi del passato avevano dimostrato che ansia e timidezza possono bloccare la sensibilità al solletico. Il solletico coinvolge il sistema nervoso e stimola fibre nervose che sono associate sia al tocco che al dolore. Il solletico psicologicamente può essere anche un grande collante sociale ma affinché svolga questo ruolo, entrambe le persone devono sentirsi a proprio agio con la situazione. Gli studiosi hanno proprio sottolineato come il solletico sia gradevole e faccia ridere quando ci sia intimità tra le due persone e quando si sia in un contesto amichevole.
Invece se non c’è intimità con chi solletica oppure se si è in un contesto che può giudicare male una risata improvvisa, il solletico viene immediatamente bloccato dal cervello. Alcuni studi hanno addirittura sottolineato come se si solletica contro la volontà del soggetto oppure se si abusa del solletico ci possono essere reazioni molto intense e negative che possono arrivare fino all’incontinenza, alla perdita di coscienza o al vomito.
Cosa è emerso
Questo esperimento è veramente interessantissimo perché nella prima prova il solleticatore era dietro alla vittima e doveva agire a sorpresa. In questo caso le prime reazioni arrivavano dopo 300 millisecondi e dopo 200 millisecondi arrivavano le prime vocalizzazioni. In un secondo test i solleticatori hanno ripetuto questa azione ma allo stesso tempo le vittime si facevano il solletico da sole.
Il risultato è stato che il solletico auto-somministrato non solo non ha fatto ridere la vittima ma ha ridotto persino l’impatto di quello inferto dall’altra persona. Dunque sorprendentemente non solo se ci facciamo il solletico da soli non ridiamo ma se contemporaneamente ce lo fa qualcun altro non ridiamo nemmeno per quello che ci ha fatto l’altra persona.
A farci riedere è l’imprevedibilità
Secondo gli scienziati questo deriva dal fatto che il solletico ci fa ridere a causa di un errore percettivo del cervello. In sostanza quello che ci fa ridere è il fatto di non sapere dove verremo toccati. E’ proprio l’imprevedibilità che scatena la reazione della risata forte ed incontrollabile ma se ci solletichiamo da soli questo non potrà avvenire, anzi l’auto-solletico bloccherà anche l’eventuale solletico fatto da un’altra persona.
In pratica secondo gli scienziati quando ci si solletica da soli il nostro cervello azzera la sensibilità. Ma questi meccanismi, ad ogni modo, non sono ancora del tutto chiari e dunque anche se abbiamo imparato a conoscere stelle lontane milioni o miliardi di anni luce ancora non sappiamo bene come funziona questa reazione così banale e divertente che accompagna da sempre grandi e bambini.