Se, a causa del maltempo che si è abbattuto su tutta l’Italia, la tua abitazione ha conseguito dei danni, ecco come puoi ottenere un risarcimento
Nonostante siamo ormai prossimi all’estate, con il sole che si fa sempre più caldo e le temperature che si stanno alzando, quello di quest’anno è stato sicuramente uno dei mesi di maggio più piovosi e disastrosi di sempre. Al di là dell’Emilia Romagna, che ha vissuto un’alluvione i cui danni sono paragonabili a quelli di un terremoto, anche in molte altre regioni d’Italia si sono scatenate piogge, fortissime correnti d’aria, fulmini e anche episodi di grandine. Se anche tu abiti in una di queste aree, scopri come ottenere un risarcimento dal Comune.
Per quanto solo apparentemente l’acqua sembri meno pericolosa del terremoto, in realtà quando scende così copiosa ed in poco tempo i danni che fa sono davvero gravissimi. In Emilia Romagna, diverse persone ed animali hanno perso la vita proprio a causa del fango che ha invaso i locali dove vivevano e al momento è impossibile contare i danni alle case, ai beni di proprietà e ai campi, per molte famiglie essenziali per il sostentamento economico. Ecco quindi come richiedere un risarcimento: ve lo spieghiamo noi.
Definire la responsabilità dell’accaduto
Come sempre, in tutto ciò che riguarda un danno a un bene materiale, per il suo risarcimento è fondamentale stabilire la responsabilità di quanto accaduto. Pensiamo a un incidente stradale come il tamponamento: poiché la legge stabilisce che la responsabilità è di chi tampona, sarà lui o lei a dover ripagare i danni subiti dagli altri. Quando si parla di maltempo, però, ovviamente non c’è nessun responsabile poiché gli eventi atmosferici sono indipendenti dalla volontà e dal controllo umano.
Di fatto, però, qualche responsabilità può esserci: se, ad esempio, i corsi dei fiumi non sono stati adeguatamente puliti, così come i tombini o tutte le altre strutture ed infrastrutture finalizzate al contenimento dell’acqua piovana, allora il Comune o l’ente responsabile della salvaguardia territoriale può essere causato di omessa custodia. La regola per valutare se possa sussistere una richiesta di risarcimento è l’ordinarietà: se, con una manutenzione ordinaria, i danni fossero stati minori o assenti, allora chi non l’ha eseguita deve risarcirli.
Risarcire i danni di un’alluvione o di una frana
Prendendo come esempio la situazione in cui si trova oggi l’Emilia Romagna, il meccanismo di responsabilità appena illustrato è proprio ciò che stanno cercando di capire le autorità. Nonostante la quantità di pioggia che è scesa sia ingente e copiosa, non si può escludere che ci sia qualche corresponsabilità del Comune in merito alla pulizia dei letti dei fiumi o in relazione all’adozione di specifiche misure preventive.
Risarcire i danni da ghiaccio e da neve
Sebbene non sia questo il periodo, d’inverno i danni più frequenti ai beni e alle auto sono causati dalla neve. Una sentenza della Corte di Cassazione ha stabilito che il Comune è esonerato dal risarcimento di questi danni se e solo se la lastra di ghiaccio che ha causato l’incidente era visibile e quindi evitabile. Di conseguenza, vi evitiamo di controllare bene dove mettete i piedi e le ruote quando camminate o guidate sul ghiaccio: in base alla loro posizione, nel caso di incidenti, sarete rimborsabili oppure no.
Danni da grandine: come denunciarli?
Un altro fenomeno atmosferico molto frequente nei mesi estivi è quello della grandine. Temuta e pericolosa, può creare molti danni a case, campi e beni primari come ad esempio l’automobile. Nel caso in cui una grandinata abbia causato deterioramenti e guasti a qualcosa in proprio possesso, è necessario rivolgersi alla propria compagnia assicurativa: questa, se tra le clausole di sottoscrizione ci sono i danni atmosferici, chiederà di allegare fotografie e documenti che attestano l’entità del danno.
Fondamentale è quindi scattare fotografie precise e dettagliate di quanto è accaduto alla propria automobile, così da avviare le procedure di rimborso. Parallelamente, si può presentare una denuncia alla Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco o alle Forze dell’Ordine procurandosi un bollettino dell’Osservatorio Meteo più vicino. In questo modo, infatti, si può certificare che la grandinata sia avvenuta proprio a quell’ora.
Chiedere risarcimento al Comune
Innanzitutto, la prima cosa da fare non appena si conclude il nubifragio è quella di scattare delle fotografie molto chiare a tutto ciò che è stato danneggiato. Inoltre, si può chiedere a dei vicini di casa se sarebbero disposti a fare da testimone nel caso in cui fosse necessario farlo. Una volta ottenute le fotografie e tutti i documenti necessari, come il bollettino meteo, si deve inviare una raccomandata a/r al Comune, il cui oggetto dev’essere: “Richiesta di risarcimento per danni causati da calamità naturale“.
Non è facile ottenere dal Comune il risarcimento per i danni provocati dal maltempo ma la loro entità può essere grave a tal punto da rendere necessaria almeno la prova. Nel caso la portiate avanti, però, ricordatevi che il Comune potrebbe richiedere tutta una serie di controlli specifici anche sul vostro operato, per verificare se non siete stati voi stessi a mettervi in pericolo o a non proteggervi adeguatamente.