Quando entra in vigore l’ora legale? Questa è l’ultima volta: come vanno messe le lancette

Per il cambio dell’ora è già partito il conto alla rovescia: ecco quando dovremo spostare le lancette dell’orologio. 

Puntuale come un orologio – è il caso di dirlo – torna anche quest’anno l’appuntamento con l’ora legale. Forse per l’ultima volta, ma è tutto da vedere. Intanto, il pensiero corre all’alba che fa capolino un po’ prima e alle giornate che si allungano: insomma all’aria di Primavera.

Qualcosa si perde e qualcosa si guadagna: dormiremo un’ora in meno, almeno la notte di “transizione”, ma avremo più luce la sera. E anche la bolletta ne gioverà in termini di risparmio sui consumi, il che di questi tempi non guasta affatto. Tutto questo fino a domenica 22 ottobre 2023, quando rientrerà in vigore l’ora solare. Ma andiamo per gradi…

Il prossimo appuntamento con l’ora legale

A ben vedere dal giorno del solstizio d’inverno, il 21 dicembre scorso, che è anche il più corto dell’anno, le giornate hanno ricominciato ad allungarsi, lentamente ma inesorabilmente. Ma il vero passaggio di stagione lo vedremo a partire da domenica 26 marzo 2023, dunque tra un mese esatto, quando tornerà l’ora legale. Alle ore 2, in piena notte, dovremo spostare avanti la lancetta di un’ora esatta, alle 3. In altre parole dormiremo dunque un’ora in meno, ma a tutto vantaggio della luce serale. Il nostro organismo, col suo bioritmo, potrà fare un po’ di fatica ad abituarsi, ma tant’è.

Se vi state preoccupando per smartphone, tablet, pc e smart tv, vi rassicuriamo subito: gli apparecchi elettronici collegati a internet provvederanno in autonomia all’adeguamento dell’orario. Per tutti gli altri, invece, sarà necessario portare le lancette avanti di un’ora. Va da sé che, per non svegliarsi in piena notte, conviene cambiare l’ora dei dispositivi più “datati” prima di metterci a letto, in modo da evitare di confonderci le idee sull’ora giusta l’indomani mattina.

Per chi non lo sapesse o non lo ricordasse, il cambio dell’ora da solare a legale è stato introdotto per risparmiare energia durante la Prima e Seconda Guerra Mondiale, e poi adottato in via definitiva in Italia nel 1966, oltre mezzo secolo fa. La scelta di un orario notturno per il cambio non è casuale, ma nasce dall’intento di di arrecare meno disagio possibile ai lavoratori, specie nel settore dei trasporti.

Come accennato, questo potrebbe essere l’ultimo anno: nell’estate 2018 è stata infatti avanzata la proposta di abolizione del cambio dell’ora. L’Unione Europea ha chiamato a una consultazione quasi 5 milioni di cittadini e il 76% dei votanti si è espresso a favore. Ma la successiva discussione che si è aperta in seno Commissione Europea non è ancora approdata e una decisione condivisa.