Vi siete mai chiesti quanto tempo bisognerebbe dedicare ad un pasto per fare in modo che il processo digestivo proceda senza intoppi? Ecco i consigli da seguire
Troppo spesso si finisce per dedicare alla pausa pranzo o alla cena molto meno tempo del dovuto. La fretta di dover ritornare al lavoro o, la sera, la poca voglia di cucinare perché si è arrivati a casa troppo tardi, ci spinge a fare tutto di fretta ingurgitando il contenuto del piatto in una manciata di secondi prima di riprendere le nostre attività o accomodarsi sul divano per terminare la serata all’insegna del relax.
C’è chi ha talmente poco tempo che finisce addirittura per pranzare in piedi con un panino al volo oppure trangugia qualcosa mentre è ancora seduto davanti al computer, impegnato a terminare un lavoro rimasto in sospeso.
Quanto deve durare un pasto e perché? I consigli degli esperti per evitare rischi
Come se non bastasse, oltre ai tempi ridotti ai minimi termini si finisce anche per masticare troppo in fretta, mandando giù gli alimenti senza averli sminuzzati a dovere. Ma cosa implica tutto questo dal punto di vista della digestione?
E quanto dovrebbe durare un pasto per fare in modo che il processo digestivo avvenga senza intoppi consentendo di digerire tutti i cibi in maniera completa? È molto importante saperlo, anche per evitare di ritrovarsi con problematiche che, nei casi più gravi, potrebbero anche cronicizzarsi tra le quali indigestioni, gastriti ed il tanto temuto reflusso.
Mangiare a ritmi rapidi per non perdere neanche un secondo del proprio tempo è, lo diciamo subito, quanto di più sbagliato si possa fare. Al contrario, masticare e mangiare lentamente offre una ricca serie di benefici e si può affermare che faccia bene alla salute. Gli esperti lo ricordano spesso: prima che il segnale di sazietà raggiunga, dallo stomaco, il centro del cervello deputato alla regolazione della fame, ovvero l’ipotalamo, ci vogliono una ventina di minuti.
Mangiare rapidamente masticando poco non farà altro che portare ad un ingestione di quantità eccessive di cibo senza sentirsi sazi. Al contrario vengono ridotte le possibilità di ingrassare dato che solo la corretta quantità di alimenti verrà introdotta nello stomaco.
Come modificare le proprie abitudini: i suggerimenti
Se si è abituati a fare tutto in fretta occorrerà del tempo per modificare le proprie abitudini. Ma c’è un trucchetto che potrebbe venirvi in aiuto: provate a contare il numero di masticazioni di un boccone che non devono essere inferiori a 20-25 fino a quando non diventerà automatico dedicarvi il tempo necessario. Oppure potete fare lo stesso con un pasto completo, per il quale non bisogna impiegare meno di 20 o ancor meglio 30 minuti.
Poco alla volta riuscirete a percepire una dilatazione dei tempi di masticazione, la strada giusta per tenere a freno l’appetito, con innumerevoli benefici per la salute. Lo provano anche una serie di studi legati ai ritmi con i quali un pasto viene consumato e che sono stati presi in esame da numerosi nutrizionisti: da essi emerge anche un altro dettaglio, ovvero che è importante lasciar passare un po’ di tempo, circa 30 secondi, tra un boccone ed il successivo. Inizialmente potrebbe sembrare un modo frustrante di consumare un pasto ma una volta che vi sarete abituati al ritmo diventerà tutto più naturale.
I benefici del mangiare lentamente
Ma quali sono le ‘conseguenze‘ del mangiare piano? Anzitutto potrete gustare molto meglio i piatti in tavola, ansia e stress verranno a ridursi notevolmente, ed in generale la sensazione di benessere andrà aumentando. Se poi si è a tavola in più di una persona, a beneficiarne sarà anche la socializzazione poiché mangiare lentamente incentiva a chiacchierare, stare insieme confrontarsi.
In ultimo potrete dimenticare il fastidioso reflusso gastrico, molto spesso legato a doppio filo proprio al ritmo con il quale si mangia. La digestione infatti ha inizio con la masticazione che porta gli enzimi a mescolarsi con il cibo: procedere a ritmi serrati andrà ad alterare il processo digestivo ma non solo perché si rischierà di ingerire maggiori quantità di aria con il rischio di maggiori disturbi gastrointestinali.
Perché mangiare velocemente è dannoso
Una ricerca condotta dall’università giapponese di Hiroshima condotto su un campione di un migliaio di persone ha fatto chiarezza sui motivi per i quali assumere cibo velocemente faccia male. Il rischio evidenziato è quello di sviluppare una sindrome metabolica che potrebbe in alcuni casi portare ad un aumento del rischio di patologie cardiovascolari. Vanno inoltre ad aumentare peso, colesterolo e glicemia.
I 5 consigli per cambiare abitudini
Concludiamo dunque con cinque consigli per modificare le vostre abitudini a tavola. Anzitutto se possibile evitare di mangiare da soli: è preferibile farlo in compagnia per conversare e prendersi il tempo necessario tra un boccone ed il successivo. Non mangiate in piedi, alla scrivania, a letto o sul divano: è bene sedersi sempre anche durante le pause più brevi perché si finisce per mangiare troppo in fretta.
Il cibo è anche un piacere per l’olfatto e per il gusto: assaporatelo prendendovi i dovuti tempi. Quarto consiglio è quello di usare sempre piatti e posate, un modo per ‘creare‘ bocconi delle dimensioni corrette. Infine, una regola molto importante: imparate a masticare, allenandovi se necessario partendo da bocconi piccoli. Con il tempo le vostre abitudini cambieranno ed il vostro corpo vi ringrazierà.