Ottenere una licenza per gestire una tabaccheria equivale davvero a vincere la lotteria? O è un falso mito, retaggio del passato? Scopriamolo insieme.
In un tempo non lontano, ovvero risalente fino a circa 30 anni fa, ottenere la licenza per la gestione di una tabaccheria significava davvero aver conquistato un’ottima stabilità economica, con la certezza di un lavoro stabile e duraturo nel tempo, poco incline ad essere compromesso da oscillazioni del mercato e da periodi di stagnazione o crisi significativa.
Enfatizzando un po’, si diceva che ottenere la licenza da tabaccaio era quasi come vincere alla lotteria. E l’opinione si è mantenuta fino ai giorni nostri. Tuttavia siamo davvero sicuri che le cose non sia cambiate? E che, a partire dal nuovo millennio, gestire una tabaccheria sia economicamente vantaggioso quanto, se non più, di un tempo?
Ebbene, a guardare i dati si rileva con chiarezza che oggi la gestione di una tabaccheria risulta senz’altro ancora una garanzia di stabilità e sicurezza economica, tanto nel breve quanto nel medio e nel lungo periodo. Ciò nonostante, gli utili ed i margini di guadagno sono significativamente diminuiti rispetto al passato, rendendola oggi di fatto un’attività meno redditizia di un tempo.
Quali sono oggi dunque i margini di guadagno di un tabaccaio? In Italia, per uno dei prodotti più venduti dai tabaccai, ovvero sigarette e tabacco, il margine lordo spettante al rivenditore è pari al 10%. Ad esempio: su un pacchetto del costo di 5,00 Euro, il margine di guadagno lordo per il tabaccaio è di 0,50 Euro.
Questo margine viene definito “aggio” e su di esso, proprio perché lordo, gravano poi le tasse e le spese operative di esercizio. Sui giochi e sui Gratta e vinci, invece, il margine è pari all’8%, con vendite del prodotto aumentate significativamente nel corso degli anni ed in modo particolarmente profittevole per i tabaccai.
In quanto al salario medio mensile, l’Istat indica che attualmente si aggira nei dintorni dei 1.300,00 Euro, con variazioni anche di rilievo in base alle città in cui si esercita ed anche alle aree di una stessa città in cui è allocata l’attività, ad esempio se centrali in zone popolose o periferiche con minor domanda di acquisto.
Oggi esistono quattro tipi di licenze per avviare un’attività di tabaccheria ed i costi di avvio oscillano in una forbice compre tra circa i 50 ed i 150 mila Euro, variabili proprio in base alla zona in cui esercita ed alla quantità di clienti che può attrarre e soddisfare. Se però non si tratta di un avvio ex novo bensì di un cambio di gestione ad attività già consolidata, i costi della forbice possono arrivare anche a raddoppiare. Dunque senz’altro la tabaccheria rimane un’attività in grado di garantire stabilità economica; ma vincere alla lotteria è tutt’altro discorso.
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