Nessun genitore vorrebbe influenzare negativamente la vita futura dei propri figli, eppure spesso inconsapevolmente si compiono degli errori.
Fare il genitore è il mestiere più difficile al mondo: si tratta di un concetto vero e sempre attuale. Possiamo fare del nostro meglio e, alla fine, avere sempre qualche senso di colpa. Ciò è assolutamente normale.
Esistono però degli errori comuni su cui possiamo intervenire: se li conosciamo, abbiamo l’opportunità di evitarli e quindi garantire una crescita più serena ai nostri figli. Oggi più che mai, forse, dobbiamo stargli accanto. Sebbene il ruolo genitoriale sia da sempre fondamentale, in questa epoca così difficile i nostri ragazzi stanno soffrendo particolarmente.
Non dimentichiamoci che da quando c’è stata la pandemia, i lockdown e le restrizioni, i giovani e i giovanissimi hanno manifestato sintomi da shock post traumatico, hanno sviluppato ansia, insicurezza, asocialità, e in molti casi anche aggressività e/o autolesionismo. Dai dati ufficiali emerge purtroppo che le problematiche emotive, psicologiche e psichiatriche sono aumentate del 30%, e non è affatto una bella notizia.
Ogni genitore sa che è davvero complicato trovare un equilibrio nel rapporto coi propri figli. Da una parte si avverte l’istinto di proteggerli e spianargli la strada; dall’altra, si sa che è importante offrire loro tutti i mezzi per diventare indipendenti.
Nel cercare questo equilibrio, pur con tutta la buona volontà, a volte possiamo cadere in errore. Ecco i consigli degli esperti per non “inciampare” nelle casistiche più comuni.
I bambini vogliono più di ogni altra cosa al mondo che i genitori siano orgogliosi di loro. Desiderano sentirsi protetti ma anche compresi e accettati per la loro unicità. E soprattutto, divertirsi a esplorare e conoscere il mondo che li circonda. A volte i genitori pensano che i figli sappiano che c’è amore e affetto, ma non è così. Dobbiamo dire loro quanto gli vogliamo bene, con le parole e con i gesti, perché anche solo il minimo dubbio potrebbe compromettere la loro serenità emotiva soprattutto nella vita da adulti.
Di contro, relativamente a quanto sopra, è opportuno non cadere nell’atteggiamento opposto, ovvero gratificare continuamente i figli. Spesso si tende a esaltare eccessivamente ogni loro traguardo, e anche se è normale essere contenti di loro si rischia di arrecargli un danno. Oggi, soprattutto con l’avvento dei Social e degli smartphone, si è “dipendenti” dall’immortalare ogni momento; i bambini, però, non dovrebbero essere esposti e soprattutto – anche mentre fanno qualcosa di giusto, bello o divertente – devono essere lasciati soli. In caso contrario si rischia che i loro atteggiamenti siano sempre volti ad avere considerazione, e potrebbero sfociare in personalità manipolatorie.
Questo è un argomento molto spinoso e persino tra gli esperti ci sono pareri discordanti. Sebbene ormai tablet, cellulari e Pc siano un oggetto di uso quotidiano, è preferibile tenere i bambini alla larga dagli schermi, almeno nei primi anni di vita. Questo perché devono attivare il cervello a conoscere il mondo esterno; se non si rapportano con esso, ma imparato che la realtà è quella mostrata in un dispositivo elettronico, il rischio è che non sviluppino capacità di valutazione obiettiva della vita, della società e dei valori.
Spesso i genitori, seppur con le migliori intenzioni, cercano di proteggere i loro figli da qualsiasi situazione, e soprattutto dai problemi. È opportuno però riuscire a capire quando è il caso di farsi da parte e di far prendere le decisioni difficili ai figli, in totale autonomia. Se non diamo loro questa opportunità, si sentiranno limitati per tutta la vita e potrebbero non diventare mai abbastanza sicuri di sé. Il ruolo del genitore e della famiglia, in fondo, è anche quello di ri-accogliere i figli in qualunque momento, magari proprio dopo un “fallimento” o una delusione.
Via via che i bambini crescono desiderano controllare le loro vite e crearsi la propria personalità. È giusto che un genitore controlli i loro movimenti, visti i tanti pericoli cui sono esposti, ma si dovrebbe agire sempre con discrezione. Se i figli si sentono “spiati” tenderanno a chiudersi in se stessi. Se invece diamo loro fiducia è molto probabile che saranno i primi a raccontare qualsiasi aspetto della loro vita.
I bambini guardano con ammirazione i genitori e li prendono a esempio, istintivamente. Non dobbiamo mostrare loro una famiglia senza difetti perché è giusto che capiscano che anche litigare fa bene alla coppia. È opportuno però non farli assistere a “scenate poco edificanti“, dove volano parole e gesti “violenti“. Ciò potrebbe causare nei figli molta confusione e il non saper riconoscere una relazione sentimentale sana.
Molti genitori riversano sui propri figli le loro speranze e le loro frustrazioni. Ogni figlio è una persona a sé, che diventerà una persona unica nel suo genere: non esistono step da rispettare, e non si devono fare paragoni con i figli degli amici, cosa questa che accade molto di frequente. Ogni bambino ha i suoi tempi, e soprattutto i suoi gusti e i suoi sogni, e se differenziano sostanzialmente da quelli dei genitori è meglio, perché tutti avranno qualcosa da imparare l’uno dall’altro.
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