Le tue convinzioni sull’esposizione al sole sono false e ti mettono a rischio. Ecco come salvarti dai pericolosi danni.
L’estate è la stagione più bella dell’anno perché finalmente possiamo andare al mare e concederci tanto meritato relax. Estate fa rima con sole ed in questo articolo ti sveleremo dei falsi miti sul rapporto tra la nostra salute ed il sole che possono essere pericolosi. Il sole lo vediamo ogni giorno sopra le nostre teste e questo secondo i dermatologi crea un problema di tipo culturale. Lo diamo per scontato e non crediamo realmente che possa essere una minaccia. Invece bisogna essere consapevoli dell’equilibrio dedicato che c’è tra i benefici ed i rischi dell’esposizione al sole.
Quando prendiamo la tintarella, ma persino quando camminiamo per strada, il sole impatta sul nostro corpo ed i suoi effetti sono sia benefici che anche problematici. Innanzitutto bisogna capire che l’esposizione al sole è fondamentale per sintetizzare la vitamina D. Questa vitamina è importante per il corpo umano perché permette l’assorbimento del calcio e del fosforo e quindi gioca un ruolo fondamentale nel sistema immunitario, muscolare e cardiovascolare. Quindi la vitamina D, spiegano i medici, è un po’ lo strumento che consente al nostro corpo di approvvigionarsi di elementi vitali.
I falsi miti sull’abbronzatura
Senza questi due elementi chimici il nostro organismo letteralmente smetterebbe di funzionare e quindi da questo punto di vista il sole gioca un ruolo positivo. Ma per quanto riguarda l’esposizione al sole ci sono dei falsi miti da sfatare. Uno dei più pericolosi è quello secondo il quale non ci sarebbe bisogno di usare la protezione solare nei giorni nuvolosi. Questo è falso perché anche nelle giornate nuvolose i raggi ultravioletti possono raggiungere la pelle.
I raggi ultravioletti del sole sono proprio la parte più pericolosa della luce solare e possono penetrare attraverso le nuvole e raggiungere comunque il nostro corpo. Dunque la protezione solare, che sia spray o che sia crema, va applicata quotidianamente senza pensare troppo al tempo meteorologico. Un altro falso mito sull’esposizione al sole è che non è necessario utilizzare il filtro solare nelle zone del corpo coperte dagli indumenti. Anche qui parliamo di un mito e non di qualcosa di fondato.
Infatti gli indumenti che indossiamo possono fornire una protezione nei confronti dei raggi solari nello spettro visibile. Ma i raggi UV che già abbiamo citato prima e che sono particolarmente dannosi, possono passare attraverso i tessuti specialmente se sono sottili oppure leggeri come quelli di tanti abiti femminili. Dunque quando applichiamo la protezione solare non dobbiamo farlo soltanto sulle parti del corpo scoperte dai vestiti, ma bisogna farlo su tutto il corpo e non bisogna credere che i nostri indumenti abbiano il potere di proteggerci dai raggi ultravioletti.
Come usare il filtro solare
Un altro falso mito è che la pelle abbronzata non ha bisogno di protezione solare. L’abbronzatura non è altro che la risposta della pelle all’esposizione ai raggi solari. Tuttavia l’abbronzatura è anche la testimonianza che la pelle ha già ricevuto danni dai raggi ultravioletti ma non fornisce una protezione da ulteriori danni che l’esposizione solare potrebbe causare. Dunque anche quando sei abbronzato devi usare la protezione solare.
E’ altrettanto falso che l’abbronzatura artificiale sia più sicura di quella naturale. I raggi ultravioletti emessi dai lettini abbronzanti arrivano ad essere fino a 10 volte più intensi della radiazione solare naturale. Dunque chi si abbronza con i lettini solari aumenta il rischio di sviluppare il cancro della pelle e sta invecchiando la sua epidermide con grande rapidità. Ma per fortuna è anche falso il mito secondo il quale l’uso della protezione solare, ovverosia il famoso filtro solare, impedirebbe la sintesi di vitamina D. La protezione solare effettivamente può ridurre la produzione di vitamina D, ma non la ferma completamente.
Dunque se ci esponiamo al sole in modo moderato e protetti dal filtro solare avremo comunque un’adeguata produzione di vitamina D ma non rischieremo i pericolosi problemi che abbiamo citato prima.
Una pericolosa convinzione errata
Ma veniamo ad una credenza diffusa ed assai pericolosa e cioè che se ci si espone al sole agli orari più caldi e senza protezione solare si avrà un’abbronzatura più bella, più veloce e più duratura. Esporsi al sole negli orari più caldi e senza protezione sicuramente ci farà abbronzare prima, ma aumenterà fortemente il rischio di cancro alla pelle. Tra l’altro l’abbronzatura realizzata in questo modo pur essendo più veloce, non è più duratura.
Per avere un’abbronzatura che dura nel tempo è molto meglio esporsi al sole negli orari più freschi e con la protezione solare. L’abbronzatura ci metterà più tempo a “colorare” la nostra pelle ma avrà anche una maggiore durata nel tempo e noi saremo protetti dai pericolosi danni dei raggi ultravioletti.