Presto al posto del Reddito di cittadinanza potrebbe subentrare un Reddito di base universale. Vediamo di cosa si tratta.
Il Governo Meloni ha deciso di non prorogare il Reddito di cittadinanza. Tuttavia dall’Europa arriva una proposta curiosa: istituire un Reddito di base universale. Vediamo insieme tutti i dettagli di questo sussidio.
In 5 anni di vita, il Reddito di cittadinanza– nato durante il primo Governo di Giuseppe Conte su forte spinta del Movimento Cinque Stelle- non ha dato i frutti sperati. Questo sussidio si è trasformato in uno strumento assistenzialista del tutto inefficace per rimettere in moto il mondo del lavoro. D’altro canto ha rappresentato un terreno fertile per molte truffe ai danni delle casse statali.
Per questa ragione il Governo di Giorgia Meloni ha deciso di non prorogarlo. Dall’1 settembre 2023 diremo addio al Reddito di cittadinanza che verrà sostituito da altre misure volte, da un lato, a sostenere chi non ce la fa e dall’altro a favorire nuova occupazione. In particolare l’Esecutivo, al fine di dare una spinta alle assunzioni, ha previsto diverse agevolazioni per le aziende.
Reddito di base Universale: ecco di cosa si tratta
Dall’Europa arriva, invece, una proposta che va nella direzione opposta: creare un Reddito di base universale. Proposta rilanciata con vigore da Papa Francesco. Il Reddito di base universale consiste in una cifra che, ogni mese, dovrebbe essere erogata a tutti i cittadini a prescindere dalla loro situazione economica. Stando a quanto proposto all’Ue, l’ammontare di questo sussidio dovrebbe aggirarsi tra i 1000 e i 1700 euro: un vero e proprio stipendio, dunque.
Come fare per averlo? È semplicissimo: basta esistere. Sì, avete capito benissimo: nei piani dell’Europa, il Reddito di base universale dovrebbe essere erogato a tutti, senza alcun requisito specifico. Non solo: non viene richiesto nemmeno di rendersi disponibili a lavorare. C’è da chiedersi, a questo punto, chi continuerebbe a lavorare se fosse possibile ricevere ogni mese 1000-1700 euro senza fare nulla. Il Pontefice ha ribadito che il lavoro è uno strumento che dà dignità all’essere umano: parole senza dubbio giustissime ma forse un po’ troppo avulse dalla realtà concreta.
Nella realtà concreta, probabilmente, un sussidio siffatto determinerebbe il crollo di ogni filiera produttiva. Chi sostiene questo sussidio sottolinea che esso servirebbe, soprattutto, a combattere la povertà nel mondo. Non solo: combatterebbe lo sfruttamento sul lavoro. Infatti, percependo 1000 euro al mese o più di Reddito di base, nessuno sarebbe più costretto a farsi sfruttare da certi datori di lavoro per arrivare a fine mese.
Lo sfruttamento nel mondo del lavoro e la povertà sono sicuramente due piaghe sociali da combattere. Ma siamo sicuri che dare a chiunque un Reddito di base sia la soluzione più adatta? Il Governo Meloni, nel frattempo, per aiutare le fasce reddituali più deboli sta mettendo in campo numerosi bonus e, soprattutto, sta lavorando ad una importante riforma fiscale che permetterà a tutti di pagare meno tasse.