Che il Reddito di cittadinanza stia per ‘andare in pensione’ è cosa nota ma esistono ancora delle possibilità per continuare a riceverlo. Vediamo come
Chi era solito ricevere mensilmente il Reddito di Cittadinanza sa bene che la situazione è, da agosto per tanti ma in migliaia saranno coinvolti anche nei prossimi mesi, drasticamente cambiata. E non si tornerà più indietro: il RdC sta di fatto andando progressivamente in pensione, sostituito da altre misure economiche volute dal governo Meloni e con requisiti per l’accesso differenti, soprattutto per coloro i quali sono considerati occupabili.
Insomma uno dei principali sussidi del quale per molti mesi milioni di italiani hanno beneficiato è sul viale del tramonto, ma non è ancora tempo di dirgli definitivamente addio. Vi sono infatti alcuni specifici casi che ne prevedono ancora l’erogazione: sarà dunque possibile ottenerlo ancora per un periodo di tempo specifico. Ecco quali sono tali casistiche.
Reddito di cittadinanza, chi lo ha perso può richiederlo ancora? I tre casi
Il RdC, ricordiamo, verrà erogato alle famiglie con almeno un minore, un disabile di qualsiasi età o un over 60 fino al mese di dicembre 2023. Anche i nuclei familiari presi in carico e seguiti dai servizi sociali continueranno a ricevere l’importo versato loro mensilmente. Per gli altri casi, ovvero per coloro che hanno un’età compresa tra 18 e 59 anni e sono considerati occupabili, il trattamento sarà riconosciuto per un massimo di sette mensilità. Pertanto molti di loro hanno ricevuto l’ultima tranche nel mese di luglio perdendo poi il beneficio del sussidio a partire da agosto.
Vi sono però determinati casi che consentono loro di richiedere ancora il reddito di cittadinanza e riceverlo per ulteriori tre mesi. La prima circostanza si può verificare qualora nel nucleo familiare sopraggiunga una modifica che vada a farlo rientrare in una delle modifiche che danno diritto al reddito per un periodo di dodici mesi. Per fare un esempio se dopo aver perso il sussidio un minore, un disabile o una persona con più di 60 anni dovesse aggiungersi al nucleo familiare, sarà possibile presentare una specifica richiesta per poter beneficiare ancora del Reddito di Cittadinanza e tirare ancora per qualche mese una boccata d’ossigeno.
Importante è sottolineare che non è previsto un riconoscimento automatico dell’agevolazione: per prima cosa bisognerà presentare una nuova dichiarazione sostitutiva ai fini Isee, la cosiddetta DSU. Andrà pertanto aggiornata segnalando la presenza del nuovo componente o la sua condizione.
RdC per tre mesi: la procedura
Qualora poi si tratti di adulti (come nel caso degli over 60 ma anche di disabili maggiorenni) sarà di primaria importanza richiedere, prima ancora di presentare la DSU, il cambio di residenza. In caso contrario il RdC non potrebbe essere erogato. A questo punto andrà aggiornato il proprio Isee e solo completati questi tre passaggi sarà possibile presentare una nuova domanda per la richiesta del RdC.
Se i requisiti saranno soddisfatti la richiesta sarà accettata e a partire dal mese successivo alla domanda stessa l’importo mensile sarà versato. Pertanto è molto importante effettuare ed inviare la richiesta entro al mese di novembre 2023, caso nel quale verrà erogata una sola mensilità prima della definitiva scomparsa del reddito.
Altra casistica è quella nella quale il Comune segnala all’Inps, in una fase successiva allo stop del reddito, i nominativi dei componenti del nucleo familiare presi in carico dai servizi sociali. In tale situazione verrà automaticamente riattivato il Reddito di cittadinanza ed è previsto anche il riconoscimento delle mensilità non ricevute.
Assegno di inclusione e Supporto per la formazione e il lavoro
Chi non potrà più ricevere il reddito dovrà invece attendere il mese di settembre, a partire dal quale (seppur con requisiti differenti) sarà erogato il Supporto per la formazione e il lavoro pari a 350 euro mensili. Per continuare a riceverlo sarà necessario presentare un Isee non superiore a 6000 euro e frequentare un’attività formativa. Invece dal 2024 farà il suo debutto, in sostituzione dello scomparso reddito di cittadinanza, l’assegno di inclusione. Per migliaia di italiani rimasti senza sussidio, intanto, il mese di agosto sarà tutt’altro che semplice.