Reddito di Cittadinanza, ultima ricarica per tanti: cosa accadrà agli ex percettori dal prossimo mese

Si sta avviando a conclusione il Reddito di Cittadinanza, ma quando il sussidio non verrà più erogato e che cosa lo sostituirà?

I dettagli sono stati definitivi anzitutto nella Manovra 2023 ed in secondo luogo nel Decreto Lavoro al quale il Senato ha dato il via libera. E prevedono la fine di un’epoca, mandando in soffitta il Reddito di Cittadinanza tanto voluto dal Movimento 5 Stelle e che per alcuni anni ha rappresentato la forma di sussidio maggiormente richiesta dagli italiani. La situazione sta per cambiare drasticamente dal momento che nel 2024 il RdC scomparirà completamente, ma questo non significa che tutti coloro che fino ad oggi lo percepivano resteranno a bocca asciutta.

Reddito di cittadinanza, chi smette di riceverlo a luglio 2023
Per chi scatta lo stop al Reddito di cittadinanza dopo sette mesi di erogazione (grantennistoscana.it / fonte ansa)

In sostituzione verrà introdotto infatti l’assegno di inclusione, seppur con requisiti e modalità di erogazione differenti. In realtà però le cose inizieranno a cambiare, per una fetta di italiani, già dal mese di luglio 2023 e per tanti questo sarà effettivamente il mese dell’ultima ricarica del Reddito di Cittadinanza. Cerchiamo dunque di capire meglio che cosa succederà in questa fase di transizione tra RdC ed assegno di inclusione.

Ultima ricarica del Reddito di Cittadinanza per molti italiani: cosa succede dopo

Come stabilito dalla Manovra approvata dal governo Meloni il reddito potrà essere erogato, entro e non oltre il 31 dicembre 2023, per un massimo di sette mensilità distribuite nell’arco dell’anno. Pertanto chi lo ha ricevuto in maniera continuativa da gennaio si troverà a luglio con l’ultima tranche. A salutare definitivamente il reddito saranno gli occupabili di età inferiore a 60 anni senza figli piccoli o senza anziani in famiglia e dovranno attendere il 1° settembre per registrarsi al portale web predisposto per la richiesta del nuovo sussidio.

Come funziona il passaggio da rdc ad assegno di inclusione
Transizione da reddito di cittadinanza ad assegno di inclusione

Ma coloro che prima della scadenza dei sette mesi, poiché non attivabili al lavoro, sono stati presi in carico dai servizi sociali non saranno soggetti al limite temporale. Una stima del quantitativo di coloro che resteranno esclusi dal reddito è stata effettuata dall’Ufficio parlamentare di bilancio: saranno il 22,9% di coloro che oggi lo ricevono, ovvero circa mezzo milione di cittadini.

Chi perderà il reddito avrà però la possibilità di accedere ad un bonus una tantum, ovvero la carta solidale per gli acquisti di beni di prima necessità; si tratta di un importo di 382,5 euro da spendere per fare la spesa, riservato alle famiglie con Isee inferiore ai 15mila euro, compresi coloro che ricevevano il RdC.

Assegno di Inclusione, i requisiti per ottenerlo

Passiamo ora ai requisiti per ottenere l’assegno di inclusione: oltre alla residenza in Italia da almeno 5 anni sono richiesti un Isee di 9.360 euro ed un reddito del nucleo familiare inferiore a 6.000 euro annui, cifre da moltiplicare per la scala di equivalenza. Non potrà ottenerlo chi possiede navi o imbarcazioni, nonché autoveicoli aventi cilindrata superiore a 1600 cc oppure motoveicoli la cui cilindrata è superiore a 250 cc.

Importante è sottolineare che le donne vittime di violenza avranno la possibilità di costituire un nucleo familiare a sé stante rispetto a quello del marito, questo anche a fini Isee e per la ricezione dell’assegno, oltre al fatto di poter avviare percorsi di inclusione personalizzati.

Inoltre anche le famiglie con disabili, over 60, minori ed in cura presso servizi socio sanitari potranno richiederlo. Cosa accade però indicando il falso per ottenere l’assegno? La reclusione da 2 a 6 anni scatta per dichiarazioni o documenti giudicati falsi o contenenti informazioni non veritiere mentre si punisce con la reclusione da uno a tre anni l’omessa comunicazione delle variazioni del reddito o del patrimonio.

I requisiti per ricevere l'assegno di inclusione
Assegno di inclusione, requisiti e isee per ottenerlo (grantennistoscana.it / fonte ansa)

L’assegno di inclusione andrà speso per le proprie necessità primarie. I soldi verranno accreditati su un’apposita carta ricaricabile e sarà proibito usarlo per giochi con vincite in denaro, per comprare le sigarette, le sigarette elettroniche, i prodotti alcolici ed giochi pirotecnici. La somma spettante arriva fino a 500 euro al mese ovvero circa 6000 euro l’anno, oltre ad un contributo affitto di 280 euro mensili, pari a 3.360 euro l’anno.

Qualora nel nucleo familiare vi siano solo over 67enni o persone con disabili gravi l’importo arriva a 630 euro ovvero 7.560 euro l’anno oltre a 150 euro per il contributo di affitto pari a 1.800 euro l’anno. Si potrà continuare a ricevere il contributo per diciotto mesi ai quali farà seguito un mese di stop ed un primo rinnovo per altri dodici mesi. Un’altra sospensione di un mese è prevista allo scadere dei dodici mesi. Qualora uno dei componenti del nucleo familiare inizi un’attività lavorativa durante l’erogazione dell’assegno, il maggior reddito da lavoro percepito non concorrerà, entro un massimo di 3.000 euro lordi annui, alla determinazione dell’agevolazione.

Quando si rischia di perdere il sussidio

Rispetto al Reddito di Cittadinanza un’importante novità è la perdita del sussidio qualora si rifiuti l’offerta di lavoro. Chi riceve l’assegno di inclusione ed è considerato attivabile al lavoro è dunque tenuto ad accettare, sull’intero territorio nazionale, il rapporto a tempo indeterminato o a termine, ma di durata superiore ai dodici mesi o ancora un lavoro a tempo pieno o parziale non inferiore al 60% dell’orario a tempo pieno o un lavoro la cui retribuzione non sia inferiore ai minimi salariali previsti.

Assegno di inclusione, quando si rischia di perderlo
La procedura telematica per ottenere il nuovo assegno di inclusione (grantennistoscana.it / fonte ansa)

È stato introdotto un limite ‘geografico per le famiglie con figli under 14: in questo caso l’obbligo è previsto solo se il luogo di lavoro è a meno di 80 km dal domicilio o entro 120 minuti di viaggio con i mezzi di trasporto.

Come ottenere l’assegno di inclusione

Infine ecco come ottenere l’assegno: la richiesta va inoltrata telematicamente all’Inps che si occuperò di verificare i requisiti. È inoltre richiesta l’iscrizione al sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (Siisl) che è possibile presentare presso i Caf. Il mese successivo a quello della sottoscrizione del patto di attivazione digitale sul nuovo portale del Lavoro inizierà ad arrivare l’assegno mensile.

Ma entro 120 giorni dalla sottoscrizione è obbligatorio presentarsi presso i servizi sociali che effettueranno una valutazione delle necessità del nucleo familiare. A quel punto gli attivabili al lavoro di età compresa tra 18 e 59 anni saranno avviati ai centri per l’impiego oppure ai soggetti accreditati ai servizi al lavoro. Entro 60 giorni dovrà essere così sottoscritto il patto di servizio personalizzato.

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