Con le agevolazioni del Governo, col reddito energetico si può avere un grande risparmio: iniziativa prorogata anche per i prossimi anni
La transizione energetica ormai non può più attendere, ma molte famiglie italiane non hanno i soldi per comprare impianti a energia sostenibile. Ecco il motivo per cui sta intervenendo il Governo.
Di bonus e detrazioni spettanti per l’acquisto di un impianto fotovoltaico ne esistono diverse, ma dall’anno scorso è stato promosso un ulteriore progetto a beneficio degli italiani. Con un fondo da oltre 200 milioni di euro, si è regolamentato il “reddito energetico” e la possibilità di ottenere un impianto gratuito, tra quelli ad energia sostenibile.
L’idea nata dal Ministero dell’ambiente permette di individuare una precisa platea di beneficiari, che potranno finalmente passare all’energia pulita pur avendo difficoltà economiche.
Cos’è il reddito energetico e a cosa serve?
Dopo l’inizio della guerra in Ucraina e l’esponenziale aumento del prezzo dell’energia, gli italiani si sono visti dover pagare bollette stratosferiche. La situazione perdura da temo e non è più ampiamente sostenibile.
Questo, il nostro Governo, lo sa benissimo, ma ci sono delle volontà che non possiamo evitare. Come quella di passare completamente alle energie rinnovabili, dettata dall’UE.
Purtroppo però molte famiglie – pur volendo diminuire l’impatto ambientale – non riescono a trovare le risorse economiche per acquistare pannelli fotovoltaici o simili. Ricordiamo a questo proposito che possono volerci dai 10 mila ai 15 mila euro, e che le banche difficilmente erogano prestiti se non ci sono abbastanza garanzie.
Un circolo vizioso, dunque, che mette sempre più in difficoltà cittadini e aziende e che non aiuta a completare la transizione energetica. Ecco il perché dell’annuncio del Ministro Fratin, che ha spiegato la proroga del reddito energetico.
Grazie a questo strumento, i cittadini possono ottenere la copertura completa dei costi di acquisto/installazione di un impianto a energia solare/fotovoltaico/microeolico. Naturalmente bisogna rispondere a determinati requisiti, ma la buona notizia è che l’agevolazione sarà attiva anche per il 2024 e il 2025.
Come si fa a capire qual è il proprio reddito energetico e come funziona la domanda alla propria Regione
Se vogliamo approfittare dell’agevolazione prevista dal Governo dobbiamo innanzitutto capire se rientriamo nei requisiti richiesti.
Per fare la domanda dobbiamo avere un ISEE in corso di validità che non superi i 15 mila euro, oppure 30 mila euro ma con 4 figli a carico.
Inoltre si potrà mettere l’impianto fotovoltaico/eolico/solare solamente se la casa è di proprietà o se si possiede un titolo equipollente. Sono previste agevolazioni anche per quanto riguarda i condomini. Inoltre la scelta del tipo di impianto dovrà ricadere su una potenza minima di 2 kW e massima 6 kW.
Il fondo da 200 milioni sarà disponibile per le varie Regioni, che gestiranno in autonomia le richieste. Va detto però che almeno l’80% delle risorse è destinato alle Regioni del Sud, ovvero: Abruzzo; Basilicata; Calabria; Campania; Molise; Puglia; Sardegna e Sicilia.
Questo perché nelle suddette Regioni c’è un disagio economico maggiore e riflettendoci anche una maggiore predisposizione territoriale per le performance, ad esempio, del fotovoltaico.
Per fare la domanda, muniti di ISEE valido, il cittadino o la famiglia dovranno chiedere a un’azienda che installa gli impianti perché il “bonus” sarà erogato come sconto sul prezzo della spesa totale. C’è da dire però che i fondi potrebbero terminare molto presto e che le Regioni applicano criteri diversi, quindi meglio affrettarsi.
Quanto risparmia una famiglia con un impianto fotovoltaico o microeolico?
I fortunati che riusciranno ad accaparrarsi il bonus potranno finalmente dire addio alle bollette stratosferiche.
Naturalmente ogni situazione è a sé ed entrano in gioco diversi fattori, ma molti esperti assicurano che con un impianto a energia rinnovabile una famiglia media può risparmiare da 1000 a 2000 euro all’anno. Ovviamente, a guadagnarci è anche l’Ambiente.
Ricordiamo i “paletti” previsti per la scelta degli impianti, che dovranno rispondere alle seguenti caratteristiche:
- impianti fotovoltaici con potenza minima di 1,8 kW e performance di 1.200 kWh di produzione di energia;
- pale microeoliche di dimensioni ridotte, appositamente realizzate per essere installate nelle abitazioni o in aree ma che non arrechino fastidi “visivi” o impatti ambientali;
- impianti solari termici da installare sul tetto che danno energia ma anche produzione di acqua calda sanitaria;
- anche i sistemi di accumulo rientrano nel bonus sconto.
