La revisione è un obbligo per tutti gli automobilisti, ma anche una misura di sicurezza: ecco cosa bisogna fare per superare il controllo.
Sebbene con il passare degli anni sia sempre meno complicato, prendersi cura della propria auto rimane qualcosa di estremamente naturale solo per chi è realmente appassionato di motori. Il patito di mezzi su ruote è informato su tutti quelli che sono i passi necessari per far sì che il proprio veicolo sia sempre in uno stato ottimale, controlla continuamente i livelli dei liquidi, la pressione degli pneumatici, lo stato di deterioramento delle parti meccaniche più facilmente usurabili, sa quando va fatto il cambio della cinghia di distribuzione, quando quello dei filtri dell’abitacolo e non manca di far fare un tagliando annuale al proprio mezzo.
Non di rado un appassionato d’auto passa il proprio tempo libero in garage a pulire sia la carrozzeria che i cerchi e l’abitacolo della propria vettura. Tra il mezzo meccanico e il suo proprietario in questi casi s’instaura un rapporto particolare, un legame talmente intenso da raggiungere per importanza quello che si ha con il partner. Per chi infatti vede nell’auto solo un mezzo di trasporto, è impensabile passare un pomeriggio a lucidare la carena per fare risaltare il colore e mantenerla con l’aspetto originale.
Per chi vive il mezzo e basta, probabilmente non c’è nemmeno differenza tra il tagliando, la manutenzione ordinaria e la revisione. Tra queste tre azioni finalizzate al mantenimento dell’auto, solamente la revisione è un obbligo imposto dalla legge, mentre manutenzione e tagliando sono solo buone abitudini che consentono però di mantenere il mezzo in buono stato e superare senza problemi la revisione quando la legge prevede che vada fatta.
Revisione auto: cosa bisogna sapere per passare il controllo periodico
Come abbiamo accenato sopra, la revisione è un obbligo imposto dalla legge per controllare lo stato, la sicurezza del mezzo, il consumo di carburante e la quantità di emissioni nocive per l’ambiente che emette. Ci sono infatti dei parametri che bisogna rispettare per quanto riguarda sia la funzionalità del mezzo – cosa che garantisce la sicurezza stradale dell’automobilista e degli altri – sia per quanto riguarda il rispetto dell’ambiente.
Secondo quanto previsto dalla legge, la revisione va fatta per la prima volta a distanza di 4 anni dall’acquisto del veicolo. Dopo la prima volta il lasso di tempo che intercorre tra una revisione e l’altra è invece di due anni. Una volta passato il test nell’officina autorizzata (c’è un contrassegno che le identifica), il meccanico vi rilascerà un certificato di circolazione che attesta il rispetto degli standard previsti. Ma cosa viene controllato nel dettaglio? Cosa bisogna fare affinché il controllo non porti ad un blocco temporaneo del mezzo?
Se avete dubbi sul fatto che la vostra vettura possa passare il controllo, allora vi conviene verificare prima le seguenti cose:
- l’impianto elettrico;
- lo stato del telaio, del sistema di frenata, degli assi pneumatici e delle sospensioni;
- i rumori e i gas di scarico;
- la capacità di visibilità del conducente;
- l’insieme degli equipaggiamenti;
- il corretto funzionamento dello sterzo;
- per le auto Gpl, il serbatoio del gas;
- la leggibilità della targa (che non sia troppo sporca o scolorita).
Come sapere quando va fatta la revisione
Abbiamo accennato prima la regola riguardante le tempistiche entro le quali va fatta la revisione secondo la legge. Una cosa che va precisata, però, è che i 4 anni post acquisto e i 2 post prima revisione non valgono per quei veicoli che vengono utilizzati per il trasporto delle persone.
Il motivo di questa differenza è molto semplice: un mezzo che viene utilizzato costantemente per il trasporto di persone deve sottostare a regole di sicurezza ancora più stringenti. Per tale ragione i cosiddetti mezzi speciali, dovranno essere sottoposti a revisione annuale sin dall’anno successivo all’acquisto.
Di seguito una breve lista dei veicoli che devono sottostare a questa differente normativa:
- veicoli con numero di posti superiore a nove, destinati al trasporto di persone;
- taxi;
- vetture adibite a noleggio con conducente;
- mezzi per il trasporto di cose o per usi speciali con massa superiore ai 3.500 kg (in pieno carico);
- autobus;
- autocaravan;
- rimorchi di peso superiore ai 3.500 kg;
- ambulanze;
- vetture atipiche.
Per le vetture private valgono le regole sopra elencate, ma com’è possibile sapere con certezza quando va fatta la revisione? Dovete tenere come riferimento il periodo d’acquisto – non il giorno in cui avete comprato l’auto ma il mese – e calcolare a partire da quello gli anni passati. Se per esempio avete acquistato a maggio 2019, a maggio di quest’anno avreste dovuto fare la prima revisione e le successive saranno a maggio 2025, maggio 2027 e così via.
Se avete dubbi o semplicemente non ricordare quando avete acquistato l’auto, potete controllare il libretto di circolazione dove troverete le informazioni necessarie. Se siete in casa e non volete scendere per controllare, potete collegarvi al portale dell’automobilista via computer o smartphone, inserire i dati richiesti (modello, marca, numero di targa) e troverete ciò che cercate.
Quanto costa una revisione e cosa rischiate se non la fate
La revisione può essere effettuata sia in un’officina autorizzata che alla motorizzazione. Il costo fisso del controllo è di 54 euro in officina e di 45 alla motorizzazione. Un fisso a cui vanno aggiunte poi altre voci. Nel primo caso ad esempio il costo totale sarà di 78,75 euro, così suddivisi:
- 54,95 euro del costo della revisione;
- 12,09 euro di Iva al 22%;
- 10,20 euro di diritti Motorizzazione;
- 1,51 euro di bollettino postale.
Le tre voci rimangono anche in caso di revisione alla motorizzazione, ma vanno tolti quasi dieci euro, dunque in questo caso il costo totale sarà di 66,88 euro. Va inoltre precisato che per effettuare una revisione senza spendere nulla c’è la possibilità di richiedere il bonus “veicoli sicuri“ stanziato dal governo. Questo ovviamente vale per una singola revisione e per un solo veicolo.
Veniamo adesso alle note dolenti e a ciò che vi potrebbe succedere nel caso in cui dimenticaste di fare la revisione. In caso di dimenticanza di una singola revisione, la multa prevista varia in base al numero di mesi passati dalla scadenza dell’idoneità certificata del veicolo, partendo da un minimo di 169 euro e arrivando ad un massimo di 679.
Tale cifra subisce una maggiorazione nei seguenti casi:
- Se la revisione non viene effettuata per più volte la multa va dai 338 ai 1.695 euro;
- Se si viene beccati con un certificato di revisione fasullo si riceve una sanzione che parte dai 422 e arriva ai 1.695 euro. Danno economico a cui si aggiunge il ritiro della carta di circolazione.
- Se infine si viene beccati a bordo di un veicolo senza revisione e posto a sospensione, la multa va dai 1.975 ai 7.829 euro. Sanzione a cui si aggiunge anche il sequestro del mezzo per 90 giorni.