Ci si chiede quando cominceranno ad arrivare i rimborsi Irpef in busta paga. Attenzione a non fare confusione sulla data di accredito.
La tempistica dei rimborsi per le imposte pagate in eccesso dipende da diversi fattori, scopriamo quali sono e entro quando dovrebbe arrivare l’accredito. Ecco quello che c’è da sapere.
In sede di dichiarazione dei redditi, come sappiamo, il contribuente dichiara le spese sostenute nel corso dell’anno precedente che sono detraibili ai fini fiscali. In questo modo può arrivare a maturare un credito nei confronti del Fisco dato che ha pagato più tasse di quelle effettivamente dovute. Come nel caso, per esempio, di un familiare a carico non inserito nella busta paga o di spese fiscalmente detraibili sostenute l’anno passato.
In questo caso il contribuente ha il diritto di chiedere un rimborso all’Agenzia delle Entrate per farsi restituire somme versate che però non erano dovute. È il cosiddetto conguaglio Irpef a credito: il conguaglio positivo che permette di farsi restituire l’importo versato in eccesso pagando un’imposta superiore a quella dovuta.
Rimborso Irpef, quand’è che comincerà ad arrivare a chi lo ha richiesto
Ma concretamente quando arriva il rimborso Irpef? Quando ci viene pagato? Per i lavoratori dipendenti il rimborso dell’Irpef potrebbe già essere caricato nella busta paga del mese di luglio. Ma bisogna fare attenzione a non confondere la data di pagamento dello stipendio con la busta paga stessa.
Infatti, stando al calendario fissato dall’Agenzia delle Entrate, se il rimborso Irpef per i pensionati ha luogo nel secondo mese successivo a quello in cui hanno ricevuto il prospetto di liquidazione, per i lavoratori dipendenti la tempistica è differente.
Per i secondi il conguaglio in busta paga si realizza già nel mese successivo. Dunque nella busta paga di luglio, per i lavoratori dipendenti che hanno inviato il modello 730 per il 2023 – con la corretta indicazione del sostituto d’imposta – entro il 31 maggio di quest’anno. Sì, perché nel caso dei lavoratori dipendenti il prospetto di liquidazione va presentato entro la data del 15 giugno. In tempo quindi per vedersi accreditare il rimborso già nella busta paga successiva. La busta paga di luglio, per l’appunto.
Parlando di busta paga di luglio non significa che il rimborso sarà necessariamente pagato nel mese di luglio. Questo dipende dalla tempistica di pagamento dello stipendio delle aziende per le quali questi lavoratori prestano la loro opera.
Tempistiche dei rimborsi Irpef: per alcuni a luglio sarà una certezza
Il rimborso Irpef in busta paga arriverà sicuramente – lo anticiperà il datore di lavoro nelle sue vesti di sostituto d’imposta – ai lavoratori che entro il 31 maggio hanno mandato il modello 730/2023. Per costoro infatti è fissata al 15 giugno la scadenza entro la quale dovranno essere comunicati i risultati della dichiarazione che hanno presentato.
Non è escluso che il rimborso non possa giungere anche a chi deve ancora inviare il modello 730, ma lo farà entro il 20 giugno. Una speranza autorizzata dal calendario dell’Agenzia delle Entrate, in base al quale il prospetto di liquidazione per le dichiarazioni dei redditi inviate entro il 20 giugno risulta fissato al 29 giugno. Una tempistica che potrebbe bastare ai datori di lavoro per caricare il rimborso Irpef già nella busta paga di luglio.
Nessuna speranza invece, da questo punto di vista, per chi invierà il 730 dopo la fatidica data del 20 giugno. In questo caso il rimborso non arriverà prima della busta paga di agosto. E non è escluso che non slitti perfino a novembre per chi dovesse decidersi a presentarlo il 2 ottobre, ultimo giorno utile per farlo.
Pagamento del rimborso Irpef: attenzione a non fare confusione
Come già detto, tuttavia, bisogna stare attenti a non confondere tra la busta paga di luglio e lo stipendio che viene accreditato a luglio. La gran parte delle aziende, infatti, paga gli stipendi ai propri dipendenti il mese successivo a quello indicato in busta paga. Ciò vuol dire che la busta paga di luglio viene effettivamente pagata ad agosto e, con lei, anche il rimborso Irpef.
In pratica questo significa che gli unici che possono dirsi sicuri di ricevere già a luglio il rimborso Irpef sono i dipendenti pubblici, che si vedono accreditare lo stipendio negli ultimi giorni del mese a cui è riferita la loro busta paga. Stesso discorso anche per tutti quei lavoratori dipendenti del settore privato le cui aziende adottano le medesime modalità di pagamento dello stipendio.
Sostanzialmente la cosa dipende da quanto prevede il contratto collettivo di riferimento. Sarà certo di intascare i soldi del rimborso Irpef già nel mese di luglio solo il lavoratore per il quale il mese di riferimento della busta paga coincide col mese di effettivo accredito dello stipendio.
Invece tutti gli altri lavoratori dipendenti dovranno quantomeno aspettare i primi mesi di agosto. In quegli stessi giorni peraltro cominceranno ad arrivare anche i primi rimborsi Irpef per i pensionati.