Non avete idea di cosa succede a un organismo abituato alla nicotina quando si smette di fumare: il cambiamento è sorprendente.
Una delle cose più difficili al mondo è smettere di fumare (naturalmente per chi ha il vizio della sigaretta). Le “bionde”, si sa, sono come una droga. I fumatori incalliti sviluppano non solo una dipendenza fisica dal tabacco, o meglio dalla nicotina, ma anche una sorta di schiavitù psicologica che li porta ad accendere compulsivamente una sigaretta dopo l’altra non tanto perché vogliono, ma perché “devono” farlo. Eppure, con la strategia giusta non è affatto impossibile dire addio a questo brutto vizio. E, soprattutto, i benefici – straordinari – per il nostro organismo cominciamo a manifestarsi già poche ore dopo aver fumato la proverbiale ultima sigaretta.
Per chi fuma, rinunciare alle sigarette è sicuramente il miglior investimento sulla salute che si possa fare. Nel senso che consente di ridurre drasticamente il rischio di contrarre tutta una serie di gravi patologie. Il punto è: come? Ci si può provare anche da soli, ma è decisamente meglio seguire un percorso guidato, rivolgendosi al proprio medico o a uno specialista: statistiche alla mano, le chance di successo al primo colpo aumentano notevolmente. Ma passiamo agli effetti sull’organismo una volta che ci si è liberati dalla dipendenza.
Premessa: le prime 24 ore dall’ultima sigaretta sono le più difficili, e la crisi di astinenza si protrae più o meno intensamente per i 4 giorni successivi allo stop al fumo. Ma superata la prima settimana, la forza di richiamo della nicotina si va stemperando, e al traguardo del primo mese viene praticamente meno (anche se certe sensazioni di malessere come affaticabilità, irritabilità, difficoltà di concentrazione, aumento dell’appetito, possono persistere più a lungo).
Ciò premesso, chi smette di fumare inizia a raccogliere subito i frutti del piccolo grande “sacrificio”. Già dopo 20 minuti, la frequenza cardiaca e la pressione del sangue si riducono. Nel giro di 12 ore diminuisce anche il livello di monossido di carbonio nel sangue. Entro un minimo di due e un massimo di 12 settimane migliorano la circolazione sanguigna e le funzioni polmonari. Tra il 1° e il 9° mese senza sigarette, inoltre, diminuiscono la tosse e il respiro corto.
E ancora: entro un anno il rischio di infarto si dimezza rispetto a quello di un fumatore, e dopo al massimo 15 anni diventa uguale a quello di un non fumatore. Dal 5° al 15° anno, anche il rischio di ictus diventa uguale a quello di un non fumatore. Entro 10 anni il rischio di ammalarsi di tumore ai polmoni si riduce fino a dimezzarsi. Diminuisce anche il rischio di tumori alla bocca, alla gola, all’esofago, alla vescica, alla cervice uterina e al pancreas. Ma l’elenco non è finito.
Chi smette di fumare a 30 anni guadagna almeno 10 anni di aspettativa di vita. Chi lo fa a 40 anni, ne guadagna 9. A 50, il guadagno è di 6 anni di vita attesa. E a 60 è di 3 anni. Ma dire addio alle sigarette fa bene anche a chi ha già contratto malattie correlate al fumo. Una persona che ha patito un attacco cardiaco, per esempio, riduce del 50% la probabilità di averne un altro. E i benefici si estendono al rischio di impotenza (nel caso degli uomini) e alla difficoltà a concepire, al pericolo di aborto spontaneo o alla probabilità di partorire bambini prematuri o con basso peso alla nascita (nel caso delle donne).
Senza dimenticare che smettere di fumare significa anche proteggere i familiari conviventi e le persone con cui si è a stretto contatto dal fumo passivo, riducendo in particolare il rischio di numerose malattie infantili da esposizione al fumo, in particolare quelle respiratorie, come l’asma, e le infezioni alle orecchie (otiti).
Morale: liberarsi dal vizio del fumo è sicuramente una bella sfida, ma con una buona dose di motivazione, buona volontà, determinazione e perseveranza, unita magari a un valido aiuto esterno, tutti possono riuscirci. Può essere utile anche “esorcizzare” le crisi di astinenza bevendo molta acqua, riducendo il consumo di zuccheri e grassi, aumentando il consumo di frutta e verdura e praticando più attività fisica. In ogni caso, guai a lasciarsi spaventare o demoralizzare da eventuali ricadute: è normale ricadere nella tentazione della sigaretta, e i tentativi falliti possono aiutarci a capire dove dobbiamo “lavorare” di più su noi stessi. Per dirla con il titolo di un fortunato manuale, smettere di fumare è facile, se sai come farlo…
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