Pensando alle sostanze benefiche per il nostro organismo, la vitamina K è spesso “dimenticata”, e invece dovremmo conoscerla meglio.
Questa vitamina svolge un ruolo importantissimo, eppure se ne sente parlare un po’ meno rispetto – ad esempio – alla più popolare Vitamina C. La funzione della K riguarda i processi di coagulazione del sangue e quando manca è più facile incorrere in emorragie.
Forse chi ha avuto un bambino lo sa, ma molti probabilmente ignorano che un’iniezione di Vitamina K viene fatta al neonato non appena emette il primo vagito. Il motivo per cui questa pratica è consolidata è che il piccolo appena nasce non ha la Vitamina. Dunque potrebbe andare incontro a quella che viene chiamata “malattia emorragica del neonato“.
La protezione assicurata in ospedale è sufficiente per la prima settimana di vita, dopo di che dovrà essere il latte materno a garantire la quantità necessaria di tutti i nutrienti, Vitamina K compresa. Se la mamma non ha sufficiente vitamina K dovrà assumere integratori per almeno 3 mesi, mentre il discorso varia se al neonato viene dato il latte artificiale.
Qual è l’importanza della Vitamina K
Oltre a svolgere un ruolo fondamentale, come detto, nei processi di coagulazione del sangue, la vitamina K serve a regolare l’efficienza proteica nella formazione delle ossa. Ecco perché si rivela una sostanza assolutamente imprescindibile per la salute umana, a tutte le età. Attenzione però, perché una volta scoperta l’importanza di questa vitamina non dovremmo cadere nella tentazione di integrarla con prodotti sintetici. Tra l’altro la vitamina K è suddivisa in divere categorie e possiamo fornirla al nostro organismo in diversi modi.
Esistono tre diverse “varianti” di vitamina K, la 1, la 2 e la 3. La K1 è quella che si trova negli alimenti vegetali ed è quella che ci assicuriamo grazie al regime alimentare. La 2 è invece di origine batterica e la sua funzione è fondamentale nel microbiota nonché per la salute delle ossa. La 3 è quella sintetica, presente negli integratori e/o nei farmaci usati per evitare le emorragie del sangue.
Per quanto riguarda l’apporto alimentare, la vitamina si trova principalmente in tutte le verdure a foglia verde, come gli spinaci e i cavoli, ma anche nelle cime di rapa e nei pomodori. Questa vitamina si trova anche nel fegato e viene prodotta anche dal nostro organismo, nell’intestino.
Secondo le tabelle nutrizionali, una persona adulta e sana dovrebbe garantire all’organismo almeno 140 mcg. al giorno. Tramite una dieta ricca d frutta e verdura, o comunque equilibrata, chiunque può raggiungere questa dose.
Cosa succede se manca la vitamina K – o se è troppa?
Come abbiamo accennato poco sopra, se manca la Vitamina K possiamo andare incontro a emorragie, osteoporosi, fratture spontanee delle ossa e diverse forme di artrosi.
C’è da dire però che seguendo una dieta sana e varia la carenza è molto rara. Piuttosto potrebbero essere altre le cause di una mancanza, come ad esempio alcune patologie oppure l’uso di determinati farmaci, tra cui gli antibiotici.
Se invece assumiamo troppa vitamina K potremmo andare incontro a disturbi gastrointestinali, nausea e vomito, forme anemiche, ed effetti esterni come sudorazione in eccesso, vampate di calore o sensazione di oppressione toracica. Quando al neonato viene somministrata troppa vitamina K può andare incontro a ittero.
Cosa c’entra la vitamina K con la salute dei polmoni?
Dopo aver letto quanto sopra, potrebbe sembrare strano che una vitamina coinvolta nei processi di coagulazione e nella formazione ossea abbia un ruolo anche nella salute dei polmoni. Uno studio recente ha invece permesso di rilevare l’importanza della vitamina K anche per l’apparato respiratorio.
Questo studio è solamente il primo passo verso una comprensione più approfondita del ruolo della vitamina K. Anche la Ricerca dovrà colmare alcune lacune, poiché non esistono molti studi inerenti le altre peculiarità della vitamina. Nel mentre, l’importante è ricordare che una carenza si verifica raramente, e che è sufficiente una dieta sana per integrare la preziosa sostanza. In caso di dubbio è sempre bene rivolgersi al medico, per effettuare gli esami necessari a verificare la corretta assunzione della vitamina K.