Ikea, vi siete mai chiesti cosa si nasconde dietro i nomi dei suoi mobili? La risposta sta nelle scelte del suo ideatore… molto lontane dal comune
Negli ultimi anni Ikea ha creato un vero e proprio impero mondiale. Non si tratta solo dell’Italia, perché davvero in tutto il mondo sempre più famiglie si sono affidate ai mobili cheap di Ikea per arredare interi appartamenti. L’idea geniale del suo inventore consiste nell’abbattere i costi grazie all’eliminazione della fase di montaggio.
Il mobile arriva smontato a casa, dovrai spendere del tempo per montarlo, ma nel frattempo avrai risparmiato una grossa cifra. Questa tecnica ha permesso a tante persone di arredare il loro appartamento con qualità e design senza spendere cifre folli. La chiave ha funzionato e così il produttore è riuscito a espandere la distribuzione in tutto il mondo.
Tutti si sono chiesti il perché dei nomi così strambi assegnati ai mobili del catalogo. La verità è particolare e la conoscono in pochissimi. Di solito le aziende utilizzano dei semplici numeri in serie per catalogare i propri prodotti, ma in questo caso si tratta di una possibilità remota per il produttore perché soffriva di un disturbo che gli rendeva la memorizzazione di lunghe catene di numeri difficoltosa e impensabile. È così che per ingegno è stato ideato un altro metodo di catalogazione.
Come Ikea cataloga i suoi mobili? Il metodo è semplice per tutti
Ikea ha addirittura un settore a parte, con specialisti che lavorano quotidianamente sull’invenzione dei nomi per i propri prodotti. Per ogni settore c’è una categoria di nomi diversa. Per noi italiani sembrano parole impronunciabili ma per gli svedesi non è così. I nomi assegnati ai mobili, infatti, sono semplicemente nomi comuni in svedese, facili da ricordare.
Questo perché l’ideatore Ikea soffre di dislessia, una forma di disturbo che rende difficile ricordare lunghe catene di numeri e spesso porta a scrivere sgrammaticato. Ad oggi, ad esempio, i mobili da esterno vengono catalogati con i nomi delle isole dell’arcipelago scandinavo, i tappeti invece sono nomi di città danesi, le librerie nomi da ragazzo e le tende invece nomi di ragazza.
La catalogazione dei mobili, quindi, vede un ordine ben preciso, dal quale non si può prescindere. Per questo l’ideatore della mega azienda ha deciso di assegnare il compito ad un reparto a parte in modo da riuscire ad avere sempre un catalogo aggiornato ma facile da ricordare per tutti.