I rischi per la salute sono forti e bisogna difendersi, specie con i casi in aumento. Vediamo cosa fare in caso di morso di zecche.
Con l’arrivo della bella stagione aumentano le probabilità di ritrovarsi a contatto con queste sgradevoli creature. Specialmente quando facciamo trekking, sia al mare che in montagna, le zecche possono sempre attaccarsi al nostro corpo. È arrivata l’estate e siamo portati a fare picnic all’aria aperta, a stare tanto tempo in spiaggia o a fare anche qualche bella gita in montagna.
Stare a contatto con la natura è bello, ci fa bene e ci “ricarica le batterie” ma è proprio in questi casi che aumenta il pericolo di entrare in contatto con le zecche. Si nascondono sostanzialmente ovunque e soprattutto nel fogliame e nell’erba. Quando passiamo si attaccano facilmente a noi e cercano il punto più adatto per bucare la pelle dell’ospite. Forse non lo sapevate, ma le zecche appartengono alla medesima famiglia degli acari e ce ne sono ben 870 specie e di queste 40 sono presenti anche in Italia.
Questo animale ha una pericolosità da non sottovalutare perché può portare tutta una serie di malattie: l’encefalite da zecca (Tbe); la malattia di Lyme; la meningoencefalite da zecche; l’ehrlichiosi; la rickettsiosi; la febbre ricorrente da zecche; la tularemia. La maggior parte di queste patologie può essere diagnosticata soltanto dal punto di vista clinico e di solito si risolve facilmente con una terapia antibiotica somministrata velocemente.
Soltanto nel 5% dei casi e soprattutto nei soggetti più giovani o più anziani, le infezioni che abbiamo visto possono realmente mettere a repentaglio la vita. I medici spiegano proprio quali possono essere i consigli più utili per proteggersi ed evitare di contrarre queste patologie.
Il primo consiglio prezioso riguarda magliette e camicie che devono essere a maniche lunghe. In generale bisogna coprire il corpo quanto più sia possibile per rendere la vita difficile a questi parassiti. Meglio evitare i colori scuri e preferire il bianco perché così le individueremo più facilmente. Sempre meglio poi, durante i picnic all’aria aperta e le escursioni, infilare il bordo dei pantaloni nelle calze. Proviamo a ragionare come una zecca che deve cercare una zona di epidermide libera per potercisi aggrappare e ci renderemo conto che dobbiamo lasciargliene ben poca.
Il secondo consiglio utile è sull’utilizzo di spray repellenti: questi prodotti resistono sui vestiti anche per svariate settimane. Tuttavia non dobbiamo pensare che il pericolo zecche sia circoscritto solo alle zone più verdi e a contatto con la natura. Anche nei parchi cittadini possono annidarsi. Un altro consiglio molto utile è l’ispezione accurata della pelle. Dobbiamo esaminare in particolare la zona inguinale e sotto le ascelle. Sono le zone più umide e pelose e di conseguenza sono le preferite da questi insetti.
Dopo che abbiamo passato tanto tempo all’aria aperta bisogna farsi una bella doccia accurata e poi ispezionare la propria epidermide. Ma anche durante l’escursione è importante guardarsi intorno. Cerchiamo di renderci conto se l’ambiente nel quale stiamo passando del tempo libero può essere favorevole alla presenza di zecche. Se così è, cerchiamo di evitare il contatto con l’erba specie se alta e con i cespugli e cerchiamo di seguire il sentiero.
Ma vediamo che cosa fare se ci ritroviamo con una zecca attaccata al corpo. Nonostante tutti i buoni consigli potremmo comunque sia ritrovarci uno di questi animali addosso, ma per rimuoverlo non dobbiamo utilizzare benzina, acetone, ammoniaca, alcool, trielina, oggetti arroventati, fiammiferi o sigarette.
C’è chi pensa di reagire in questo modo, ma facendo così ci esponiamo soltanto a gravi rischi. Dobbiamo invece afferrare la zecca con una pinzetta a punte sottili il più vicino possibile alla pelle e rimuoverla tirandola delicatamente con una leggera rotazione.
In commercio ci sono degli estrattori specifici per zecche e se abbiamo in programma un’escursione in una zona nella quale potrebbero esserci, sarebbe buona norma acquistarne uno. Ad ogni modo, come dicevamo, la zecca può essere rimossa anche con una banale pinzetta con le punte sottili. Assolutamente proibito schiacciare la zecca. Facendo così aumenta molto il rischio di rigurgito che potrebbe esporci alla trasmissione di agenti patogeni.
La pelle va disinfettata accuratamente prima e dopo la rimozione della zecca. Sia nel momento in cui cerchiamo di tirarla via dal nostro corpo e sia dopo non dobbiamo mai toccare questo animale a mani nude. Dei guanti saranno l’ideale, ma comunque sia le mani dovranno essere lavate e protette accuratamente. La zecca una volta rimossa va distrutta e preferibilmente bruciata.
Sarebbe meglio appuntarsi magari sullo smartphone la data di rimozione della zecca in modo tale da essere vigili nei successivi 30 o 40 giorni: è proprio il periodo nel quale potrebbero comparire i sintomi. Un’altra cosa utile è effettuare la profilassi antitetanica. Ma il consiglio più importante è sicuramente quello di rivolgersi prontamente al medico se dovessero presentarsi sintomi come febbre e debolezza, dolori articolari, mal di testa oppure anche se la pelle inizia ad assumere un colore rossastro.
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