Non sottovalutate le scottature solari, come capire se la situazione è serie ed intervenire subito per curarla? I sintomi da riconoscere subito
Uno dei problemi principali legati alle improvvise ondate di calore che anticipano l’estate è sicuramente quello delle scottature solari. Il primo sole davvero caldo, quello che fa capolino già a partire dal mese di luglio, spinge molte persone a ‘prepararsi’ alle vacanze al mare ritagliandosi del tempo per ‘costruire’ l’abbronzatura. Regalandosi magari un breve week-end al mare o, perché no, una domenica in piscina.
Ma il rischio di farlo in maniera non graduale, magari non proteggendo sufficientemente la pelle con adeguate creme solari, potrebbe avere delle conseguenze piuttosto serie. Una giornata rilassante in spiaggia o in piscina potrebbe così trasformarsi, poche ore dopo, in un vero e proprio incubo cancellando ogni ricordo sereno e trovandosi a fare i conti con le conseguenze di una brutta scottatura.
Ricordiamo che con scottatura si intende la reazione, conseguente all’esposizione ai raggi solari UV, ai danni della pelle. Si tratta cioè della risposta infiammatoria che il corpo avvia dopo che le cellule epidermiche sono state danneggiate dal sole, allo scopo di andare a guarire la ferita. La si può notare molto chiaramente dal momento che la pelle risulta arrossata e gonfia e che all’aspetto estetico poco piacevole è accompagnato un dolore costante.
È importante capire subito se ci troviamo davanti ad una scottatura solare preoccupante e, pertanto, occorre saperne riconoscere i segnali ed i sintomi. I più comuni sono, oltre all’arrossamento e al dolore, il fatto che la pelle sia calda al tatto o ‘tesa’, la possibile presenza di vesciche o di rigonfiamenti, il mal di testa o una sensazione di stanchezza ma anche la possibilità di nausea o febbre. Infine, pochi giorni dopo la scottatura, sopraggiunge quello che è noto come peeling ovvero il distaccamento della pelle morta.
Pertanto il sintomo più visibile è sicuramente la pelle molto rossa e la presenza di eventuali vesciche o di un’area gonfia deve rappresentare un campanello d’allarme. Ma non solo perché la pelle potrebbe sembrare bagnata o presentare una sorta di scolorimento bianco, altri elementi che devono mettere in guardia.
Come riconoscere invece i casi più gravi di scottatura solare? I sintomi potrebbero, in tale situazione, essere riconducibili al colpo di calore e vanno individuati subito per poter agire prontamente. Si va da una sensazione di confusione ad una stanchezza che non se ne vuole andare, dalle vertigini alla febbre, da un forte mal di testa alla respirazione accelerata, dalla nausea ai brividi fino alla possibilità di crampi muscolari.
La durata di un scottatura solare varia in base alla sua intensità e gravità, pertanto è bene capire quando ci si trova davanti ad un problema che potrebbe richiedere un consulto medico. I primi sintomi ovvero l’arrossamento ed il bruciore, vanno ad intensificarsi nell’arco delle prime 24 ore e, se non gravi, si risolvono entro un paio di giorni ma si potrebbe dover attendere anche una settimana prima di stare meglio. Dopo la guarigione però la pelle potrebbe continuare, ancora per diversi giorni, a sfaldarsi o sbucciarsi.
Per le scottature solari di secondo grado invece i tempi di attesa si dilatano oltre le due settimane; il dolore potrebbe persistere e rendere necessarie le cure mediche. In caso di scottature di terzo grado invece difficilmente vi sarà una guarigione definitiva prima di diversi mesi: si tratta di scottature molto rare che richiedono cure specialistiche a causa dei gravi danni alla pelle che esse provocano.
Ecco dunque perché è importante prevenire le scottature con una serie di accorgimenti molto utili. A cominciare dall’impiego di una protezione solare con SPF 30 da applicare tutte le volte che ci si espone al sole e, riapplicare dopo ogni tuffo in piscina o bagno in mare o nel lago.
Si consiglia inoltre di evitare, tra le 10 e le 16, l’esposizione solare diretta ed in ogni caso di indossare sempre un cappello a tesa larga ed eventuali indumenti protettivi dai raggi solari. Vi sono infine alcuni farmaci come certe tipologie di antibiotici o i retinoidi, che potrebbero aumentare la sensibilità della pelle al sole ed è bene, in questi casi, evitare l’esposizione.
Come si cura, invece, un’ustione solare? Anzitutto è possibile alleviarla con docce fresche ed aumentando l’idratazione. È consigliabile inoltre l’applicazione di una crema idratante o all’idrocortisone da banco evitando, nel contempo, di scoppiare le vesciche, perché si potrebbe innescare un’infezione.
Il processo di guarigione richiede tempo e può essere agevolato evitando di irritare ulteriormente la pelle esponendola al sole, usando l’acqua fredda per contrastare la sensazione di bruciore, prestando attenzione a come ci si asciuga.
Anziché strofinare è consigliabile picchiettare le aree umide. Dopodiché andrà applicata la crema idratante, operazione da ripetere anche altre volte nel corso della giornata: il consiglio è optare su lozioni con aloe o soia, considerate molto lenitive.
Oppure, nel caso di bruciore e dolore molto intensi, scegliere una crema all’idrocortisone. In questo modo i tempi di guarigione andranno, seppur parzialmente, riducendosi. In ogni caso infatti la scottatura dovrà ‘fare il suo corso’.
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