Quanto si portano a casa per le elezioni uno scrutatore e il presidente di seggio? E possono farlo tutti? Ecco quello che c’è da sapere.
La prima cosa da tenere presente è che il compenso dello scrutatore e del presidente di seggio non è sempre lo stesso. Dipende dal tipo di elezione. Cerchiamo di capire anche come fanno a riscuotere il loro compenso e a ottenere la giustificazione per l’assenza dal lavoro.
Chi accetta l’incarico come scrutatore o presidente di seggio quando i cittadini si vedono chiamare alle urne per il voto guadagna un importo variabile. Dipende dal tipo di elezione (amministrativa, politica, referendum, europee, ecc.).
Oltre che un modo per dare il proprio contributo alla realizzazione pratica di quel diritto-dovere del cittadino che è il voto, si tratta di un modo per arrotondare i propri introiti. Ma è buona cosa sapere che non si percepisce sempre la stessa cifra.
I fattori che determinano l’importo guadagnato da scrutatori e presidenti di seggio sono diversi. Tra questi rientrano il tipo di elezione, la responsabilità che viene richiesta prima, durante e dopo l’appuntamento elettorale.
Ma pesano anche il numero di schede sulle quali ogni cittadino è chiamato a esprimere la propria preferenza. Più alto è il numero di schede (come in occasione di alcuni referendum), più alto è il compenso di scrutatori e presidenti di seggio.
La responsabilità maggiore che incombe sul presidente di seggio nel corso delle operazioni di voto e di scrutinio spiega anche perché il suo compenso risulti maggiore di quello corrisposto agli scrutatori.
A stabilire chi (e come) possa diventare scrutatore è naturalmente la legge, che definisce anche le relative tabelle di retribuzione. In più c’è da sapere che chi accetta l’incarico di scrutatore ha diritto a un’assenza giustificata e retribuita dal lavoro, oltre alla giornata successiva a titolo di riposo compensativo.
Come detto allo scrutatore che presta la propria opera durante le elezioni spetta un compenso mentre il presidente di seggio, per via delle maggiori responsabilità, ha diritto a percepire un importo superiore al suo.
Di seguito la tabella di riepilogo dei compensi spettanti al primo e al secondo, divisa per il tipo di competizione elettorale:
Nel caso in cui nella stessa data dovessero concentrarsi più elezioni al compenso andrebbero aggiunti 37 euro per i presidenti di seggio e 25 euro per gli scrutatori. Mentre chi si vede adibire ai seggi speciali – come i seggi elettorali negli ospedali – avrà diritto a una maggiorazione (72 euro per il presidente di seggio e 53 euro per lo scrutatore).
Generalmente il compenso dovuto a scrutatori e presidenti di seggio viene corrisposto dopo una comunicazione da parte del Comuni di residenza, recapitata al proprio indirizzo via lettera o email. In questi documenti sono contenute le modalità e i tempi per incassare i guadagni.
In alternativa c’è sempre modo di consultare il sito comunale o di prendere contatto con l’ufficio elettorale del Comune di appartenenza per ricevere delucidazioni al riguardo.
I compensi sono erogati in questa maniera:
A svolgere il compito di scrutatore e presidente di seggio può essere tanto chi non ha alcuna occupazione lavorativa quanto chi ha un’attività di lavoro autonomo o dipendente. Ai lavoratori dipendenti la legge dà diritto a usufruire di permessi elettorali sul lavoro, che permettono la sospensione dell’attività lavorativa in occasione delle giornate elettorali senza perdere soldi in busta paga.
A prescindere dalle ore di disponibilità, scrutatori e presidenti di seggio hanno diritto a un permesso sul lavoro per ogni giornata in cui sono impegnati nelle operazioni di voto e scrutinio. A chiarire ogni eventuale dubbio è stata una sentenza della Corte di Cassazione (la numero 11830/2001) che ha provveduto a specificare che scrutatori e presidenti hanno diritto ad assentarsi per l’intera giornata lavorativa anche quando la loro partecipazione copre soltanto una parte del giorno.
Per questa ragione il lavoratore ha diritto a un permesso retribuito per tutti i giorni in cui deve assentarsi dal lavoro per partecipare alle operazioni di voto. Nel caso in cui il calendario elettorale dovesse cadere di sabato o domenica (in giorni non lavorativi), a scrutatori e presidenti di seggio spetta un riposo compensativo il giorno successivo alle elezioni.
C’è anche la possibilità che scrutatori e presidenti rinuncino al loro giorno di riposo compensativo. In questo caso però maturano il diritto a vedersi riconoscere una quota di retribuzione aggiuntiva nella busta paga mensile.
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