Un gruppo di ricercatori canadesi ha evidenziato come il pompelmo sia molto pericoloso se consumato in concomitanza con alcuni farmaci. Vediamo perché.
Mi raccomando, per restare forti e in salute consumate tanta frutta e verdura ma… occhio ai pompelmi. Se siete amanti di questo frutto così meravigliosamente aspro e provocatorio abbiamo una brutta notizia per voi. Alcune sue proprietà sono infatti deleterie per il nostro corpo se stiamo assumendo medicinali.
Nonostante in linea generale faccia molto bene alla nostra salute, il pompelmo può rivelarsi incredibilmente pericoloso se consumato mentre si stanno assumendo alcune tipologie di farmaci. Che sia intero, spremuto o in confettura poco cambia: prestate molta attenzione perché potreste causare seri danni al vostro organismo. Ma per quale motivo i pompelmi possono essere così infidi? Scopriamolo.
Un gruppo di ricercatori canadesi ha indicato che per alcune persone, in particolare gli anziani (che sono sovente soggetti a trattamento farmacologico) ma non solo, il consumo di pompelmo possa rivelarsi disastroso. Il pericolo deriva dal fatto che il pompelmo agisce sul Citocromo P4503A4 (CYP3A4), un enzima espresso a livello intestinale ed epatico, responsabile della detossificazione dell’organismo da circa il 50% dei farmaci attualmente esistenti.
L’interazione tra i farmaci e il pompelmo avviene quindi a causa dell’inibizione del CYP3A4, del quale il pompelmo è responsabile. I suoi livelli infatti possono essere ridotti addirittura del 47% entro due ore dall’assunzione di pompelmo, e ciò porterebbe a una eccessiva permanenza del farmaco nel nostro organismo. Per questo motivo, sono frequenti episodi di sovradosaggio in seguito all’assunzione di pompelmo e farmaci. Se dovete assumere farmaci, infatti, è consigliabile interrompere qualsiasi ingestione di pompelmo almeno 72 ore prima. I suoi effetti sul CYP3A4 possono protrarsi fino a 3 giorni.
Come avrete capito, i farmaci che hanno una pericolosa interazione con il pompelmo sono quelli assunti per via orale. Basta anche un modesto consumo di pompelmo (200-250 ml in succo) per creare un’interazione sufficiente per causare problemi di smaltimento del farmaco. Gli effetti collaterali spaziano dai più lievi quali cefalea e disturbi gastrointestinali, fino ai più gravi come nefropatie e cardiopatie. A causa di questo, alcune case farmaceutiche hanno iniziato ad inserire speciali avvertenze – sul foglietto illustrativo – riguardo all’assunzione di pompelmo.
Non vogliamo assolutamente scoraggiare il consumo di pompelmo. Sappiate però che se state assumendo farmaci è bene che prestiate rigorosa attenzione alla sua eventuale consumazione. Potreste ritrovarvi con problemi ben più gravi di quelli per i quali state venendo trattati.
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