Sin da piccoli molti di noi hanno sentito storie dell’orrore tramandate con racconti: purtroppo però queste storie appartengono alla realtà!
Le storie dell’orrore possono affascinarci in maniera differente, molte di queste accendo alcuni dei nostri lati più tenebrosi. Sono tanti coloro che adorano farsi spaventare da questi film o racconti, sin dalla più tenera età. Alcune storie sono diventate veri e propri bestseller del cinema, mentre altre sono accadute davvero nel mondo reale.
In questo articolo abbiamo raccolto alcune storie horror che nella realtà sono accadute davvero, non è consigliata la lettura ai non amanti del genere.
La profezia di Edgar Allan Poe
La storia di Arthur Gordon Pym è un romanzo del 1838 di Edgar Allan Poe; si tratta di un racconto di ambientato su una barca e vede come protagonista un equipaggio di quattro persone. Il gruppo disperso in mare si ritrova senza terra in vista, poco cibo e il rischio di morire di fame. Al limite della disperazione prendono la decisione che uno di loro deve sacrificarsi e fare da cibo. L’uomo che si sacrificò era Richard Parker, che sfilò la pagliuzza più corta. Dopo 50 anni da questo avvenimento, nel 1884, lo yatch Mignonette, con a bordo quattro persone, lasciò l’Inghilterra diretto per l’Australia.
Era inadatto alla navigazione, troppo piccolo e non abbastanza nuovo. Durante una tempesta, a metà strada tra Sant’Elena e Tristan da Cunha, la nave affondò e i quattro dell’equipaggio sopravvissero. Preso dall’ansia, uno di loro fece lo sbaglio di bere acqua di mare, facendo accelerare il malessere causato dalla disidratazione e dalla fame. Arrivati al limite delle forze, l’equipaggio decise che uno di loro doveva sacrificarsi offrendo la propria carne e il proprio sangue per nutrire tutti gli altri. Il marinaio che aveva bevuto acqua di mare ormai stava morendo e si offrì per essere cannibalizzato. Anche il suo nome era Richard Parker.
La profezia di Poe è talmente inquietante che è spesso citata come una delle più terribili storie horror realmente accadute.
Qualcuno in casa tua
Immaginate che, giorno dopo giorno, i vostri cibi scompaiano dalla cucina senza spiegazione. Cominciate a sospettare che qualcuno vi entri in casa, per pranzare con il vostro cibo, dopo esservi accertati di non soffrire di scarsa memoria. Quindi decidete di installare un sistema di videocamere perchè volete vederci chiaro e il giorno dopo fate partire il video. Con il cuore in gola, tenete d’occhio le riprese di tutte le stanze, in cerca di qualcosa di insolito.
Rimarrete sorpresi quando scoprirete che un’anta dello scompartimento superiore del vostro armadio si spalanca lentamente e ne esce una donna che striscia fino al frigo, si nutre, per poi trascinarsi di nuovo su per l’armadio. Questa è la storia di un uomo giapponese che, nel 2008, ha scoperto che una senzatetto viveva nel suo armadio, da oltre un anno senza mai accorgersene.
La Cosa che ti uccide negli incubi
Questa storia dell’horror è avvenuta davvero a Los Angeles, in una una famiglia di rifugiati cambogiani. Il figlio della coppia ad un tratto inizia a soffrire di orribili incubi, finché non disse ai suoi genitori che non avrebbe più dormito. La causa della sua insonnia era il terrore che, appena si fosse addormentato, la “cosa” l’avrebbe cominciato ad inseguire. Riuscì a stare sveglio per molti giorni, destando parecchie preoccupazioni nei genitori, inermi di fronte a ciò che stava vivendo il figlio.
Alla fine il piccolo riuscì ad addormentarsi e i suoi pensarono che la crisi fosse passata. Quella notte, però, sentirono delle terribili urla provenire dalla sua camera. Si precipitarono da lui, ma lo trovarono morto. Questa storia avvenuta davvero fu di ispirazione al regista Wes Craven per la creazione del suo primo film su Freddy Krueger-Nightmare – Dal profondo della notte.
La nave Ourang Medan
Nel giugno del 1947 alcune navi americane ricevettero dei messaggi in alfabeto Morse riguardanti una nave olandese, la Ourang Medan. I messaggi riportavano che tutti gli ufficiali e tutto l’equipaggio della nave erano morti: l’unico superstite era colui che stava chiedendo aiuto, perchè in pochissimo tempo sarebbe morto anche lui.
Quando l’equipaggio dell’americana Silver Star arrivò a bordo della Ourang Medan, trovò i cadaveri sul ponte, in pose terrorizzate e con le braccia verso l’alto. Non fu possibile svolgere nessun’altra indagine, perché un incendio improvviso scoppiò sulla nave, e costrinse i marinai della Silver Star ad evacuare velocemente. Una delle ipotesi è che ci fosse a bordo un commercio clandestino di sostanze chimiche, che abbiano causato l’avvelenamento dell’equipaggio Alcuni invece sostengono che la Ourang Medan in realtà non sia mai esistita. Anche se la Silver Star è ben documentata ed è sicuramente reale.
L’uomo con la maschera di ferro
Nella Francia del XVII, nel 1669, venne spostato da prigione a prigione un uomo di cui nessuno seppe mai chi fosse, perché nessuno riuscì mai a vedere il suo viso. Il prigioniero era costretto ad indossare sempre una maschera di ferro che copriva interamente il suo volto, e non poté mai rivolgere parola a nessuno, con pochissime eccezioni.
Rimase rinchiuso, con la maschera di ferro, per 34 anni, e il motivo della sua prigionia non fu mai del tutto certo.
Anche se non poteva parlare e togliersi la maschera, era trattato con ogni riguardo, ricevendo cibo prelibato, libri e abiti di lusso. La legenda narra che potesse essere un parente del Re Luigi XIV, un fratello illegittimo o un uomo che poteva essere suo padre al posto del Re da cui egli aveva ereditato il trono.
