La riforma della Giustizia Cartabia prevede nuove norme per separazioni e divorzi. L’obiettivo è ridurre i tempi e lo stress per le famiglie.
Per ottenere questo risultato la riforma Cartabia punta principalmente sull’abbreviazione dei procedimenti necessari a ottenere il divorzio ma anche ad ascoltare il più possibile i minori coinvolti nel processo.
Saranno fondamentali anche le raccolte di informazioni preliminari sulla vita della famiglia: sulla base di tali informazioni il giudice avrà modo di formulare una sentenza che possa tenere conto delle reali esigenze di coniugi e figli, evitando quindi che si torni in tribunale per fare ricorso.
NASCE IL TRIBUNALE UNIFICATO – Entro l’Ottobre 2024 nascerà il Tribunale unificato della famiglia, nel quale attraverso un unico rito e il lavoro di un unico giudice si potranno ottenere separazione e divorzio. Questo significa che la causa non si dividerà più in due fasi come accade oggi.
LA FUNZIONE DEL PUBBLICO MINISTERO – Con la riforma Cartabia il Pubblico Ministero potrà essere incaricato dal Giudice di eseguire indagini e controlli sulla famiglia che intende separarsi. Conoscendo più a fondo possibile le reali necessità del nucleo familiare, le sue abitudini e il suo tenore di vita, il Giudice avrà più possibilità di formulare in tempi brevi una sentenza che possa dare serenità alla famiglia.
Ad affiancare le attività del Pubblico Ministero sarà chiamata anche la Polizia Tributaria. Nel caso in cui una delle due parti richieda un assegno di mantenimento per sé e per i figli, infatti, la Polizia Tributaria avrà il compito di accertare l’effettivo stato economico di chi sarebbe tenuto a versare gli assegni. L’obiettivo è fissare una somma di mantenimento che non rovini chi paga ma che, allo stesso tempo, assicuri al resto della famiglia un tenore di vita dignitoso.
L’ASCOLTO DEI MINORI – Dal momento che i figli minori sono quelli che soffrono più di tutti della separazione dei genitori, la riforma Cartabia si pone come obiettivo un attento e approfondito ascolto dei minori. Tutti i figli della coppia che divorzia, anche di età inferiore ai 12 anni saranno ascoltati e potranno esprimere tutti i loro pensieri e le loro necessità. Ad affiancare e sostenere i più piccoli in questa delicata procedura ci saranno ovviamente psicologi e psichiatri infantili, in maniera che la testimonianza non risulti traumatica.
PIANI GENITORIALI – I genitori che intendano divorziare dovranno presentare al giudice un piano genitoriale. Dovranno cioè spiegare come intendono dividere gli impegni per seguire la vita dei figli. Il giudice esaminerà il piano, lo confronterà con i bisogni espressi dai minori e con le informazioni raccolte dal PM, quindi potrà approvarlo com’è oppure apportare le modifiche ritenute necessarie.
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