Al rientro dalle ferie faranno seguito una serie di scadenze fiscali relative al mese di settembre. Cosa bisogna inviare o pagare nei prossimi giorni
Il mese di settembre è, notoriamente, quello della ripresa dell’attività lavorativa. Chi ha avuto la possibilità di trascorrere un periodo di tempo in vacanza potrà certamente farlo in maniera più rilassata ma questo stato d’animo potrebbe durare ben poco visto quello che, proprio a settembre, accade dal punto di vista fiscale.
Se infatti la pausa estiva comporta anche una sospensione delle scadenze di molte spese ordinarie, a settembre tutto riprende e bisognerà tenerne conto nel contesto di un’inflazione che cala molto a rilento e che comporterà enormi esborsi di denaro in più nell’arco di tutto il periodo autunnale ed invernale. Vediamo dunque quali sono le tasse che andranno pagate tra i mesi di settembre ed ottobre.
Tasse e imposte, le scadenze fiscali del mese di settembre 2023
Cominciamo con la scadenza più importante, quella legata all’invio della dichiarazione dei redditi mediante modello 730/2023. In questo caso ci sarà tempo fino al 2 ottobre per farlo anche se la scadenza vera e propria per lavoratori, pensionati e disoccupati sarebbe il 30 settembre. Il motivo è legato al fatto che l’ultimo giorno del mese cadrà di sabato, pertanto vi saranno altri due giorni di tempo per provvedere: il consiglio è comunque quello di muoversi con il dovuto anticipo per evitare ritardi qualora dovessero sopraggiungere intoppi o eventuali problemi.
Chi utilizza il modello redditi Persone Fisiche avrà invece più tempo. Tornando indietro ad inizio mese, la prima data da segnare sul calendario è quella del 4 settembre. Bisognerà anzitutto predisporre tutta la documentazione richiesta dall’Agenzia delle Entrate qualora abbiate ricevuto comunicazione con richiesta di chiarimenti dall’AdE stessa. Da questa data ripartono infatti i termini per i controlli e scattano anche i 30 giorni previsti per chi riceve gli avvisi bonari di pagamento a seguito di irregolarità riscontrate durante i controlli automatici o i controlli riguardanti le imposte sottoposte a tassazione separata.
Gli altri adempimenti fiscali cadono entro il 18 settembre, importante data da non dimenticare: si comincia infatti con il versamento della quarta rata dell’Irpef indicato a seguito dell’invio delle dichiarazioni annuali. E con il pagamento dell’acconto Irpef sui redditi soggetti a tassazione separata; in entrambe i casi il versamento include anche le relative addizionali regionali e comunali.
Partita Iva, Irap e Ires. Cosa pagare a settembre
La terza rata dell’acconto d’imposta è la tassa che andrà pagata dai titolari di Partita Iva, il tutto nella misura del 20% dei redditi oggetto di tassazione separata. Ricordiamo che queste imposte valgono a titolo di saldo per il 2022 e di acconto per il 2023. Ancora un’altra scadenza è la cedolare secca da pagare entro il 18 settembre così come la Tobin Tax e la tassa sugli intrattenimenti.
Le ritenute d’acconto operate dovranno essere versate dai sostituti d’imposta mentre chi effettua i versamenti mensili dell’Iva dovrà provvedere con liquidazione e versamento relativamente alle operazioni del mese di agosto. Si pagheranno, infine, la terza rata dell’Ires e la quarta rata dell’Irap, entrambe come saldo per il 2022 e primo acconto per il 2023.
Cosa succede il 30 settembre
Seconda importante data di settembre è quella del 30. Infatti l’Agenzia delle Entrate dovrà comunicare entro questa giornata le somme dovute a chi ha presentato istanza di adesione alla rottamazione quater. Ed in tale comunicazione verrà indicato anche l’eventuale piano di rateizzazione. Occorre segnalare che a tal proposito moltissimi contribuenti hanno già ricevuto questo avviso dal momento che la procedura è stata avviata con largo anticipo.